Cosa sono le cambiali: la guida completa

Ampiamente diffuse fino agli anni Ottanta, le cambiali sono state sostituite da metodi di pagamento più moderni. Tuttavia, per quanto non utilizzate con frequenza esistono ancora. Vediamo che cosa sono, come si compilano e quali sono i principali rischi a cui si può andare incontro in caso di mancato pagamento.
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Cambiale: definizione
Quando si parla di cambiale che cosa si intende di preciso? La cambiale è un titolo di credito, ovvero un documento che attesta l'esistenza di un debito e di un credito, e allo stesso tempo un titolo esecutivo, la sua emissione aprono quindi all’esecuzione forzata in caso di inadempienza.
Ai fini della rilevazione in azienda le cambiali si possono distinguere in attive e passive:
- Cambiale attiva: l’azienda è beneficiaria del pagamento oggetto del titolo di credito (rappresenta quindi per l’azienda un credito);
- Cambiale passiva: l’azienda è il soggetto obbligato al pagamento oggetto del titolo di credito (rappresenta quindi per l’azienda un debito).
Vale la pena ricordare che la cambiale è uno strumento di credito ancora in vigore, anche se la sua massima diffusione risale agli anni Ottanta.
Oggi la cambiale è stata soppiantata da altri strumenti di credito, primo fra tutti l’assegno postdatato. Quest’ultimo presenta alcune caratteristiche di una cambiale tratta:
- posticipa il pagamento di un debito
- rende esecutivo l’ordine del pagamento
Rispetto alla cambiale, l’assegno postdatato ha il vantaggio principale di non avere costi aggiuntivi, dunque non impone il versamento di un’imposta di bollo. Il che rende l’assegno postdatato una scelta più conveniente anche se considerato un illecito amministrativo. Perché? Il motivo è da ricercarsi proprio nel fatto che l’assegno postdatato rappresenterebbe una sorta di garanzia futura per il creditore, svolge la medesima funzione della cambiale, sennonché questa, all’atto dell’acquisto, paga l’imposta di bollo al 12 per mille, l’assegno invece no. L’emissione di assegni postdati, quindi, si configura come una forma di evasione fiscale da parte di chi li emette.
Quali sono i tipi di cambiali?
Esistono due tipi principali di cambiali. Per quanto simili in natura, le due tipologie mostrano differenze sostanziali sul piano della gestione del debito: se la caratteristica della cambiale tratta rappresenta un ordine di pagamento; la cambiale pagherò, invece, si presenta come una promessa di pagamento.
Nel primo caso, il traente ordina al trattario di pagare una somma data al beneficiario alla scadenza indicata. Dunque, qui abbiamo tre soggetti: chi emette la cambiale, chi beneficia del pagamento e chi è tenuto ad adempierlo. Nel caso di un pagherò, invece, il traente coincide con la stessa persona tenuta al pagamento, in quanto trattasi di una promessa di pagare alla scadenza la somma indicata.
Che cos’è la cambiale pagherò
Tra i titoli di credito più diffusi in ambito commerciale, la cambiale pagherò attesta la presenza di un debito da ripianare entro una certa scadenza, che viene stabilita da chi emette il titolo. Si tratta di una tipologia di cambiale che consiste in una promessa di pagamento che chi è in debito sottoscrive in favore di un creditore beneficiario.
In sintesi, nella cambiale pagherò:
1 - I soggetti sono due:
- Emittente (debitore);
- Beneficiario (creditore);
2 - Contenuto
- Promessa di pagamento
3 - Emissione
- Emesso dal debitore verso il beneficiario;
Utilizzando la cambiale pagherò come forma di pagamento, chi contrae il debito ha la possibilità di posticipare un pagamento. Se quindi devi acquistare merce da un fornitore, ma non hai liquidità a sufficienza, il pagherò ti permette di posticipare il pagamento. In questo modo avrai il tempo di organizzare le tue risorse monetarie e di coprire il debito senza troppa fatica.
La cambiale pagherò può essere ceduta dal creditore a terzi tramite la girata. In pratica, compie questa azione il beneficiario del pagherò, che lo utilizzerà a sua volta come promessa di pagamento. È però sempre l’emittente originario che paga: il beneficiario girante farà soltanto da tramite e garante.
