Non esiste impresa che sia esente dal rischio finanziario. Le probabilità che le risorse finanziarie subiscano uno scossone sono infatti difficili da cancellare. Eppure, conoscere nel dettaglio in cosa consiste il rischio finanziario può aiutarti a gestire meglio l’imprevisto. In questo articolo analizzeremo le tre tipologie di rischio legate a quello finanziario, e cercheremo di capire qual è la strategia migliore per proteggere definitivamente la liquidità dell’azienda.
Cos’è il rischio finanziario?
Prima di approfondire l’impatto del rischio sulla tua azienda, proviamo a dare una definizione di rischio finanziario. Perché il rischio finanziario è un concetto che tocca due sfere della gestione finanziaria: quella legata agli investimenti – che può interessare anche i soggetti privati – e quella legata al cash flow e alla liquidità aziendale in senso stretto.
Il rischio finanziario di cui parliamo qui appartiene a questa seconda categoria, ed è un rischio tipicamente aziendale. Per definizione, si tratta della probabilità che l’impresa possa trovarsi in una situazione di instabilità finanziaria, per ragioni fuori dal controllo della dirigenza e relative ai flussi finanziari.
In generale, sappiamo bene che ogni attività imprenditoriale è soggetta a un rischio di impresa. Un rischio che riguarda diversi aspetti della gestione aziendale, e a cui si possono ricondurre:
- il rischio operativo
- il rischio strategico
- il rischio di compliance
- il rischio puro (eventi naturali, incidenti)
- e, infine, il rischio finanziario
Quest’ultimo, in particolare, è quello che si rivela più concreto rispetto agli altri, nonché maggiormente problematico: la liquidità aziendale è infatti il cuore pulsante di un’azienda, tanto che una sola crisi di liquidità basterebbe a farla crollare.
Per questo motivo è importante conoscere il rischio finanziario (e tutto ciò che ne compete) e imparare a gestirlo perché abbia il minor impatto possibile sulle casse aziendali.
Quali tipi di rischio include il rischio finanziario d’impresa?
Com’è facile immaginare, il rischio finanziario d’impresa è una sorta di concetto-ombrello che comprende situazioni più specifiche e, di conseguenza, più facili da gestire in termini di strategia.
Il rischio finanziario include infatti tre diverse tipologie:
Cerchiamo ora di analizzarli uno per uno, e capire meglio insieme quale può essere la risposta migliore in ognuno di questi casi.
Il rischio di mercato
Il rischio di mercato riguarda l’andamento dei mercati che può portare a una variazione dei prezzi imprevista.
Nell’ambito del rischio finanziario, questo meccanismo può tradursi in diversi modi:
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può significare un aumento dei tassi di interesse, che rende ancora più difficile la gestione dei debiti finanziari
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può indicare una variazione nel tasso di cambio che complica la situazione import/export della tua azienda (leggi anche: rischio di cambio)
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può riguardare un aumento dei prezzi tout court, come per esempio delle materie prime o delle fonti energetiche
Il rischio di mercato tocca direttamente le risorse di liquidità di un’azienda. In altre parole compromette la cassa aziendale, perché introduce una situazione nuova che non era prevista nel piano finanziario.
Il rischio di credito
Anche il rischio di credito può dirsi, in un certo senso, imprevedibile, sebbene in questo caso con una gestione attenta del portafoglio clienti – per esempio – è possibile attenuarlo.
Di cosa si tratta, con esattezza? Il rischio di credito rappresenta la possibilità che un credito che hai concesso – credito commerciale e non solo – rimanga in sospeso, quindi irrisolto. È, in altre parole, la probabilità di incorrere in crediti insoluti.
Ogni volta che un credito rimane insoluto, l’equilibrio finanziario di un’azienda viene scosso quasi irrimediabilmente.
Per di più, il rischio di credito rende ancora più difficile la valutazione dell’andamento aziendale. Questo accade perché i crediti insoluti allargano la forbice tra fatturato e liquidità. Un’azienda con un grosso fatturato ma che deve fare i conti con un credito insoluto non ha la disponibilità finanziaria che serve per mantenersi stabile.
