Rischio finanziario, cosa significa per la tua impresa e come tenerlo sotto controllo

Tempo di lettura: 13 min

La gestione del rischio finanziario è una delle sfide più importanti per qualsiasi imprenditore. Ma cos'è esattamente il rischio finanziario? E come possiamo mantenere il nostro business al sicuro? In questo articolo analizzeremo le principali tipologie di rischio legate a quello finanziario, e cercheremo di capire qual è la strategia migliore per proteggere definitivamente la liquidità dell’azienda.

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Cosa vuol dire rischio finanziario? Definizione e significato

Non esiste impresa che sia esente da rischi. Il rischio è una componente insita in ciascuna iniziativa imprenditoriale ed è rappresentato dalla variabilità di un investimento che può determinare perdite potenziali così come inaspettati guadagni.

In generale, sappiamo bene che ogni attività imprenditoriale è soggetta a un rischio di impresa. Un rischio che riguarda diversi aspetti della gestione aziendale, e a cui si possono ricondurre:

Rischi operativi

Sono quelli insiti nell’operatività aziendale: possono essere frutto di errore umano ma anche derivare dall'errato funzionamento dei processi interni, da rischi di natura legale o da inadeguati comportamenti nelle relazioni con clienti e fornitori, ecc.

Rischi strategici

Sono quelli che potrebbero minacciare la posizione competitiva e il conseguimento degli obiettivi strategici dell’azienda. Possono in particolare essere legati a variabili macro economiche, al sistema economico e finanziario, all’evoluzione della tecnologia, ecc. Tutti fattori, insomma, che sfuggono dal controllo dell'imprenditore.

Rischi di compliance

Esprimono il rischio derivante dalla mancata conformità a leggi, regolamenti e normative. Tali rischi possono dare origine a effetti negativi connessi a sanzioni, penali, ammende, perdite economiche e, nei casi più gravi, a danni alla reputazione aziendale.

Rischi puri

Sono quelli legati a calamità naturali, infortuni o incidenti che possono arrecare danni a terzi. In tutti i casi, si tratta di eventi esterni all'azienda in grado di influire negativamente sull'andamento delle attività, ma da cui ci si può proteggere mediante la stipula di un'assicurazione.

Rischi finanziari

Rappresentano la categoria di rischi più immediatamente percepita dalle imprese, anche grazie alla recente entrata in vigore in Italia del nuovo Codice della Crisi d’impresa. Il rischio finanziario, a sua volta, comprende il rischio di liquidità, il rischio di credito ed i rischi di mercato.

Il primo, in particolare, è quello che si rivela più concreto rispetto agli altri, nonché maggiormente problematico: la liquidità aziendale è infatti il cuore pulsante di un’azienda, tanto che una sola crisi di liquidità basterebbe a farla crollare.

Per questo motivo è importante conoscere il rischio finanziario (e tutto ciò che ne deriva) e imparare a gestirlo, perché abbia il minor impatto possibile sulle casse aziendali.

Quali tipologie di rischio include il rischio finanziario d’impresa?

Com’è facile immaginare,il rischio finanziario d’impresa è una sorta di concetto-ombrello: in generale si riferisce alla probabilità che un'azienda ha di perdere denaro, ma al suo interno si possono evidenziare varie situazioni più specifiche legate a fattori diversi come la variazioni del tasso di interesse, le fluttuazioni dei cambi, le oscillazioni dei prezzi dei beni e l'andamento della domanda.

Volendo sintetizzare, il rischio finanziario include al suo interno tre diverse tipologie:

Cerchiamo ora di analizzarli uno per uno, e capire meglio insieme quale può essere la risposta migliore in ognuno di questi casi.

Il rischio di mercato

Il rischio di mercato riguarda l’andamento dei mercati, che può portare a una variazione dei prezzi imprevista.

Nell’ambito del rischio finanziario, questo meccanismo può tradursi in diversi modi:

  • può significare un aumento dei tassi di interesse, che rende ancora più difficile la gestione dei debiti finanziari;
  • può indicare unavariazione nel tasso di cambio che complica la situazione import/export della tua azienda (leggi anche: rischio di cambio);
  • può riguardare un aumento dei prezzi tout court, come per esempio delle materie prime o delle fonti energetiche.

Il rischio di mercato tocca direttamente le risorse di liquidità di un’azienda. In altre parole, compromette la cassa aziendale, perché introduce una situazione nuova che non era prevista nel piano finanziario.

Il rischio di credito

Anche il rischio di credito può dirsi, in un certo senso, imprevedibile, sebbene in questo caso con una gestione attenta del portafoglio clienti – per esempio – è possibile attenuarlo.

Di cosa si tratta, con esattezza? Il rischio di credito rappresenta la possibilità che un credito che hai concesso – credito commerciale e non solo – rimanga in sospeso, quindi irrisolto. È, in altre parole, la probabilità di incorrere in crediti insoluti.

Ogni volta che un credito rimane insoluto, l’equilibrio finanziario di un’azienda viene scosso quasi irrimediabilmente.