Cos’è la cambiale tratta
La cambiale tratta è un titolo di credito che consiste in un ordine di pagamento trasmesso da un soggetto a un altro. È una delle cambiali più utilizzate tra le imprese, in quanto offre la possibilità di affidare a un soggetto terzo il pagamento di un debito e di avere la certezza che venga saldato.
Gli aspetti principali da tener presente:
1- Tre soggetti
- Traente (ordinante)
- Trattario (riceve l'ordine)
- Beneficiario
2- Contenuto
- Ordine di pagamento;
3- Emissione
- È spiccato dal traente che ordina al trattario (che accetta) di pagare un terzo soggetto, il beneficiario.
Ecco un esempio concreto per capire meglio. Immaginiamo che ci siano tre soggetti: A, B, C. Il soggetto A vanta allo stesso tempo un credito verso il soggetto B, ma ha anche un debito verso C. In questa situazione, è possibile che A spicchi una tratta attraverso la quale ordina a B di effettuare il pagamento nei confronti di C. In questo caso, A è detto traente, B trattario, mentre C beneficiario.
Come già accade per la cambiale pagherò, la cambiale tratta si traduce in un obbligo di pagamento che chi l’accetta – firmandola – non può violare in alcun modo. Per questo la cambiale tratta è ancora percepita come metodo efficace per tutelarsi da un mancato pagamento.
Oltre alle suddette tipologie di cambiali, che costituiscono i casi a cui si fa più spesso riferimento, esistono, poi, alcune forme speciali di cambiali, oggi piuttosto rare, per cui è stata emanata una normativa a sé stante.
È il caso della cambiale agraria, della cambiale finanziaria e della cambiale ipotecaria.
Cambiale finanziaria
È uno strumento utilizzato per la raccolta di risparmio tra il pubblico e ciò consente all'impresa di finanziarsi direttamente sul mercato, a costi più contenuti rispetto a quelli legati al credito bancario. Regolamentata dalla l. 13.1.1994 n. 43 che detta disposizioni in merito alle sue caratteristiche tecniche e prevede una serie di requisiti per la sua emissione, la sua peculiarità è quella di configurarsi come uno strumento finalizzato alla copertura di temporanei fabbisogni di cassa. La cambiale deve contenere la denominazione di "cambiale finanziaria" inserita nel titolo, la promessa incondizionata di pagare una somma determinata (il taglio minimo unitario è pari a 50.000 euro), la scadenza, il luogo di pagamento, la data e il luogo dell'emissione, il nome del prenditore e la sottoscrizione dell'emittente.
Cambiale ipotecaria
La cambiale ipotecaria offre la garanzia al creditore, in caso di mancato pagamento, di procedere al pignoramento di un immobile. Un possibile utilizzo della cambiale ipotecaria è quello del prestito personale da parte di un familiare o un amico a un’impresa a corto di liquidità. Situazione piuttosto frequente negli ultimi anni, complice le difficoltà riscontrate soprattutto tra le piccole e medie imprese di reperire liquidità sul mercato a causa di norme bancarie sempre più restrittive. In caso di peggioramento della situazione finanziaria del debitore, o in caso di mancato pagamento di alcune rate di rimborso delle quote capitali del prestito, il creditore può procedere alla domanda di iscrizione di ipoteca, beneficiando di una priorità rispetto ad altri creditori.
Cambiale agraria
Rispetto alle altre tipologie di cambiali, le cambiali agrarie presentano una serie di innegabili vantaggi, soprattutto nei costi di gestione, ma anche per la possibilità di accedere a prestiti e finanziamenti a tasso agevolato. Se operi nel settore, attraverso questo strumento potrai ricevere un anticipo di capitale per coprire le spese relative alla produzione.
Come funzionano le cambiali?
Dopo aver analizzato le principali tipologie di cambiali, vediamo ora nel dettaglio come funzionano. Abbiamo detto, che la cambiale è uno strumento che attesta l'esistenza di un debito vantato da un soggetto e di un credito vantato da un altro soggetto. Immaginiamo una situazione di questo genere: un commerciante che emette la fattura nel momento in cui effettua la vendita di merci; il compratore riceverà la fattura, che in questo caso sarà di acquisto. Poniamo che la fattura abbia pagamento differito, ovvero che il venditore conceda del tempo al compratore per effettuare il pagamento.