Il rischio di liquidità
Il rischio di liquidità (o rischio di cash flow) concerne invece la difficoltà a reperire le risorse monetarie che servono, a partire dalle proprie attività aziendali.
Come fa un’azienda a recuperare liquidità in questo modo? Può farlo, per esempio, grazie alle operazioni di vendita oppure smobilizzando un credito o una qualsiasi attività.
In altre parole per un’impresa è importante riuscire a tradurre in liquidità spendibile i suoi impieghi, ma soprattutto riuscire a farlo nel minor tempo possibile, non appena ne ha bisogno.
Quando il cash flow è negativo – vale a dire, quando le uscite di denaro superano gli incassi – l’impresa deve fare i conti con una crisi di liquidità da gestire. In genere questo lo si può fare provando a liquidare un asset, come le rimanenze in magazzino o un’immobilizzazione.
Il rischio di liquidità tiene conto della difficoltà a raggiungere questo obiettivo, e di ritrovarsi per questo a corto di liquidità, e quindi costretti a ricorrere a nuovi debiti finanziari.
Come gestire il rischio finanziario d’impresa?
La gestione del rischio finanziario è in verità una materia complessa, che necessita di uno sguardo attento e di una pianificazione strategica ben organizzata.
Il processo di risk management, sempre in ambito finanziario, può dividersi in cinque passaggi:
- studio del contesto
ll primo step prevede uno studio approfondito del contesto di mercato in cui l’azienda opera. È bene, in questa fase, chiedersi come funziona il mercato e in che modo l’azienda si muove al suo interno.
- definizione dei rischi
Qui bisognerà comprendere quale tipo di rischio finanziario può compromettere gli equilibri e la stabilità dell’azienda: rischio di credito, rischio di liquidità, rischio di mercato?
- analisi del rischio finanziario
Nella terza fase si prova a comprendere in che modo il rischio può agire sugli equilibri aziendali. Include perciò una previsione di come può manifestarsi il rischio finanziario e in che modo può colpire i punti deboli dell’azienda. In questo passaggio si procede anche all’analisi della propensione al rischio dell’azienda, in particolare della capacità e tolleranza al rischio.
- valutazione del rischio finanziario
Il quarto passaggio prevede una valutazione quantitativa del rischio finanziario. Pertanto si quantifica il rischio utilizzando il calcolo statistico. È possibile anche assegnare un punteggio a ogni singola fonte di rischio finanziario così da elaborare una pianificazione ancora più precisa.
- monitoraggio del rischio
L’ultimo step è il controllo del rischio finanziario, attraverso un lavoro di monitoraggio a cui seguirà una produzione di report specifici. Il monitoraggio può anche riguardare le strategie elaborate per affrontare il rischio in senso stretto. In ogni caso sono un passaggio cruciale per garantire la riuscita dell’operazione.
Tutte queste attività sono generalmente affidate a un Risk Manager che si occuperà anche di trovare la strategia più efficace per il caso specifico dell’azienda. Il processo di gestione del rischio finanziario, ad ogni modo, si pone come obiettivo quello di tutelare le risorse finanziarie di un’impresa.
Proteggi la liquidità della tua azienda con la giusta pianificazione
Il modo migliore per scongiurare il rischio finanziario (di credito, di liquidità, di mercato) è lavorare a una corretta pianificazione dei flussi finanziari.
In questo ti aiuta Agicap. Agicap è un software di gestione della tesoreria che monitora i movimenti monetari della tua azienda e che ti aiuta a gestire – in modo facile, diretto e intuitivo – i pagamenti e gli incassi che contribuiscono al cash flow.
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Agicap CashCollect, che ti aiuta a ridurre il rischio di credito tenendo traccia delle fatture non pagate e ti permette di impostare solleciti personalizzati.
Se è vero che il rischio finanziario è connaturato nella gestione di un’impresa, è vero anche che con Agicap – e con una pianificazione attenta del cash flow aziendale – riuscire a proteggersi è molto più semplice.
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