Cos’è il conto economico: definizione, calcolo, esempi

È uno dei documenti contabili che, insieme allo stato patrimoniale, al rendiconto finanziario e alla nota integrativa, formano il bilancio d'esercizio di un'impresa. Il suo focus è rappresentato da ricavi e costi, due indicatori chiave non solo per verificare la capacità di un'impresa di generare redditività, ma anche per testare, in un'ottica previsionale, la sostenibilità di un business. Vediamo quali sono gli aspetti principali del conto economico, come si calcola, nonché delle differenze principali con lo stato patrimoniale e il rendiconto finanziario.
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Il conto economico rappresenta il documento contabile nel quale sono evidenziati sinteticamente i costi e i ricavi di competenza dell'esercizio. Si tratta di una sorta di fotografia di quello che succede dal punto di vista economico, durante un periodo stabilito (bimestre, trimestre, semestre, anno): ovvero i ricavi incassati, i costi sostenuti, insieme alle imposte che l’impresa ha pagato.
Conto economico: come si fa
La stesura del conto economico così come previsto dalla quarta direttiva CEE e dall’articolo 2425 del Codice Civile deve avvenire in conformità del seguente schema:
- valore di produzione: tutto quello che l’azienda ha fatto e ha creato attraverso un processo produttivo. In particolare, sotto questa voce rientrano:
- ricavi di vendite e prestazioni;
- variazioni riguardo a rimanenze di prodotti in lavorazione, prodotti semilavorati e finiti;
- incrementi di immobilizzazioni per lavori interni;
- altro genere di ricavi;
- costi di produzione: materie prime, servizi, beni di terzi, personale, ammortamento e svalutazione, variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie di consumo o merci, accantonamento per rischi, altri accantonamenti, oneri diversi di gestione;
- proventi e oneri finanziari: partecipazione, crediti iscritti nelle immobilizzazioni, titoli iscritti nelle immobilizzazioni diversi dalle partecipazioni, titoli iscritti nell’attivo circolante, interessi e oneri finanziari, utili e perdite su cambi;
- rettifiche di valore di attività e passività finanziarie: rivalutazioni e svalutazioni.
- risultato prima delle imposte.
Dal conto economico è possibile ricavare la redditività (differenza tra ricavi e costi) di un business, ovvero quanti soldi questa attività può generare. Tutte queste informazioni messe insieme consentono di ottenere il cosiddetto **risultato operativo. **
Conto economico: definizione
- Risultato operativo = valore della produzione - costi della produzione
Se un’azienda produce scarpe, grosso modo il suo risultato operativo è determinato dal valore della produzione delle scarpe, ovvero il fatturato derivante dalla loro vendita al cliente, meno i costi attinenti, come quelli per l’acquisto della materia prima, per il personale, per i servizi, gli ammortamenti e gli accantonamenti. A seconda che il risultato sia positivo o negativo, avremo quindi un’idea di come è stata la gestione dell’azienda nell’anno in considerazione.
Conto economico previsionale: a che cosa serve
Con il conto economico, abbiamo visto, l’imprenditore non fa altro che accendere un faro sul passato. È possibile tuttavia usare lo stesso documento in un'ottica futura. Se stai decidendo, per esempio, se avviare o meno un’attività, dovresti riuscire a "preventivare" tutti i possibili costi da sostenere almeno per i primi tre anni di attività e i volumi di vendita che potrai realizzare, allo scopo di valutare il grado di profittabilità dell'attività. Senza una previsione attendibile del flusso dei costi e dei ricavi futuri, ci si affiderebbe completamente alla buona sorte.
Di qui la necessità di redigere un conto economico previsionale, ovvero un documento che presenta i ricavi, i costi e il risultato d'esercizio a una data futura. La sua struttura è la medesima di quella usata per il conto economico, ma i valori sono rappresentati dalle stime su entrate e costi futuri (stipendi, affitto, utenze...). Questo documento viene utilizzato per assicurarsi che vi sia un fatturato sufficiente che garantisca un guadagno e che i costi possano essere coperti.
Conto economico: differenze con lo stato patrimoniale
Se il conto economico esprime la differenza tra costi e ricavi, ovvero ci dice se il business che stiamo facendo è profittevole o meno, lo stato patrimoniale fotografa, in un dato momento, l’insieme dei beni che un’azienda ha a disposizione. Questo momento in genere corrisponde al 31 dicembre, ossia il momento della chiusura dell’anno lavorativo. Entrambi questi documenti danno informazioni diverse ma complementari sullo stato di salute di un’azienda. È dunque importante capire bene i reciproci collegamenti per poter avere un atteggiamento “critico” e consapevole quando si approccia il bilancio, qualunque siano le dimensioni di un'impresa.
Lo stato patrimoniale si presenta con due sezioni, che compongono il patrimonio di una società e ne indica il loro saldo (patrimonio netto).
- Attività - Rientrano le voci che comportano un’entrata o un reddito: crediti, disponibilità liquida, immobilizzazione;
- Passività - Rientrano capitale sociale, l’utile (o la perdita), debiti, l’ammontare dei beni mobili e immobili a disposizione dell’azienda e la ricchezza di cui la stessa dispone (in termini monetari).
Conto economico: differenze con il rendiconto finanziario
Mentre lo stato patrimoniale rappresenta la situazione patrimoniale, il conto economico quella reddituale, il rendiconto finanziario (il Cash Flow Statement) accende i riflettori sullo stato finanziario.
Si tratta in particolare di un prospetto di natura contabile volto ad accertare come l'impresa ha generato, impiegato e raccolto liquidità. Come spiega bene l'art. 2425-ter del codice civile:
“Dal rendiconto finanziario risultano, per l’esercizio a cui è riferito il bilancio e per quello precedente, l’ammontare e la composizione delle disponibilità liquide, all’inizio e alla fine dell’esercizio, e i flussi finanziari dell’esercizio derivanti dall’attività operativa, da quella di investimento, da quella di finanziamento, ivi comprese, con autonoma indicazione, le operazioni con i soci.”
È un documento obbligatorio solo per le società che per due esercizi consecutivi superano due dei tre parametri seguenti:
- totale attivo di bilancio euro 4.400.000;
- totale ricavi euro 8.800.000;
- dipendenti medi 50.
Conclusioni
Per garantire una continuità del business è necessario avere una profonda conoscenza del contesto in cui si opera, ma anche procedere a una costante analisi delle performance dell’impresa stessa. Questo vuol dire non tralasciare la contabilità. Solo distogliendo lo sguardo dalle pressanti occupazioni quotidiane e immaginando il prossimo futuro, sulla scorta dei giusti indicatori, è possibile anticipare ed evitare situazioni di crisi. In questo senso, la redazione dei prospetti contabili di cui si siamo occupati in questo articolo, diventati obbligatori per legge, conferiscono una visione complessiva della gestione di un'impresa aziendale.
Se sei un imprenditore, ricorda che ogni operazione e fatto amministrativo va convertito in un valore monetario. Il rischio è parte integrante di ogni attività d’impresa, ma per evitare di finire in crisi di liquidità è necessario che tutti i parametri siano sempre monitorati e soggetti ad analisi. Ciò significa registrare ogni ogni singolo evento in una prospettiva contabile. Solo così si avrà una visione a trecentosessanta gradi della solidità dell'impresa e sulla capacità di poter far crescere ulteriormente il business.
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