Il venditore per essere ancora più certo che quel pagamento avverrà, può chiedere il rilascio di una cambiale, quindi di uno strumento che non rappresenta il pagamento del saldo della somma dovuta, ma un'attestazione ulteriore dell'esistenza del debito del compratore e del credito del venditore. Debito e credito ovviamente si estingueranno nel momento in cui il compratore pagherà alla scadenza concordata attraverso uno dei mezzi di pagamento che già conosciamo, quindi assegni, bonifici, contanti o moneta elettronica.
Nel momento in cui viene rilasciata una cambiale, per il venditore sorge un credito perché il venditore deve essere ancora pagato, quindi la cambiale che riceve sarà cambiale attiva. Per il compratore invece sorge un debito, quindi la sua cambiale sarà passiva.
Come si compila una cambiale
Premesso che la cambiale è acquistabile in tabaccheria, a seconda di come viene compilata saremo di fronte a un pagherò o una tratta. In generale, la compilazione è molto semplice poiché guidata e molto simile a quella dell'assegno.
Requisiti della cambiale:
- data a luogo di emissione;
- importo della cambiale scritto in cifre e lettere;
- AL (nome del beneficiario);
- firma di colui che compila il modello - se si tratta di un pagherò firmerà l'emittente, colui che promette di pagare; se invece siamo di fronte a una tratta firmerà il traente, quindi non colui che promette di pagare ma colui che ordina di pagare un altro soggetto, detto trattario;
- debitore - cognome e nome, luogo e data di nascita, codice fiscale, indirizzo di residenza o di domicilio di colui che deve effettuare il pagamento. Questo campo va compilato in maniera differente in base a tratta o pagherò. Se stiamo compilando un pagherò, ci andranno i dati del debitore, ovvero di colui che deve effettuare il pagamento e quindi i dati dell'emittente. Nel caso della tratta, andranno i dati del trattario, ovvero il soggetto che deve effettuare il pagamento, che non è lo stesso soggetto che compila il documento;
- domiciliazione - qui va riportato il luogo e l'indirizzo in cui deve avvenire il pagamento: solitamente è una banca d'appoggio;
- scadenze cambiali - le cambiali possono avere varie scadenze:
- PAG - se stiamo compilando un pagherò, scriveremo "pagherò" perché si tratta di una promessa di pagamento; se stiamo compilando invece una tratta, che rappresenta un ordine di pagamento completeremo la parola non con pagherò bensì con "pagate per questa cambiale”.
Nell’ipotesi di emissione di una cambiale con uno degli elementi appena elencati mancante, la stessa sarà considerata incompleta. Più nello specifico, prenderà il nome di cambiale in bianco.
Come funziona il pagamento di una cambiale
Alla scadenza del titolo, il beneficiario potrà recarsi nel luogo e indirizzo indicati sulla cambiale, normalmente lo sportello di una banca, la quale a sua volta provvede all’incasso.
Indipendentemente dal fatto che sia una cambiale tratta o pagherò, il giorno di scadenza della cambiale può essere determinato in quattro modi diversi:
- A vista, - la cambiale deve essere pagata al momento della presentazione al debitore da parte del beneficiario e comunque entro l'anno della data di emissione;
- A giorno fisso, nella cambiale è indicato il giorno preciso di pagamento;
- A certo tempo data, dopo un certo periodo di tempo dalla data di emissione (es. due mesi dalla data di emissione). Si potrà scrivere sulla cambiale la dicitura A 120 giorni pagherò…).
- A certo tempo vista, (solo per la tratta) il termine previsto per il pagamento si calcola partendo dalla data di accettazione della tratta. Quando vicino alla firma di accettazione del trattario sono riportate espressioni del tipo: "A trenta giorni vista pagherete…" significa che la cambiale dovrà essere pagata entro 30 giorni da quando il trattario firma per accettazione.
Costo della cambiale
Nel momento in cui viene emessa una cambiale o spiccata una tratta è necessario pagare una marca da bollo. Si tratta di un elemento essenziale, il cui importo deve essere calcolato in modo corretto. In caso contrario, la cambiale perde di qualsiasi valore. Tale imposta viene pagata apponendo un contrassegno telematico adesivo di pari importo acquistato presso le tabaccherie autorizzate.
