Nota integrativa: che cos’è, come si scrive

Tempo di lettura: 9 min.

È uno dei documenti chiave presenti nel bilancio e la sua funzione è quella di spiegare alcune dinamiche contenute nel conto economico e nello stato patrimoniale. In questo articolo ne analizzeremo i contenuti e le caratteristiche principali.

Nota integrativa: parte integrante del bilancio d'esercizio

Secondo quanto stabilisce la Legge, al termine di ciascun esercizio amministrativo, ogni impresa deve redigere il “bilancio di esercizio”, un insieme di documenti fiscali che definiscono lo stato di salute di un'impresa, ovvero:

  • Conto economico, nel quale sono evidenziati sinteticamente i costi e i ricavi di competenza dell'esercizio;
  • Stato patrimoniale. che riporta, alla data di chiusura del bilancio, il valore dei beni e dei capitali di cui dispone un'azienda;
  • Nota integrativa, che ha il compito di integrare tutte le informazioni contenute nello stato patrimoniale e nel conto economico;
  • Rendiconto finanziario, che mette in relazione le voci del conto economico e quelle dello stato patrimoniale, spiegando dove si genera e dove viene assorbita la liquidità aziendale.

In questo articolo, accenderemo i fari sulla nota integrativa: quest’ultima funge da raccolta di informazioni integrative degli schemi di bilancio, che servono a fornire una rappresentazione più completa, corretta e veritiera della situazione patrimoniale e finanziaria dell'impresa. La norma principe che definisce il contenuto della Nota Integrativa è l’art. 2427 c.c.; tuttavia esistono numerose altre norme, civilistiche e non, che contengono diverse informazioni da inserire all’interno di questo documento fiscale.

In particolare, nell’art. 2423 del CC, si legge:

“Gli amministratori devono redigere il bilancio di esercizio, costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal rendiconto finanziario e dalla nota integrativa. Il bilancio deve essere redatto con chiarezza e deve rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale e finanziaria della società e il risultato economico dell’esercizio."

Cosa si intende per nota integrativa?

Come abbiamo accennato, la nota integrativa è un documento contabile, che fa parte del bilancio di esercizio, e dunque accompagna lo Stato Patrimoniale e il Conto Economico. Come dice la sua stessa definizione, la sua funzione è quella di integrare nei contenuti gli altri documenti.

Come? Fornendo informazioni particolareggiate su alcune voci contabili e sui criteri di valutazione adottati nella fase di redazione del bilancio, ma anche aggiungendo informazioni che non emergono dagli altri prospetti, ma che contribuiscono a definire lo stato dell'azienda, come il numero medio dei dipendenti, il numero o il valore nominale delle azioni.

A cosa serve la nota integrativa?

Volendo sintetizzare, la nota integrativa nasce con l'intento di raggiungere i seguenti scopi:

  • completare i dati dei prospetti contabili (stato patrimoniale e conto economico), che per loro natura sono sintetici e quantitativi, fornendo informazioni integrative, esplicative e, ove necessario, complementari;
  • motivare determinati comportamenti, soprattutto nel caso in cui per esempio il commercialista o colui che ha redatto il documento dovesse aver apportato alcune modifiche allo schema obbligatorio di uno dei prospetti contabili;
  • fornire notizie relative all’azienda, che non sono necessariamente in relazione con il bilancio.

Come si scrive la nota integrativa secondo l'Articolo 2427 del codice civile

Come anticipato, il riferimento normativo più rilevante in Italia in materia di nota integrativa è l'art. 2427 del Codice Civile, che spiega nel dettaglio lo schema da seguire per redigere il documento. Vediamo di seguito alcuni aspetti chiave.

Lo schema

Partiamo da una premessa: la nota integrativa è un documento composto da elementi sia quantitativi che qualitativi: i primi forniscono informazioni che permettono un'analisi più approfondita delle voci di stato patrimoniale e conto economico, mentre i secondi entrano nel dettaglio di alcuni aspetti di particolare rilievo nella gestione aziendale. Tutte queste informazioni sono raggruppate in schema minimale composto da quattro sezioni: criteri di valutazione, informazioni sullo stato patrimoniale, informazioni sul conto economico, altre informazioni.

Cosa deve includere la nota integrativa?

Individuate le quattro sezioni, vediamo che cosa devono includere:

criteri di valutazione: in questa sezione, vengono forniti, in modo chiaro e sintetico, informazioni sui criteri applicati nella valutazione di alcune voci di bilancio, come per esempio nel caso degli ammortamenti o cambi di valuta estera;

informazioni sullo stato patrimoniale: devono essere indicati i movimenti intervenuti nelle diverse voci dell’attivo e del passivo in modo da evidenziare le variazioni, in aumento o in diminuzione, intervenute durante l'esercizio;

informazioni sul conto economico: sono esposti in maniera più dettagliata i ricavi per aree geografiche, settori merceologici ecc.

altre informazioni: gli impegni assunti, il numero di dipendenti, i compensi, agli amministratori e ai sindaci

Contenuto obbligatorio

Entrando nel dettaglio dei contenuti, secondo l’articolo 2427 codice civile, la nota integrativa deve indicare alcuni contenuti minimi, come:

  • I criteri applicati nella valutazione delle voci del bilancio
  • I movimenti delle immobilizzazioni
  • La composizione delle voci: "costi di impianto e di ampliamento" e: "costi di sviluppo" nonché le ragioni della iscrizione ed i rispettivi criteri di ammortamento
  • La misura e le motivazioni delle riduzioni di valore applicate alle immobilizzazioni materiali e immateriali
  • Le variazioni intervenute nella consistenza delle voci dell'attivo e del passivo
  • L'elenco delle partecipazioni, in imprese controllate e collegate
  • Crediti e debiti di durata residua superiore a 5 anni; debiti assistiti da garanzie reali su beni della società
  • Variazioni dei cambi valutari successive alla chiusura dell'esercizio
  • Crediti e debiti per operazioni di pronti contro termine
  • Composizione delle voci riguardanti i ratei e i risconti, gli altri fondi e le altre riserve del passivo
  • Origine, disponibilità e distribuibilità delle riserve di patrimonio netto
  • Oneri finanziari capitalizzati
  • Impegni non risultanti dallo stato patrimoniale
  • Ripartizione dei ricavi per attività e area geografica
  • Proventi da partecipazione diversi dai dividendi
  • Composizione della voce relativa agli interessi e agli altri oneri finanziari
  • Importo e la natura dei singoli elementi di ricavo o di costo di entità o incidenza eccezionali
  • Imposte anticipate e differite
  • Numero medio di dipendenti, ripartiti per categoria
  • Compensi degli amministratori e dei sindaci
  • Compensi spettanti al revisore legale o alla società di revisione legale
  • Numero e valore nominale di ciascuna categoria di azioni
  • Altri strumenti finanziari emessi dalla società
  • Finanziamenti dei soci, con evidenza separata di quelli postergati
  • Beni compresi nei patrimoni destinati a uno specifico affare
  • Proventi dei finanziamenti destinati a uno specifico affare
  • Operazioni di leasing finanziario
  • Operazioni "fuori bilancio"
  • Il nome e la sede legale dell'impresa che redige il bilancio consolidato
  • La proposta di destinazione degli utili o di copertura delle perdite

Tra gli altri contenuti obblighi informativi spiccano:

  • i principi generali che regolano la redazione del bilancio;
  • operazioni straordinarie, quali la liquidazione e la fusione;
  • la tipologia di attività esercitata;
  • un'informativa specifica riguardante i principi di redazione del bilancio e le eventuali deroghe, obbligatorie o meno, cui gli amministratori hanno fatto ricorso.

Chi deve redigere la nota integrativa?

Nella maggior parte dei casi, le aziende si rivolgono al proprio commercialista o al consulente per la redazione del bilancio civilistico. Sarà lui a impostare lo schema e i contenuti della nota integrativa con tutte le informazioni obbligatorie o facoltative che l’impresa deve esporre per rendere il proprio bilancio chiaro e comprensibile.

Chi è obbligato a fare la nota integrativa?

I soggetti tenuti a redigere la nota integrativa vuol dire verificare sono gli stessi obbligati a redigere il bilancio di esercizio, ovvero tutte le imprese, a prescindere dalla loro veste giuridica. Quindi, hanno l’obbligo di compilare questo documento:

  • le società di capitali;
  • le società di persone;
  • le imprese individuali.

Tuttavia l’obbligo si presenta diversamente a seconda della veste giuridica dell’impresa.

  • le società di capitali nel predisporre il bilancio d’esercizio devono rispettare gli schemi di bilancio previsti dal Codice Civile. Inoltre esse sono tenute a pubblicare il bilancio allo scopo di fornire, ai soci e ai terzi, informazioni sull’andamento della gestione aziendale;
  • le società di persone e le imprese individuali non devono attenersi a degli schemi obbligatori di bilancio e non hanno l’obbligo di pubblicarlo. Per questi soggetti, il bilancio è redatto soprattutto per finalità interne, ovvero per informare i soci o il proprietario sull’andamento della gestione aziendale, e riveste importanza all’esterno solamente per il fisco ai fini della tassazione del reddito o in caso di richiesta di finanziamenti da parte dell’azienda.

Nota integrativa abbreviata

Se l’obbligo di redigere la nota integrativa è legato a doppio filo con quello di redazione del bilancio, per le micro-imprese esiste la possibilità di optare per nota integrativa più snella, che permette al commercialista di non tenere conto di alcune voci, che per le altre aziende sono invece obbligatorie.

La nota integrativa abbreviata deve comunque contenere le seguenti voci:

  • le variazioni di patrimonio netto;
  • le variazioni di immobilizzazioni;
  • i finanziamenti dei soci;
  • le azioni e le obbligazioni emesse;
  • le partecipazioni in imprese.

Per concludere

In questo articolo abbiamo descritto, in termini generali, che cos’è la nota integrativa, individuandone gli aspetti più peculiari. Essendo un documento che ha valore legale, la persona preposta alla sua compilazione deve assicurare che al suo interno i numeri e le informazioni riportati siano corretti: la precisione delle informazioni è dunque un aspetto fondamentale, che non va mai tralasciato.

Un discorso che vale anche quando si vuole avere un’idea veritiera dello stato di salute dell’azienda. E in particolare, quando si parla di liquidità, cardine della solvibilità aziendale.

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