Cos’è il rendiconto finanziario e come costruirlo

Tempo di lettura: 9 min.

Un controllo efficace dei flussi finanziari rappresenta un’esigenza cruciale per le aziende. Per questo, è utile prestare particolare attenzione al rendiconto finanziario, un documento contabile fondamentale per tenere sotto controllo i flussi di cassa dell’azienda, e ogni loro possibile variazione. Vediamo che cos’è, perché è importante e come costruirlo.

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Che cos’è il rendiconto finanziario, e cosa rappresenta? Una definizione secondo l’OIC 10

Il rendiconto finanziario è un documento contabile dentro cui sono segnati i movimenti finanziari che un’azienda ha registrato nel corso di un esercizio, suddivisi in diverse voci.

L’Organismo Italiano di Contabilità, nell’OIC 10, definisce il rendiconto finanziario come un prospetto contabile che evidenzia le variazioni positive o negative delle disponibilità liquide – a partire dalle informazioni su incassi e pagamenti relative a diversi ambiti di gestione, da quella operativa a quella strettamente finanziaria.

Non dobbiamo, però, pensare al rendiconto finanziario come a un mero elenco di movimenti di cassa; al contrario, il rendiconto si propone come un documento che approfondisce (e analizza) lo stato di salute finanziario di un’impresa o società. Infatti, i flussi di cassa inseriti all’interno del rendiconto vengono distinti in tre categorie:

  • flussi da attività operative
  • flussi da attività di investimento
  • flussi da attività finanziarie

Questa distinzione, a cui si aggiunge la suddivisione in singole voci che definiscono ulteriormente i movimenti di cassa, permette di avere una panoramica completa della situazione finanziaria aziendale, e sulla composizione delle disponibilità liquide.

Riferimenti normativi del rendiconto finanziario OIC 10, IAS 7 e articolo 2423 del Codice Civile

Come prospetto contabile, il rendiconto finanziario trova fondamento in diverse normative, tra cui l’art. 2423 del Codice Civile, l’OIC 10 già menzionato, e l’IAS 7.

In particolare, l’art. 2423 del Codice Civile menziona il rendiconto finanziario nell’ambito della redazione del bilancio, e definisce gli obblighi delle imprese. Per quanto riguarda, invece, l’OIC 10 e l’IAS 7, dobbiamo tener presente che si tratta – in entrambi i casi – di principi contabili, rispettivamente nazionali e internazionali.

Dunque l’OIC 10, che rappresenta in Italia il riferimento principale per la redazione del rendiconto finanziario, definisce la struttura del documento e dà indicazioni sulla sua elaborazione. L’IAS 7, che richiama gli standard internazionali di contabilità, lavora esattamente allo stesso modo, pur proponendo criteri di redazione che si discostano leggermente da quelli italiani.

» Puoi approfondire le differenze tra l’OIC 10 e l’IAS 7 sul nostro blog, qui.

Rendiconto finanziario e bilancio d’esercizio

Il rendiconto finanziario è da intendersi come una componente essenziale del bilancio civilistico (o d’esercizio), che si concentra esclusivamente sugli aspetti finanziari dell'attività aziendale. Il rendiconto perciò “completa” il lavoro già svolto dagli altri documenti contabili inclusi nel bilancio d’esercizio, e cioè:

Rendiconto finanziario, conto economico e stato patrimoniale sono quindi prospetti contabili complementari che, insieme, permettono una valutazione completa di un’impresa ogni anno, alla fine dell’esercizio.

Il rendiconto finanziario è obbligatorio? Chi ha l’obbligo di redigerlo, secondo la legge?

Insieme allo stato patrimoniale e al conto economico, a partire dal 2016, il rendimento finanziario è diventato uno dei documenti obbligatori del bilancio d’esercizio. La svolta è arrivata a seguito della modifica dell’art. 2423 del codice civile, in base al quale:

"Gli amministratori devono redigere il bilancio di esercizio, costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal rendiconto finanziario e dalla nota integrativa".

Fino ad oggi l’obbligo vale solo per le medie e grandi aziende, calcolate in base ai dipendenti e al fatturato. In particolare per le imprese che per due esercizi consecutivi hanno superato almeno due di questi tre parametri:

  • numero di dipendenti maggiore di 50;
  • totale ricavi maggiore di € 8.800.000;
  • totale attivo maggiore di € 4.400.000.

È prevista, infatti, la possibilità di non predisporre il documento in esame per le società che redigono il bilancio in forma abbreviata e per le micro-imprese.

A cosa serve il rendiconto finanziario, e perché redigerlo?

Quando non è obbligatorio, il rendiconto finanziario si presenta comunque come un documento contabile importantissimo. Perché? E a che scopo redigerlo, se non sussiste alcun obbligo?

