Clausola salvo buon fine: cosa significa, come funziona, quando si usa

Ti è mai capitato di sottoscrivere un contratto o di dover effettuare un pagamento tramite assegno bancario e di trovarti di fronte alla formula "salvo buon fine"? Si tratta di una clausola molto diffusa nella pratica commerciale e in ambito bancario, per questo è importante conoscerne il funzionamento e le implicazioni. Se vuoi sapere cosa significa la clausola "salvo buon fine", quali sono i casi più frequenti in cui si utilizza e cosa comporta, non ti resta che leggere questo articolo.
Salvo buon fine (SBF): significato
La dicitura salvo buon fine (spesso indicata con l'acronimo SBF o S.B.F.) è una clausola applicabile a diversi tipi di contratti, inclusi quelli bancari. Tale clausola prevede che una determinata prestazione di una parte venga eseguita solo dopo che l'altra parte abbia adempiuto ai propri obblighi. In altre parole, la clausola salvo buon fine garantisce che una transazione abbia luogo soltanto nel caso in cui entrambe le parti rispettino gli accordi presi.
La clausola salvo buon fine si applica, in particolare, ai contratti che prevedono modalità di pagamento dove la certezza dell'avvenuto trasferimento di denaro dal debitore al creditore non è immediata, ma richiede del tempo, come bonifici e assegni bancari. Tali mezzi, a differenza di quelli istantanei, non offrono la certezza che il pagamento venga effettivamente completato (un bonifico, ad esempio, potrebbe essere annullato oppure non essere eseguito per mancanza di fondi sul conto dell'esecutore) e richiedono quindi una maggiore tutela offerta, appunto, dalla clausola salvo buon fine.
In pratica, la dicitura "salvo buon fine" fornisce una garanzia a chi deve ricevere dei soldi, subordinando gli effetti del contratto all'effettivo trasferimento di denaro dal conto del debitore a quello del creditore.
Clausola S.B.F. e pagamento con assegno
Tra i mezzi di pagamento non istantanei, il caso più tipico è rappresentato, come già accennato, dagli assegni bancari. Questi ultimi, a differenza degli assegni circolari, non offrono a chi li riceve la garanzia che, una volta presentati allo sportello, potranno essere effettivamente incassati, per questo si accompagnano generalmente alla clausola salvo buon fine.
Per capire meglio, facciamo un esempio pratico. Immagina di voler acquistare un'automobile e di voler pagare tramite assegno bancario. Chi garantirebbe al venditore che sul tuo conto sia effettivamente presente la somma di denaro necessaria a coprire il prezzo dell'automobile? Per tutelarsi, quest'ultimo potrà allora indicare sul contratto la clausola "salvo buon fine" e stabilire che il trasferimento della proprietà del veicolo potrà essere effettuato solo in seguito all'avvenuto incasso dell'assegno. In questo modo, se il tuo assegno dovesse rivelarsi impossibile da incassare, il venditore potrebbe annullare la vendita del bene, non essendoci mai stato il trasferimento della proprietà.
Quando l'assegno bancario non va a buon fine: cause
Il motivo più frequente per cui l'incasso di un assegno bancario non va a buon fine è la mancanza di fondi sufficienti sul conto di chi l'ha emesso, chiamata in gergo tecnico mancanza di provvista. Un assegno che non può essere incassato perché il conto dell'emittente è in rosso viene definito scoperto oppure a vuoto.
Un'altra causa di "mancato buon fine" si verifica quando il soggetto che ha emesso l'assegno non era legittimato a farlo, ad esempio perché non titolare del conto corrente. In questo caso si parla tecnicamente di mancanza di autorizzazione.
Infine, com'è ovvio, un assegno può essere rifiutato in quanto presenta una firma falsificata oppure risulta integralmente falso ed è stato quindi realizzato illegalmente.
Anticipi effetti SBF: cosa sono?
Un altro ambito in cui si riscontra la presenza della clausola salvo buon fine è quello dello smobilizzo dei crediti commerciali, ovvero quelle operazioni tramite le quali le imprese ricevono da una banca un anticipo sui propri crediti, prima che l'istituto bancario ne abbia effettivamente incassato l'importo: si parla in questo caso di anticipo effetti salvo buon fine.