La definizione del suo valore segue la regola seguente:
- cambiale emesse e pagabili in Italia: 12 per mille sul valore delle cambiale;
- cambiali emesse verso aziende di credito: 11 per mille dell'importo della cambiale;
- cambiali emesse in Italia e pagabili all'estero: 9 per mille dell'importo della cambiale.
Il bollo viene apposto per far acquisire al titolo di credito la caratteristica di esecutività, ovvero in caso di mancato pagamento del debitore il creditore può intentare una rapida azione giudiziaria per ottenere il pagamento.
Quindi, nel caso di un pagherò emesso per 10.000 euro, la marca da bollo applicata deve ammontare a un valore minimo di 110 euro, che sarebbe l’11 per mille su 10.000 euro. Se queste formalità non vengono rispettate, il titolo perde la sua esecutività e quindi il creditore non ha più le garanzie di cui godrebbe in caso di inadempienza del debitore.
Quanto tempo per pagare una cambiale scaduta
Decidere di non pagare una cambiale entro la scadenza stabilita, non è mai una buona idea. Prima di entrare nel dettaglio delle conseguenze del mancato pagamento, facciamo un passo indietro. La cambiale, abbiamo detto, è titolo esecutivo. Ciò consente al creditore di agire direttamente con il pignoramento, ovvero di rifarsi su beni immobili, stipendi, conto corrente ecc. per il recupero del credito, senza bisogno di passare prima dal tribunale.
Può succedere tuttavia che per qualche ragione - magari per mancanza di liquidità o per distrazione - si salti la data del pagamento. Se ti trovi in questa situazione, hai tempo due giorni feriali per provvedere al mancato pagamento, senza finire nei guai.
Cambiale non pagata: cosa succede se non pago?
Passati i due giorni, indipendentemente che sia una tratta o un pagherò, poco importa: le conseguenze per il mancato pagamento della cambiale sono essenzialmente due:
- il protesto: atto con cui il pubblico ufficiale – un notaio, un ufficiale giudiziario o un segretario comunale – attesta il mancato pagamento della somma indicata nell’assegno o la mancata accettazione della cambiale. Questa attività viene detta levata di protesto.
- il pignoramento: atto col quale si dà inizio al processo esecutivo di espropriazione forzata dei beni del debitore.
Dopo la scadenza della cambiale, se non pagata, il creditore invia il cosiddetto atto di precetto che non è altro che un ultimo avvertimento di pagamento entro i successivi dieci giorni. Se anche questo tentativo dovesse rivelarsi fallimentare, a partire dall’undicesimo giorno, ma non prima, si può avviare il pignoramento.
Altra importante conseguenza dovuta al mancato pagamento di una cambiale è il protesto del debitore. Si tratta di un atto con cui il notaio attesta il mancato pagamento della cambiale. Il protesto viene poi iscritto nel registro dei protestati e cattivi pagatori con la conseguenza che il debitore non può emettere cambiali né firmare assegni, sino a quando sussiste il protesto, ovvero dopo 5 anni dalla pubblicazione.
Quanto tempo dura l’efficacia di una cambiale?
La cambiale perde la sua natura di titolo esecutivo dopo tre anni. Alla scadenza di tale termine, rimane comunque una prova scritta del credito che permette al beneficiario della cambiale di agire tramite un decreto ingiuntivo, evitando i tempi lunghi e i costi che normalmente si affrontano in una causa.
Sintetizzando, se il debitore non paga una cambiale può andare incontro:
- nei primi tre anni a un immediato pignoramento, che potrà intervenire solo dopo la notifica dell’atto di precetto e non prima di 10 giorni dal suo ricevimento;
- dal terzo anno in poi e fino alla prescrizione del diritto di credito (di norma 10 anni) a un decreto ingiuntivo.
L'avallo: quando interviene un garante
Ultimo aspetto da considerare quando si parla di cambiali è il cosiddetto avallo. Non è obbligatorio, ma può essere richiesto dal creditore, nel caso per esempio in cui non si fidi della solvenza del debitore, ossia tema di non essere pagato. In tale circostanza, egli può chiedere che un terzo garantisca il pagamento. Si tratta di un intervento da parte di un soggetto terzo (avallante), affinché garantisca il pagamento del debitore (avvallato). In altre parole, l'avallante è nient'altro che un garante. Solitamente, prestano avallo i parenti del debitore o i soci in affari o, comunque, soggetti che abbiano un legame con il debitore. Ovviamente se il debitore non effettua il pagamento, l'avallante è obbligato a pagare in quanto garante del pagamento.
