Come funziona il rendiconto finanziario con il metodo indiretto

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Il rendiconto finanziario preparato secondo il metodo indiretto è l’approccio suggerito dall’Organismo Italiano di Contabilità. Il metodo indiretto consente, infatti, di guardare ai flussi finanziari a partire dal risultato d’esercizio. Mette però in secondo piano un dettaglio: la liquidità. E per questo Agicap ha messo in campo una soluzione più efficace.

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Il metodo indiretto nel rendiconto finanziario_Una definizione secondo l’OIC 10_

Il metodo indiretto, per definizione, è uno degli approcci possibili alla redazione del rendiconto finanziario. Si tratta di un metodo di calcolo che interessa – in particolare – la sezione del rendiconto relativa alle attività operative.

Sappiamo infatti che il rendiconto finanziario – il cui compito è “registrare” il cash flow e la liquidità per mostrare con precisione qual è la situazione finanziaria aziendale in un dato momento – tiene conto di tre tipologie (o categorie) di flussi finanziari. L’Organismo Italiano Contabilità (OIC), nel principio contabile OIC 10, li divide in attività operative, attività finanziarie e attività di investimento – riprendendo così la divisione del cash flow che abbiamo già visto qui.

Il metodo indiretto, quindi, è una procedura di annotazione e calcolo dei flussi finanziari da attività operative che si applica soltanto alle operazioni che riguardano il cash flow operativo.

Metodo indiretto, metodo diretto e differenze

Quando parliamo di rendiconto finanziario, dobbiamo tenere presente che la sua redazione può seguire due metodi o criteri, a seconda delle esigenze di chi lo compila. Insomma, esiste una procedura rigida, fissa e inamovibile: si tratta soltanto di individuare il metodo di lavoro più adeguato.

Dunque è possibile redigere un rendiconto utilizzando – nella parte delle attività operative, ovviamente – sia il metodo indiretto sia il metodo diretto. Nell’OIC 10 però, l’Organismo italiano di contabilità si esprime in un certo senso a favore del metodo indiretto, vale a dire: nel fornire un riferimento preciso su come si prepara un rendiconto finanziario, l’OIC dà priorità all’applicazione del metodo indiretto – cosa che non riscontriamo nell’International Accounting Standard (o IAS), ovvero il principio contabile internazionale.

Perché si preferisce il metodo indiretto al metodo diretto?Non possiamo dare una risposta precisa, sebbene la differenza tra i metodi sia netta. Quello che è certo è che il metodo indiretto considera i flussi di cassa a partire dall’utile d’esercizio, e per questo permette di ricorrere al conto economico per la redazione del rendiconto finanziario.

Il metodo diretto, invece, dà maggiore risalto al cash flow in senso stretto. Guarda, insomma, ai flussi di cassa così come vengono registrati, e di conseguenza pone la liquidità aziendale al centro dell’analisi finanziaria.

Come si compila il rendiconto finanziario secondo il metodo indiretto? Schema e calcolo dei flussi finanziari dell'attività operativa

La parte del rendiconto finanziario che riguarda i flussi finanziari dell’attività operativa corrisponde alla sezione A, in base a quanto stabilito dall’OIC 10.

Se il metodo che abbiamo scelto per la redazione del documento contabile è il metodo indiretto, bisognerà procedere a partire dall’utile (o perdita) d’esercizio. Trattandosi però di un rendiconto finanziario, che ha a che fare quindi con la liquidità e il cash flow, è necessario che il risultato d’esercizio venga rettificato tenendo in considerazione alcuni aspetti. L’OIC prevede quindi una serie di rettifiche che devono riguardare:

Vediamo, quindi, come si presenta lo schema del rendiconto finanziario quando segue il metodo indiretto:

  1. Utile (o perdita) dell’esercizio prima d’imposte sul reddito, interessi, dividendi e plusvalenze o minusvalenze risultato d’esercizio + imposte sul reddito + interessi passivi - dividendi ± plusvalenze o minusvalenze

  2. Rettifiche per elementi non monetari che non hanno avuto effetti sul capitale circolante netto accantonamenti TFR + ammortamenti - svalutazioni

  3. Flusso finanziario prima della variazione del capitale circolante netto risultato d’esercizio netto (punto 1) + rettifiche per elementi non monetari (punto 2)

  4. Variazioni del capitale circolante netto aumento o diminuzione delle rimanenze ± aumento o diminuzione dei crediti commerciali ± aumento o diminuzione dei debiti verso i fornitori ± aumento o diminuzione dei risconti attivi ± aumento o diminuzione dei risconti passivi

  5. Flusso finanziario dopo le variazioni del capitale circolante netto flusso finanziario prima della variazione del CCN ± variazioni del capitale circolante netto (punto 4)

  6. Altre rettifiche interessi pagati o incassati - imposte sul reddito pagate + dividendi incassati - utilizzo degli accantonamenti

  7. Flusso finanziario dopo le altre rettifiche flusso finanziario dopo la variazione del CCN ± altre rettifiche

  8. Totale del flusso finanziario dell’attività operativa

Lo schema qui presentato mostra come il calcolo del cash flow operativo sia il risultato di elementi già presenti nel conto economico.

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La redazione del rendiconto con metodo indiretto dà priorità all’analisi dei flussi osservata dal punto di vista dell’utile d’esercizio, così come suggerisce l’OIC.

Eppure, in questo modo, un elemento passa in secondo piano: la liquidità aziendale in senso stretto. Il metodo diretto – che qui non abbiamo approfondito – consente invece di porre il focus sulle variazioni delle disponibilità liquide, e risponde a uno dei principi più importanti dell’imprenditoria contemporanea: “cash is king”, la cassa vince sul profitto.

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