Cos’è il rendiconto finanziario e come costruirlo

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Un corretto ed efficace controllo dei flussi finanziari rappresenta un’esigenza cruciale per le aziende. È sempre stato così, ma lo è ancora di più in questa fase del ciclo economico. L’emergenza sanitaria degli ultimi anni ha posto in luce in tutta la sua drammaticità l'importanza della liquidità come elemento fondamentale per la sopravvivenza dell'azienda e, quindi, la necessità di intraprendere azioni più decise di controllo delle entrate e delle uscite. Come fare? Una buona idea è quella di ricorrere al rendiconto finanziario, un documento contabile fondamentale per tenere sotto controllo la dinamica finanziaria, ovvero la capacità dell’impresa di generare flussi finanziari necessari allo svolgimento dell’attività imprenditoriale. Vediamo che cos’è, perché è importante e come costruirlo.

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Rendiconto finanziario: che cos'è

Partiamo dalla definizione. Il rendiconto finanziario è un prospetto contabile che fornisce informazioni sulle modalità di reperimento (fonti) e di utilizzo (impieghi) della risorse finanziarie in riferimento a un determinato periodo. Se sei a capo di una start-up, ricordati che puoi redigerlo a partire dal secondo anno di vita dell’impresa, ovvero dal momento in cui sono disponibili i dati di due esercizi consecutivi. 

La sua funzione informativa integra quella degli altri due prospetti di bilancio:

  • conto economico, che contiene costi e ricavi e da cui si calcola il risultato di esercizio;
  • stato patrimoniale, in cui  sono inserite tutte le attività e le passività dalla cui differenza si ottiene il patrimonio netto.

Rendiconti finanziari: finalità

Digerita la definizione, passiamo ora ad analizzare le sue finalità. In termini più strettamente contabili, il rendiconto finanziario consente la comprensione delle cause delle variazioni intervenute a carico di due grandezze fondamentali, necessarie per capire l’efficienza e l’efficacia nel raggiungimento degli obiettivi:

  • i fondi liquidi, cioè la giacenza di denaro nei conti correnti attivi e nella cassa;
  • il capitale circolante netto (CCN), che è dato dalla differenza tra attività correnti e passività correnti

In sintesi, il rendiconto finanziario è chiamato a:

  • indagare le cause che hanno determinato cambiamenti nella situazione patrimoniale dell'impresa rispetto alla chiusura dell'esercizio precedente;
  • esplicitare le modalità di reperimento e di utilizzo delle risorse finanziarie;
  • evidenziare correlazioni esistenti tra le singole categorie di fonte e le singole categorie di impieghi;
  • determinare le incidenze percentuali delle fonti e degli impieghi di risorse sul totale delle medesime.

In altre parole, il rendiconto finanziario dipinge un quadro su come stanno andando le operazioni di un'azienda, da dove provengono i suoi soldi e come vengono spesi, ma anche sul fabbisogno finanziario in relazione all'attività presente e futura dell'impresa. Tutte questioni intorno alle quali si gioca il benessere e il futuro di un’azienda. 

Se sei un investitore, questo documento fornisce informazioni chiave sulla solidità finanziaria di un'azienda, e di conseguenza il suo utilizzo ti permette di prendere decisioni più oculate sugli investimenti.

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Rendiconto finanziario: quadro normativo

Insieme allo stato patrimoniale e al conto economico, a partire dal 2016, il rendimento finanziario è diventato uno dei documenti obbligatori del bilancio d’esercizio. La svolta è arrivata a seguito della modifica dell’art. 2423 del codice civile, in base al quale:

"Gli amministratori devono redigere il bilancio di esercizio, costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal rendiconto finanziario e dalla nota integrativa".

Fino ad oggi lobbligo vale solo per le medie e grandi aziende, calcolate in base ai dipendenti e al fatturato. In particolare per le imprese che per due esercizi consecutivi hanno superato almeno due di questi tre parametri:

  • numero di dipendenti maggiore di 50;
  • totale ricavi maggiore di € 8.800.000;
  • totale attivo maggiore di € 4.400.000.

È prevista, infatti, la possibilità di non predisporre il documento in esame per le società che redigono il bilancio in forma abbreviata e per le micro imprese.