Per di più, il rischio di credito rende ancora più difficile la valutazione dell’andamento aziendale. Questo accade perché i crediti insoluti allargano la forbice tra fatturato e liquidità. Un’azienda con un grosso fatturato ma che deve fare i conti con un credito insoluto non ha la disponibilità finanziaria che serve per mantenersi stabile.

All'interno del rischio di credito rientra anche quello associato al prestito di denaro. Costruire un'attività da zero è costoso e, a un certo punto della vita di qualsiasi azienda, l'imprenditore potrebbe aver bisogno di capitali esterni per crescere. Questa necessità di finanziamento crea un rischio finanziario sia per l'azienda sia per qualsiasi investitore o stakeholder che abbia investito nella società.

Il rischio di credito, noto anche come rischio di insolvenza, consiste nella possibilità che il debitore non assolva nei termini prestabiliti, anche solo in parte, ai suoi obblighi di rimborso del capitale o al pagamento degli interessi al suo creditore.

Il rischio di liquidità

Il rischio finanziario è un concetto che tocca due sfere della gestione finanziaria: quella legata agli investimenti– che può interessare anche i soggetti privati – e quella legata al cash flow e alla liquidità aziendale in senso stretto. Il rischio finanziario di cui parliamo qui appartiene a questa seconda categoria, ed è un rischio tipicamente aziendale.

Il rischio di liquidità (o rischio di cash flow) concerne la difficoltà a reperire le risorse monetarie che servono per far fronte a tutte le spese legate alla gestione aziendale. Situazione come quella appena descritta si verifica, in genere, quando il cash flow è negativo – vale a dire, quando le uscite di denaro superano gli incassi: è allora l’impresa deve fare i conti con una crisi di liquidità da gestire.

Come fa un’azienda a recuperare liquidità? Può farlo, per esempio, grazie alle operazioni di vendita oppure provando a liquidare un asset, come le rimanenze in magazzino o un’immobilizzazione.

In altre parole per un’impresa è importante riuscire a tradurre in liquidità spendibile i suoi impieghi, ma soprattutto riuscire a farlo nel minor tempo possibile, non appena ne ha bisogno.

Il rischio di liquidità tiene conto della difficoltà a raggiungere questo obiettivo, e di ritrovarsi per questo a corto di liquidità, e quindi costretti a ricorrere a nuovi debiti finanziari.

Che cos'è il rischio di investimento?

Parlare di rischio finanziario ci porta inevitabilmente ad analizzare la questione dal punto di vista dell'investitore. Decidere di investire una certa quantità di denaro in un'azienda implica un rischio: quello di non ottenere rendimenti attesi o, nel peggiore dei casi, andare incontro a una potenziale perdita economica.

Lo stesso discorso vale per l'imprenditore che decide per esempio di investire liquidità in eccesso in attività finanziarie nella speranza di ottenere plusvalenze. Ricordiamo a questo proposito che più l'investimento è rischioso, maggiore deve essere il premio al rischio, ovvero il guadagno extra rispetto a una attività priva di "sorprese".

In entrambi i casi appena descritti, si tratta di attività che comportano una percentuale di rischio: che vengono effettuate con lo scopo di ottenere guadagni ma che potenzialmente comportano delle perdite.

Fortunatamente ci sono molti strumenti a disposizione di individui e aziende che consentono loro di calcolare l'ammontare del rischio finanziario che stanno assumendo.

Come si calcola/misura il rischio finanziario di un investimento

I metodi più comuni utilizzati dai professionisti degli investimenti per analizzare i rischi associati alle attività finanziarie includono:

  • Analisi fondamentale: processo di misurazione del valore intrinseco di un titolo che valuta tutti gli aspetti dell'attività sottostante, comprese le attività dell'azienda e i suoi guadagni.
  • Analisi tecnica: processo di valutazione dei titoli attraverso statistiche e rendimenti storici, volume degli scambi, prezzi delle azioni e altri dati sulle performance.
  • Analisi quantitativa, che consiste nella valutazione della performance storica di un'azienda utilizzando specifici indici finanziari. Molto utili a questo fine sono l'indice di indebitamento, ovvero il rapporto debito/capitale, che misura la proporzione del debito rispetto al capitale totale della società. Un'elevata percentuale di debito indica un investimento rischioso. Un altro indice interessante per valutare il potenziale di un investimento è la spesa in conto capitale (Capex), che si ottiene dividendo il flusso di cassa per le spese in conto capitale e individua quanto denaro rimarrà a una società per mantenere l'attività in funzione dopo aver saldato il proprio debito.

Nota bene: dati statistici e numerici sono ottimi strumenti per identificare il rischio potenziale, ma la storia finanziaria precedente non è indicativa delle prestazioni future di un'azienda. Assicurati di analizzare le tendenze per un lungo periodo di tempo per capire meglio se le fluttuazioni (o la loro assenza) indicano che l'azienda sta procedendo spedita verso gli obiettivi finanziario.