Che differenza c’è tra cambiale e assegno?
Tra cambiale e assegno esistono profonde differenze. A partire dalla funzione. Se l’assegno rappresenta un ordine alla banca di pagare una specifica somma di denaro al beneficiario, entro una determinata data, la cambiale, invece, è utilizzata come garanzia di un pagamento.
Ma non solo. Significative differenze ci sono nei:
- Soggetti coinvolti - nel caso dell’assegno la promessa di pagamento è fatta dal debitore al creditore mentre nella cambiale è possibile richiedere a un terzo di pagare in propria vece;
- Casi di inadempienza - la cambiale, a differenza dell'assegno, è un titolo esecutivo che consente al creditore di avere solide garanzie in caso di inadempienza del debitore, dato che permette di avviare il protesto del debito e l’esecuzione forzata nei suoi confronti. Questo non avviene con l’assegno post-datato, pur avendo effetto simile a quello delle cambiali, perché il pagamento non è immediato, ma spostato in data futura;
- Costi - rispetto all'assegno, la cambiale comporta costi aggiuntivi come il versamento dell’imposta di bollo in maniera proporzionale al valore della cambiale.
Prestito con cambiali: come funziona
Talvolta succede, magari quando non si dispone delle giuste garanzie di tipo economico, di non poter accedere a un prestito o a un finanziamento tramite i canali tradizionali, come quelli bancari. Si pensi per esempio ai cattivi pagatori o soggetti che hanno avuto insolvenze o ritardi di pagamento nella loro storia creditizia. In tali circostanze, spesso l’unica possibilità è quella del prestito con cambiali.
I prestiti con cambiali non sono altro che finanziamenti che vengono rimborsati non tramite il versamento delle classiche rate mensili, ma tramite cambiali, che devono essere sottoscritte, firmate e pagate entro una certa data di scadenza, pattuita in accordo con il creditore. Trattandosi di titoli esecutivi, il mancato pagamento delle cambiali legittima il creditore a chiedere l'immediato adempimento dell'obbligazione tramite un atto di precetto e a proseguire con l'eventuale pignoramento e vendita coatta dei beni del debitore.
Solitamente una richiesta di finanziamenti con cambiali necessita di pochi giorni, ovvero il tempo necessario che le finanziarie possano analizzare alcuni requisiti del richiedente:
- che abbia un reddito, e che quindi non siano necessari ulteriori garanzie;
- che non abbia protesti in atto;
- che non sia già troppo indebitato;
Come ogni forma di prestito, anche il prestito cambializzato ha dei pro e dei contro. Il vantaggio principale riguarda la possibilità di ottenere liquidità nel momento in cui non si ha la possibilità di accedere ai prestiti in forma tradizionale. Tuttavia, possono essere previsti anche alcuni svantaggi, tra cui l’applicazione di spese e costi accessori oppure la necessità di dimostrare garanzie alternative per poter accedere al prestito.
Per concludere
In questo articolo abbiamo analizzato che cosa sono le cambiali e le principali caratteristiche. Come già accennato, si tratta di strumenti attualmente poco utilizzati. Questo perché nel caso, per esempio, di cambiali attive, le imprese si coprono le spalle da pagamenti ritardati o dilazionati attraverso altri strumenti: verificando la solvibilità dei clienti oppure richiedendo una fideiussione bancaria, oppure sancendo l’accordo in un contratto scritto.
Insomma, le alternative sono diverse, ma tutte hanno un obiettivo: quello di evitare di trovarsi di fronte a clienti che non pagano e che, di conseguenza, rischiano di creare problemi di liquidità all’azienda.
Come imprenditore potresti essere a tua volta costretto a fare ricorso alla cambiale come strumento di pagamento. In questo caso, le prospettive cambiano. Le preoccupazioni di non riuscire a saldare i debiti è l’incubo di tutti i debitori. Lo è ancora di più quando ci si trova in una congiuntura economica difficile. Ma come fare per evitare di finire in un circolo vizioso di debiti e cambiali? La strada maestra è gestire la liquidità con cautela e massima attenzione, costruendo scenari sul futuro. Vivere alla giornata, soprattutto se hai un’azienda, non è mai una buona idea. Anzi, è l’anticamera della crisi.
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