A quali fonti di finanziamento può ricorrere un’azienda

Tempo di lettura: 7 min

Talvolta i profitti accumulati da un’azienda, vendendo beni e servizi, non bastano per investire in nuovi progetti di crescita. Ecco che in questi casi il ricorso a capitali esterni può rivelarsi una mossa indispensabile per raccogliere liquidità necessaria per lo sviluppo. Ma quale strada scegliere? In questo articolo accenderemo i riflettori sulle fonti principali di finanziamento a cui può far ricorso un'impresa, evidenziandone le caratteristiche principali.

Hai bisogno di un esempio di tabella di previsione? Scarica il tuo Excel gratuito!

IT - Modello Excel - Piano di tresoreria

Come si suddividono le fonti di finanziamento

Prima di addentrarci nell’analisi delle singole fonti di finanziamento, partiamo dalle basi. Quando parliamo di “fonti di finanziamento” ci riferiamo a quelle a cui l’impresa attinge per finanziarsi e che si possono suddividere nelle seguenti macro categorie:

  • Fonti interne: ovvero il capitale proprio apportato dall’imprenditore in un’impresa individuale o quello conferito dai soci in un’azienda e gli utili non distribuiti e accantonati a riserva. In quest’ultimo caso, la società, al termine dell'esercizio di bilancio, può decidere di non distribuire i profitti tra i soci, ma reinvestirli nell'azienda stessa.
  • Fonti esterne: ovvero il capitale di debito, quello reperito all’esterno dell’azienda tramite indebitamento. In base alle scadenze lo si classifica a breve (entro dodici mesi) e medio lungo termine (oltre i 12 mesi): normalmente il primo è utilizzato per finanziare il capitale circolante, mentre il secondo trova impiego nell’acquisto di immobilizzazioni. In questa categoria rientrano debiti con i fornitori e con le banche, le emissioni di titoli, prestiti agevolati, contratti di leasing e di factoring.

Che cosa sono i finanziamenti interni

Abbiamo visto a grandi linee le due principali fonti di finanziamento aziendale. Analizziamole ora nel dettaglio, partendo dalle fonti interne:

  • Conferimenti effettuati dal titolare o dai soci: è la prima fonte interna che le aziende utilizzano per finanziare le proprie attività, quando viene costituita l’azienda. Si tratta di finanziamenti a tempo indeterminato, poiché vincolato all’attività aziendale per tutta la vita dell’impresa. Esso viene remunerato solo se alla fine dell’esercizio fiscale, l’impresa consegue un utile. Per questa ragione è detto capitale di rischio;
  • Utili conseguiti e non distribuiti: ovvero quella parte di profitti conseguiti da un’impresa nel corso dell’esercizio, non distribuita agli azionisti sotto forma di dividendi, ma che viene reinvestita nel patrimonio sociale. L'utilizzo degli utili non distribuiti è evidentemente una forma di autofinanziamento e, in quanto tale, poco costosa. Il costo del capitale derivante dall'utilizzo degli utili non distribuiti è quello che viene chiamato il costo di opportunità: questo è ciò che gli azionisti sopportano, rinunciando ai dividendi. Si tratta di uno strumento importante soprattutto per le imprese di piccole/medie dimensioni che hanno difficoltà a reperire risorse finanziarie presso banche o istituti di credito.

IT - CTA - Cash flow previsionale

Quali sono le fonti di finanziamento esterne

Passiamo ora a considerare le principali fonti di finanziamento esterne. Minimo comune denominatore di tutte le fonti esterne è il pagamento di un interesse, più o meno alto, e la presenza del rischio di impresa. Il che vuol dire che chi finanzia, lo fa sapendo che eventuali difficoltà finanziarie o il fallimento dell’azienda possono compromettere la restituzione del capitale prestato e dei relativi interessi. Ecco le principali:

  • Credito concesso dai fornitori in relazione alla vendita di beni e servizi necessari allo svolgimento della gestione ordinaria dell’impresa: la loro scadenza è sempre a breve termine e il pagamento (fissato a 30, 60 o 90 giorni) avviene normalmente tramite bonifico e in alcuni casi cambiali;
  • Prestiti della banca: sono concessi dopo un’istruttoria e si distinguono in base alla scadenza. Sono prestiti con scadenza a breve, quelli che bisogna restituire entro i dodici mesi, mentre quelli con scadenza medio lunga (fino a 5 anni e oltre): questi ultimi sono finalizzati agli investimenti durevoli. La forma più nota per l’acquisto degli immobili è quella del mutuo ipotecario;
  • Leasing: una forma alternativa di finanziamento esterno per l’acquisto dei beni strumentali è il leasing. Si tratta di un contratto in base al quale l’imprenditore utilizza un bene strumentale per un certo numero di anni a fronte di un canone periodici. Alla fine del contratto l’impresa ha la possibilità di acquistare il bene, pagando un prezzo di riscatto oppure di restituirlo per stipulare un contratto avente per oggetto un nuovo bene tecnologicamente più avanzato;
  • Factoring: in questo caso l’impresa cede a una società di factoring i propri crediti commerciali secondo due formule. La prima è l'accredito a scadenza, che si ha quando l' impresa cede la gestione dei crediti al factor, che curerà l’incasso alla scadenza guadagnando una percentuale; la seconda è l'accredito anticipato: l’impresa ha la possibilità di ottenere un vero e proprio finanziamento e in questo caso il factor anticipa una quota dei crediti all’impresa, trattenendo interessi e commissioni;
  • Il prestito obbligazionario è una forma di finanziamento a lungo termine prevista per le società di capitali (spa soprattutto ma anche srl, qualora lo preveda l’atto costitutivo), che prevede l’emissione sul mercato di titoli, denominati obbligazioni, per finanziare investimenti durevoli. Tali strumenti di finanziamento del debito garantiscono all'acquirente il rimborso del capitale (al termine del periodo prestabilito) più un interesse (la remunerazione che spetta a chi acquista obbligazioni in cambio della somma investita).
  • Prestiti agevolati sono finanziamenti previsti da normative regionali, nazionali o comunitarie a sostegno di settori di particolare interesse, quali il turismo, l’agricoltura, l’edilizia o per risarcire imprese colpite da calamità naturali. Possono essere erogati con due diverse modalità: a fondo perduto (quando non esiste l’obbligo di restituzione) o a tasso agevolato (quando vengono applicati tassi di interesse particolarmente bassi). Il finanziamento del debito obbliga le aziende a rimborsare i creditori. Il mancato rimborso può comportare l'inadempienza o il fallimento.

IT - WP previsione di cassa

Conclusioni

Troppi debiti possono mettere nei guai un'azienda. D'altra parte, un'impresa potrebbe perdere interessanti prospettive di crescita se non utilizza denaro che può prendere in prestito. Ecco dunque che una gestione aziendale oculata deve sempre mirare a un equilibrio tra autofinanziamento e ricorso a capitali terzi. Operazione facile a dirsi, ma più complicata da realizzare. Ogni azienda deve infatti amministrare costanti entrate e uscite di denaro distribuite nel corso dell’esercizio. La variazione di liquidità può rappresentare talvolta un grosso problema, se questa non viene pianificata per tempo e poi tenuta costantemente monitorata. È di fronte a una cattiva gestione della liquidità, che gli imprenditori sono costretti a indebitarsi, talvolta destabilizzando ancora di più gli equilibri aziendali.

Con il software di Agicap gestisci la liquidità aziendale in pochi clic

Gestire in modo efficace il proprio cash flow rappresenta un driver fondamentale per la crescita, soprattutto in una congiuntura imprevedibile come quella attuale. Indipendentemente dalla dimensione dell’azienda, la previsione e la gestione del cash flow è la chiave per prendere decisioni strategiche efficaci.

Come fare? Fai ricorso a Agicap: è un software di gestione del cash flow con cui puoi tenere traccia di pagamenti, spese e scadenze, per avere sempre sotto il tuo sguardo attento ogni variazione della liquidità aziendale. È un tool facile e intuitivo e grazie alle sue funzioni potrai pianificare la liquidità senza troppa fatica. Avrai modo così di accedere a scenari di previsione affidabili, monitorare le entrate e le uscite e analizzare le tue performance aziendali in pochi clic.

Richiedi subito una prova gratuita! IT - CTA - Demo


Iscriviti alla nostra newsletter

Potrebbe interessarti anche