Cos’è un ricavo: tutto ciò che c’è da sapere

Il ricavo è un indicatore fondamentale per valutare la capacità di un'azienda, un professionista o comunque un'organizzazione di creare ricchezza: quanto maggiori sono i ricavi, tanto più è probabile che l’organizzazione economica produca ricchezza. In questo articolo, ci occuperemo delle principali declinazioni dell'indicatore e come si calcola.
Vuoi ricevere un esempio di tabella di previsione? Scarica il tuo Excel gratuito!
Cos’è un ricavo
I ricavi, spesso indicati come vendite, sono nient'altro che il denaro generato da un'azienda tramite le sue attività commerciali ovvero tramite la vendita di beni o servizi. Le entrate si possono tuttavia ottenere anche tramite altre fonti. Si pensi per esempio agli scrittori e agli artisti in generale: questi ultimi incassano denaro da licenze, brevetti o royalties. Discorso analogo per gli investitori immobiliari, le cui entrate provengono normalmente dal reddito da locazione.
In generale, i ricavi rappresentano un dato chiave nella vita di un'azienda in quanto aiutano a comprendere la forza dell’attività, della clientela, ma anche le dimensioni e la quota di mercato. Un aumento degli stessi è un segno di stabilità e mette in mostra la solidità di un’azienda. Senza contare che, un’azienda che bussa alle porte di una banca per ottenere prestiti e capitali è necessario che abbia entrate stabili. In caso, contrario difficilmente riuscirà a ottenere una linea di credito.
Come si calcola il ricavo
Fermiamoci adesso ad analizzare il primo caso, quello della vendita di beni. Come si calcolano i ricavi? La formula è piuttosto intuitiva, ovvero si moltiplica il prezzo medio di vendita per il numero di unità vendute.
Esistono tuttavia diversi modi per calcolare i ricavi, a seconda del metodo contabile utilizzato. Vediamo i principali:
- Ricavo totale = prezzo di vendita x quantità vendute
Per ricavo totale si intende la somma che l'impresa ottiene dalla vendita di tutti i beni e i servizi
- Ricavo marginale = variazione del ricavo totale/variazione della quantità
Ricavo marginale è la somma che l'impresa ottiene dalla vendita di una unità in più di un bene e servizio.
- Ricavo medio = ricavo totale/quantità totali vendute
Per ricavo medio si intende la somma che l'impresa ottiene mediamente dalla vendita di un bene. Immaginiamo di vendere scarpe di modelli diversi, e quindi differenti prezzi. In questo caso, il ricavo medio è quanto l’azienda ha incassato vendendo un paio di scarpe, considerando che dietro questo numero ci saranno prezzi più alti o più bassi.
Ricavi: altre definizioni
Abbiamo visto, nel paragrafo precedente, l'esistenza di diverse definizioni di ricavo, in base al metodo contabile. In generale, non tutti i soldi che entrano nelle casse di un'azienda sono considerati ricavi. I movimenti in entrata prendono infatti diverse forme. Quando pensi ai ricavi, probabilmente pensi a un tipo molto specifico di ricavi: i ricavi operativi, ottenuti dall'attività principale di un'azienda. In soldoni, se sei un produttore di scarpe, ci si riferisce agli incassi ottenuti dalla vendita delle scarpe.
Discorso diverso sono i ricavi non operativi che derivano da fonti secondarie, spesso imprevedibili o non ricorrenti. E che dunque possono essere indicati come eventi o guadagni una tantum. Ad esempio, i proventi della vendita di un bene, un guadagno inaspettato da investimenti o denaro assegnato tramite contenzioso.
Altrettante distinzioni si possono avere in base alla ricorrenza degli eventi che li hanno fatto sorgere:
- ricavi ordinari se sono conseguiti grazie a operazioni normalmente svolte dall'impresa. Esempio: ricavi derivanti dalla vendita delle merci, dall'affitto di un locale adibito ad uso ufficio.
- ricavi straordinari, se sono conseguiti in relazione ad operazioni non ricorrenti, ma occasionali. Esempio: ricavi derivanti dalla vincita di un premio su obbligazioni, il ricevimento di un contributo.
Ricavi: come vengono contabilizzati
Premesso che il documento contabile in cui vengono registrati i ricavi è il conto economico, non tutti i ricavi conseguiti per la vendita dei prodotti o per la prestazione di servizi competono all’esercizio in cui sono rilevati. Può, infatti, accadere che l’impresa abbia ceduto il prodotto a fronte di un pagamento futuro: si parla in questo caso di rimanenze passive finali. Così come le rimanenze passive finali sono sottratte dai ricavi dell’esercizio, in quanto ricavi da rinviare al futuro, le stesse divengono rimanenze passive iniziali nel corso dell’esercizio successivo e come tali sono considerate ricavi di competenza e vengono imputati al reddito come componenti positivi.