Tipologia di rischio

Fatte queste premesse, possiamo senza dubbio affermare che se l'obiettivo di un investimento in attività finanziarie è quello di incrementare i profitti, ci sono svariate ragioni per le quali lo stesso investimento possa rivelarsi sbagliato. In generale, i rischi associati all'investimento in titoli/azioni di un'impresa possono essere di due tipi:

  • Rischio specifico
  • Rischio generico o rischio sistemico

Rischio specifico

Un rischio specifico dipende dalle caratteristiche peculiari della società emittente in cui si investe e può essere ridotto attraverso attività come per esempio la diversificazione del portafoglio.

In contrapposizione con il:

Rischio generico o rischio sistemico

È rappresentato da quella parte di variabilità del prezzo di ciascun titolo che dipende dalle fluttuazioni del mercato e non può essere eliminato per il tramite la diversificazione. Si pensi, per esempio, ai rischi di cambio: investire in un paese con valuta diversa dall'euro implica pericoli non controllabili dall'investitore ma che possono incidere notevolmente sul risultato finale dell'investimento.

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Come gestire il rischio finanziario d’impresa?

Il rischio finanziario è una delle preoccupazioni più importanti per le aziende e si traduce in una serie di minacce che possono danneggiare la liquidità, la redditività e la sostenibilità finanziaria. Comprendere e gestire il rischio finanziario è fondamentale per la sopravvivenza a lungo termine di un'azienda. La buona notizia è che esistono soluzioni efficaci per affrontare questo problema.

Il processo di risk management, sempre in ambito finanziario, può dividersi in cinque passaggi:

1- Studio del contesto

ll primo step prevede uno studio approfondito del contesto di mercato in cui l’azienda opera. È bene, in questa fase, chiedersi come funziona il mercato e in che modo l’azienda si muove al suo interno.

2 - Definizione dei rischi

Qui bisognerà comprendere quale tipo di rischio finanziario può compromettere gli equilibri e la stabilità dell’azienda: rischio di credito, rischio di liquidità, rischio di mercato?

3 - Analisi del rischio finanziario

Nella terza fase si prova a comprendere in che modo il rischio può agire sugli equilibri aziendali. Include perciò una previsione di come può manifestarsi il rischio finanziario e in che modo può colpire i punti deboli dell’azienda. In questo passaggio si procede anche all’analisi della propensione al rischio dell’azienda, in particolare della capacità e tolleranza al rischio.

4- Valutazione del rischio finanziario

Il quarto passaggio prevede una valutazione quantitativa del rischio finanziario. Pertanto si quantifica il rischio utilizzando il calcolo statistico. È possibile anche assegnare un punteggio a ogni singola fonte di rischio finanziario così da elaborare una pianificazione ancora più precisa.

5- Monitoraggio del rischio

L’ultimo step è il controllo del rischio finanziario, attraverso un lavoro di monitoraggio a cui seguirà una produzione di report specifici. Il monitoraggio può anche riguardare le strategie elaborate per affrontare il rischio in senso stretto. In ogni caso sono un passaggio cruciale per garantire la riuscita dell’operazione.

Tutte queste attività sono generalmente affidate a un Risk Manager che si occuperà anche di trovare la strategia più efficace per il caso specifico dell’azienda. Il processo di gestione del rischio finanziario, ad ogni modo, si pone come obiettivo quello di tutelare le risorse finanziarie di un’impresa.

Per concludere

Non esiste impresa che sia esente dal rischio finanziario. Si tratta di un rischio che incide sulla liquidità dell’azienda, legato al flusso monetario in entrata e in uscita. Le possibilità che le risorse finanziarie si assottiglino o finiscano sono legate all’esistenza dell’azienda stessa e rappresentano tutto ciò che non si può prevedere con certezza ma che incide in maniera significativa sul bilancio aziendale.

Se è vero che non tutti i pericoli possono essere anticipati, molti possono essere evitati. Come? Il modo migliore per scongiurare il rischio finanziario (di credito, di liquidità, di mercato) è lavorare a una corretta pianificazione dei flussi finanziari.

In questo ti aiuta Agicap, un software di gestione della tesoreria che monitora i movimenti monetari della tua azienda e che ti aiuta a gestire – in modo facile, diretto e intuitivo – i pagamenti e gli incassi che contribuiscono alla crescita del cash flow.

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Agicap rappresenta un valido aiuto nella prevenzione dei rischi finanziari in quanto permette di automatizzare tutte le operazioni legate al controllo e alla gestione dei flussi di cassa. Potrai così monitorare in tempo reale i flussi in entrata e in uscita dalle casse aziendali e scongiurare un’eventuale crisi di liquidità.

Come? Il nostro software può essere collegato ad altri gestionali o app di web banking, così da registrare in autonomia ogni movimento monetario.

Concretamente, con Agicap puoi:

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Se è vero che il rischio finanziario è connaturato nella gestione di un’impresa, è vero anche che con Agicap – e con una pianificazione attenta del cash flow aziendale – riuscire a proteggersi è molto più semplice.

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