In parole semplici, il rendiconto finanziario ti aiuta a comprendere la natura dellevariazioni finanziarie che hanno interessato la tua impresa o società. In ambito aziendale, entrate e uscite si susseguono producendo cambiamenti costanti nell’equilibrio di cassa. Con un rendiconto finanziario, puoi però guardare da vicino queste variazioni e individuarne le cause, al fine di ottimizzare i risultati di cassa della tua attività.

In sintesi, il rendiconto finanziario è un ottimo supporto per:

  1. indagare le cause che hanno determinato cambiamenti nella situazione finanziaria della tua impresa o società, alla fine dell’esercizio in corso;
  2. comprendere le modalità di reperimento delle risorse finanziarie, ma anche il modo in cui sono state utilizzate nel corso dell'esercizio;
  3. evidenziare le correlazioni esistenti tra fonti di finanziamento e impieghi delle risorse, anche attraverso il calcolo del fabbisogno di capitale circolante dell'impresa.
  4. monitorare l'andamento delle risorse finanziarie nel tempo (o in un determinato periodo), in modo da poter prendere decisioni più consapevoli e ottimizzare la gestione finanziaria dell'azienda.

Il rendiconto finanziario, quindi, apre una finestra su come stanno andando le operazioni di un'azienda, da dove provengono i suoi soldi e come vengono spesi – ma anche sul fabbisogno di liquidità dell’attività, in relazione all'attività presente e futura. È attorno a questi temi, infatti, che si gioca il benessere e il futuro di un’azienda.

Inoltre, il rendiconto finanziario può tornarti utile se stai cercando investitori disposti a sostenerti. Gli investitori, infatti, guardano con molto interesse all’analisi dei movimenti finanziari e dei flussi di cassa, perché dà informazioni chiave per valutare la solidità finanziaria di un’azienda, e quindi il rendimento di un eventuale investimento.

Come compilare il rendiconto finanziario? Schema, esempio pratico, file Excel

Per la redazione del rendiconto finanziario occorre tenere traccia di tutti i movimenti del flusso di cassa, e quindi di ogni entrata o uscita. Questo lavoro richiede perciò un’attività dimonitoraggio costante del cash flowche – se svolta manualmente – rappresenta la parte più complicata dell’operazione.

Lo schema del rendiconto a cui facciamo riferimento qui è quello indicato dall’OIC 10, già menzionato nei paragrafi precedenti. Come abbiamo già detto, l’OIC 10 prevede che i flussi finanziari vengano suddivisi in base al tipo di attività a cui sono riconducibili. E cioè:

  1. attività operative Qui sono incluse tutte le operazioni che hanno a che fare con l'acquisto, la produzione e la vendita di beni o la fornitura di servizi, anche se si tratta di attività accessorie.
  2. attività di investimento In questa sezione vengono inserite le operazioni che riguardano l'acquisto e la cessione di immobilizzazioni, e quindi di tutto ciò che l’impresa o società possiederà a lungo termine.
  3. attività finanziarie Qui vanno le operazioni che portano a ottenere (o restituire) liquidità attraverso forme come prestiti, azioni, quote di partecipazione.

Per ogni flusso finanziario del rendiconto, è indicato l’importo del flusso corrispondente dell’esercizio precedente. Dunque, il rendiconto presenterà una comparazione tra due diversi periodi, il che permette di avere una misura dell’andamento aziendale.

Redazione e calcolo con metodo indiretto o diretto: come scegliere il criterio giusto per il rendiconto finanziario

La redazione del rendiconto finanziario può avvenire secondo due metodi differenti: il metodo diretto e il metodo indiretto. La scelta del criterio giusto dipende dalle specifiche esigenze aziendali, ma anche dalle informazioni che si vogliono ottenere dal documento contabile.

L’Organismo italiano di Contabilità – nel suo OIC 10 – riporta entrambi gli approcci, lasciando piena libertà ai contabili e agli amministratori delle società. Tuttavia, rispetto a quanto suggeriscono gli standard contabili internazionali, l’OIC 10 si mostra più propenso verso una compilazione del rendiconto finanziario con metodo indiretto.

» Trovi qui una definizione più dettagliata di entrambi i metodi previsti dai principi contabili nazionali e internazionali.

Per scegliere il criterio giusto, è importante considerare la struttura aziendale e il grado di dettaglio delle informazioni che ti servono. Il metodo indiretto, infatti, tiene conto dei flussi di cassa in relazione all’utile di esercizio, alle variazioni del capitale circolante netto, e così via. Il metodo diretto, invece, si limita a registrare i flussi di cassa in entrata e in uscita.

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Come avrai capito, il rendiconto finanziario è uno strumento essenzialeper guardare da vicino come si muovono le risorse finanziarie all’interno della tua azienda. È per questo, infatti, che viene utilizzato dalle aziende a prescindere dall’obbligo di legge.

Ma se hai bisogno di una panoramica ancora più completaed esaustiva, il rendiconto da solo non basta. Anzi, più in generale, la redazione del rendiconto finanziario risulta complicata (e fallace, addirittura) quando non è supportata da altri strumenti integrativi.

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