Rendiconto finanziario: come si costruisce

La premessa potrebbe scoraggiare qualcuno. L’amara verità è che quando parliamo di rendiconto finanziario ci riferiamo a una delle operazioni contabili più complesse. 

Per la sua stesura occorre tener traccia di tutti i movimenti di incassi e uscite. Questo richiede una rielaborazione delle voci dello Stato Patrimoniale di due bilanci consecutivi.

I flussi finanziari verranno poi suddivisi in base alle aree di attività in una delle seguenti categorie:

  • attività operativa: in questa sezione rientrano fatture da vendite di beni e servizi, pagamenti delle imposte sul reddito, pagamenti effettuati a fornitori di beni e servizi utilizzati nella produzione, stipendi e compensi ai dipendenti, pagamenti dell'affitto, qualsiasi altro tipo di spese di gestione. Per la determinazione dei flussi finanziari riconducibili all’attività ordinaria o operativa è possibile utilizzare il metodo diretto, in cui si indicano gli incassi e i pagamenti correlati alla gestione operativa o quello indiretto in cui si parte dall’utile di esercizio, per poi procedere con una serie di rettifiche, al fine di depurare i flussi dell’attività operativa da tutti i flussi prodotti dall’attività finanziaria e di investimento;
  • attività di investimento: in questa voce rientrano tutte quelle operazioni riconducibili agli investimenti e disinvestimenti relativi alle immobilizzazioni materiali, immateriali e finanziarie. 
  • attività di finanziamento: si fa riferimento a operazioni riconducibili ai finanziamenti ottenuti sia con il vincolo del prestito sia con il vincolo della proprietà. Ciò include eventuali dividendi, pagamenti per riacquisti di azioni e rimborso del capitale di debito (prestiti) effettuati dalla società.

Per ogni flusso finanziario presentato nel rendiconto è indicato l’importo del flusso corrispondente dell’esercizio precedente. 

Attenzione, se i flussi non sono comparabili, quelli relativi all’esercizio precedente sono adattati; la non comparabilità e l’adattamento, o l’impossibilità di questo, sono segnalati e commentati in calce al rendiconto finanziario.

Tra le varie situazioni che possono emergere dal rendiconto finanziario, la migliore è senza dubbio quella di un’azienda che presenta un flusso di cassa da gestione operativa positivo. Questo vuol dire che il core business dell'impresa genera liquidità. Nel caso questo non avvenisse, l'impresa per recuperare cassa e avere flussi finanziari positivi potrebbe ripiegare sulle altre due aree, investimenti e area finanziaria. Ovviamente una situazione come quella appena descritta deve essere provvisoria. Non è infatti sostenibile nel lungo termine che un’azienda non produca cassa a livello operativo.

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Conclusioni

Per concludere, il rendiconto finanziario se è vero che è diventato obbligatorio solo per alcune aziende, rappresenta per tutte, indistintamente dalle dimensioni, un valore aggiunto e in quanto tale, dovrebbe essere sempre adottato, per valutare la liquidità aziendale.

Lo stesso nuovo Codice della Crisi D’Impresa, che entrerà in vigore il 15 luglio, impone alle aziende di dotarsi di adeguati sistemi di controllo interno per il corretto monitoraggio dell’andamento economico e finanziario aziendale. Il nuovo codice si fonda infatti sull’introduzione di un sistema di allerta volto a individuare precocemente i segnali di una crisi.

Questa è definita come: "lo stato di squilibrio economico-finanziario che rende probabile l’insolvenza del debitore, e che per le imprese si manifesta come inadeguatezza dei flussi di cassa prospettici a far fronte regolarmente alle obbligazioni pianificate". In altre parole, la crisi non si manifesta quindi solo al verificarsi dell’effettiva insolvenza, ma già nel momento in cui emergono problematiche relative alla copertura delle spese. Per poter valutare la propria solvibilità in un’ottica futura, è necessario osservare la composizione delle disponibilità liquide dellimpresa e la sua fluttuazione nel tempo. Questa informazione è fornita proprio dal rendiconto finanziario, che consente di comprendere quanto contante è entrato e uscito dai conti correnti dell’impresa e quali sono i fattori che hanno determinato tali variazioni.

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