Ne deriva che i ricavi di competenza dell'esercizio sono uguali a:
Ricavi di competenza dell'esercizio = ricavi rinviati dall'esercizio precedente in cui hanno avuto manifestazione finanziaria + ricavo che hanno avuto manifestazione finanziaria nell'esercizio + ricavi che hanno avuto manifestazione finanziaria, ma a futura manifestazione economica
Differenza tra fatturato e ricavi
Spesso ricavi e fatturato vengono utilizzati come sinonimi. In realtà, esiste una differenza. Si parla di ricavi ai soldi effettivamente guadagnati da una società vendendo beni e servizi ad un determinato prezzo. Il fatturato si riferisce alla somma totale di fatture emesse, quello che sta su carta, ma che non necessariamente è stato incassato.
Differenza tra ricavi e flussi di cassa
Il flusso di cassa è diverso dai ricavi in due modi. Mentre i ricavi mostrano solo la quantità lorda di denaro che entra in un'azienda attraverso le vendite, il flusso di cassa (o cash flow, in inglese) mostra la quantità totale di denaro sia in entrata sia in uscita da essa. Non solo. Le entrate inoltre forniscono una misura dell'efficacia delle vendite e del marketing di un'azienda, mentre il flusso di cassa è più un indicatore di liquidità. Sia le entrate sia il flusso di cassa dovrebbero essere analizzati insieme per una revisione completa della salute finanziaria di un'azienda.
Differenza tra guadagno e ricavo
La differenza fra i due valori, entrambi di natura economica, risiede nella considerazione dei costi. I ricavi rappresentano infatti il valore monetario totale delle entrate, mentre il guadagno è dato dalla differenza fra i ricavi e i costi di gestione di una determinata attività.
Le entrate si trovano nella linea superiore nel conto economico di un'azienda. L'utile netto, noto anche come linea di fondo, è costituito dai ricavi meno le spese. Un'azienda è in utile quando i ricavi superano le spese.
Per aumentare il profitto, e quindi l'utile per azione (EPS) per i suoi azionisti, un'azienda ha due strade:
- aumentare i ricavi
e/o
- ridurre le spese
Ricavi e guadagni non necessariamente seguono la stessa strada. L'utile netto può crescere mentre i ricavi rimangono stagnanti, perché magari l’azienda ha messo in atto una strategia vincente di riduzione dei costi. Può però verificarsi una situazione opposta. Un'azienda ha un costo per produrre beni venduti, così come altri costi fissi e obblighi come tasse e pagamenti di interessi dovuti sui prestiti. Di conseguenza, se i costi totali superano i ricavi, l'azienda avrà un profitto negativo anche se i ricavi sono alti.
Un esempio. Può capitare che un’azienda che conta 2 milioni di euro di incassi in un anno e sostiene costi per 1,5 milioni di euro sia meno efficiente di un’altra che registra 800 mila euro di entrate e 200 mila di uscite: è evidente che, nonostante i ricavi minori, la seconda sia più redditizia della prima, perché riesce a ottenere maggiori guadagni.
Conclusioni
Per raggiungere i propri obiettivi di business, le aziende devono costantemente analizzare le prestazioni operative e le condizioni finanziarie su base annuale, trimestrale o anche mensile. Per un imprenditore, o per un responsabile finanziario, il flusso di cassa e il fatturato sono due degli indicatori più importanti da monitorare, perché si occupano della quantità totale di denaro che l'azienda riceve e dove va a finire. Con queste cifre, i manager possono misurare il successo della loro impresa e prendere decisioni oculate per poter crescere senza rischi.
Monitora le performance finanziarie con un software per la gestione del cash flow
Un ottimo strumento per tenere sempre sotto controllo le entrate e le uscite di cassa, ma anche fare previsioni finanziarie è un software per la gestione dei flussi di cassa come Agicap.
Grazie ad Agicap, avrai sempre sott’occhio la tua posizione di cassa aggiornata grazie alla sincronizzazione automatica dei tuoi conti bancari e all’integrazione con i tuoi strumenti di contabilità e fatturazione.
Puoi creare report in pochi clic da condividere con i tuoi collaboratori e con i partner finanziari, oltre a consolidare velocemente i flussi di cassa delle tue entità in caso di gruppi societari.
Vuoi sapere come Agicap può rendere il tuo lavoro quotidiano più semplice? Fai una prova gratuitamente e senza impegno!