Tale servizio permette, in pratica, di ottenere liquidità immediata tramite la presentazione di un titolo dall'esito incerto, in quanto non ancora incassato. Il rischio di insolvenza, tuttavia, non viene trasferito alla banca, ma rimane a carico del creditore grazie, appunto, all'applicazione della clausola salvo buon fine. In base a quest'ultima, se il debitore non dovesse perfezionare il pagamento, l'istituto bancario avrebbe la possibilità di riaddebitare la somma anticipata (gravata delle spese sostenute) senza ulteriori autorizzazioni da parte del cliente.
L'anticipo effetti salvo buon fine, quando avviene con disponibilità immediata (ovvero quando la banca mette subito a disposizione del cliente il valore nominale degli effetti presentati), costituisce un vero e proprio finanziamento a breve termine e riguarda generalmente il 100% dell'importo degli effetti.
Cosa si intende per effetti?
Con il termine “effetti” si intendono sia le cambiali che le ricevute bancarie (le cosiddette ri.ba). Tuttavia, nella pratica, le ricevute bancarie sono oggi quelle più utilizzate come mezzo di pagamento.
Di seguito vediamo dunque, nello specifico, in cosa consiste l'anticipo delle ricevute bancarie salvo buon fine.
Ricevute bancarie: cosa sono e come funziona l'anticipo riba salvo buon fine
L'anticipo delle ricevute bancarie salvo buon fine è uno strumento ampiamente utilizzato che permette ai titolari di un credito, certificato da una ricevuta bancaria, di ottenere un anticipo dello stesso da parte di una banca.
Per capire meglio di cosa parliamo, occorre innanzitutto definire che cos'è una ricevuta bancaria: si tratta di un documento finanziario che permette di attestare l'esistenza di un rapporto di credito e agevolare il pagamento tra il debitore e il creditore senza la complessità delle cambiali. La ri.ba. prevede, nello specifico, che il debitore effettui il pagamento non direttamente al creditore, ma verso la banca, che funge quindi da intermediario del credito.
Torniamo ora all'argomento iniziale: l'anticipo ri.ba. salvo buon fine. In quanto attestazione ufficiale del credito, il soggetto che ha emesso la ri.ba. può presentarla alla banca e ottenere un anticipo della somma che gli spetta prima della scadenza della ricevuta. Tuttavia, come previsto dalla clausola, se alla scadenza il debitore non dovesse procedere al regolare pagamento della ricevuta, la somma anticipata dalla banca verrebbe riaddebitata sul conto del cliente, insieme alle spese di lavorazione.
L'operazione di anticipo SBF può essere effettuata sul normale conto corrente del cliente oppure su un conto transitorio, denominato "conto anticipi", creato appositamente per l'occasione.
Quali sono le differenze tra anticipo SBF e sconto?
L'anticipo effetti salvo buon fine rappresenta un'alternativa allo sconto cambiario, al quale si ricorre ormai sempre più di rado.
Lo sconto cambiario è, al pari dell'anticipo effetti, un'operazione di smobilizzo di crediti commerciali che permette a un soggetto di trasferire le proprie cambiali a una banca e ricevere subito il loro importo, senza dover attendere la scadenza. Anche in questo caso, la cessione delle cambiali avviene salvo buon fine, quindi, se i titoli non vengono pagati, la banca ha la facoltà di rivalersi sul cedente.
La principale differenza tra le due tipologie di smobilizzo risiede nel fatto che, mentre nello sconto cambiario viene accreditato il netto ricavo, nell'anticipo effetti, invece, si accredita l'intero valore nominale degli effetti presentanti, rimuovendo solo le commissioni.
Anticipo fatture salvo buon fine
La clausola salvo buon fine si applica anche all'anticipo delle fatture, l'operazione che permette a un imprenditore di presentare le proprie fatture a una banca, come prova dell'esistenza di un credito commerciale verso una terza parte e, previa verifica dei requisiti, ricevere l'importo delle stesse sul proprio conto corrente, senza dover aspettare le tempistiche previste dai termini di pagamento. L'anticipo fatture rappresenta, dal punto di vista giuridico, una cessione del credito.
Anche qui, la dicitura salvo buon fine indica la possibilità da parte dell'istituto di credito di riaddebitare l'importo della fattura ceduta (più eventuali spese) nel caso in cui il debitore si riveli insolvente.
Un tipo di anticipo fatture sbf molto diffuso è il castelletto bancario. Utilizzato dalle imprese che ricevono pagamenti dai propri clienti tramite bonifico bancario, il castelletto permette di ottenere un anticipo di liquidità che arriva a coprire, generalmente, fino all’80% degli importi delle fatture.
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