Tutto quello che c’è da sapere sull’indice di indebitamento

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Se usato insieme ad altri indicatori può aiutare gli investitori a determinare il livello di rischio di un’azienda. Mentre per i proprietari di un’azienda rappresenta un barometro per valutare l'opportunità o meno di fare ricorso al debito. Vediamo che cos’è di preciso, come si calcola e come vanno interpretati i risultati.

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Indice di indebitamento: che cos’è

A tutti gli imprenditori, indipendentemente dalle dimensioni dell’azienda che dirigono e dal settore in cui operano, è capitato almeno una volta di dover far ricorso all'indebitamento. Tale operazione, per quanto non esente dai rischi, presenta anche aspetti positivi. Si pensi per esempio all’indebitamento finalizzato al miglioramento della redditività, come avviene nel caso della leva finanziaria, o leverage.

Diverso il discorso se il ricorso al debito diventa il salvagente per tenere a galla un’azienda in periodi di crisi o se il ricorso all’indebitamento è frequente, tanto da raggiungere livelli pericolosamente elevati.

In ogni caso, per avere un’idea più precisa della situazione in cui versa un’azienda in rapporto ai debiti contratti si può far ricorso all’indice di indebitamento, misura che mette in rapporto il totale delle passività con i mezzi propri.

In sintesi, l’indice di indebitamento:

  • è un rapporto finanziario utilizzato in contabilità per determinare quale parte delle attività di un'azienda è finanziata attraverso il debito;
  • offre una visione di come l'azienda è finanziata. La società potrebbe essere finanziata principalmente da debiti (obbligazioni), principalmente azioni o una combinazione uguale di entrambi;
  • tiene conto sia delle attività a breve che a quelle a lungo termine applicandole entrambe nel calcolo del totale attivo rispetto al totale del debito della società.

Come si calcola l’indice di indebitamento: la formula

L’indice indebitamento di una società si calcola dividendo il debito totale per il totale delle attività:

  • Indice indebitamento = Passività/Patrimonio netto

Per ottenere il risultato in termini percentuali, occorre moltiplicare il risultato per 100

  • Indice indebitamento = Passività/Patrimonio netto *100

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Indice di indebitamento: un esempio

Immaginiamo un’azienda X abbia un patrimonio totale di 100 milioni di euro e un debito totale di 30 milioni di euro:

Indice indebitamento=100/30=0,3 o 30%

Come interpretare i risultati?

Solitamente rapporti inferiori a 0,5 o 50% sono considerati rapporti di indebitamento preferibili, perché associati a un basso rischio: ciò indica che la maggior parte delle attività dell’azienda è di proprietà, ovvero finanziata attraverso il patrimonio netto dell'azienda, non attraverso il debito.

Se un'azienda ha un rapporto debito/indebitamento elevato (superiore a 0,5 o 50%), è spesso considerata "ad alta leva finanziaria": il che significa che la maggior parte delle sue attività sono finanziate attraverso il debito, non attraverso il capitale proprio.

Nel caso dell’azienda X, possiamo quindi dire che si trova in una situazione finanziaria migliore rispetto a un’altra con un rapporto di indebitamento del 40%? La risposta dipende dal settore in cui opera.

Un rapporto di indebitamento del 30% potrebbe essere troppo alto per un settore con flussi di cassa volatili, in cui la maggior parte delle aziende si indebita poco. Al contrario, un livello di indebitamento del 40% può essere facilmente gestibile per un'azienda in un settore come per esempio quello dei servizi pubblici, dove i flussi di cassa sono stabili e indici di indebitamento più elevati sono la norma.

Inoltre, si deve sempre tener presente che le imprese ad alta intensità di capitale, come quelle che operano nel settore energy, avranno rapporti di indebitamento molto più elevati rispetto ad altre a bassa intensità come succede nel settore tecnologico.

Volendo sintetizzare, si possono riconoscere dei valori standard che misurano il livello di pericolo per un'azienda e sono:

  • Un rapporto maggiore di 1 (100%) situazione molto negative: indica che i debiti superano il patrimonio netto;
  • Un rapporto compreso tra 0,50 e 1: situazione da tenere sotto controllo;
  • Un rapporto inferiore a 0,50: l'azienda si trova in una situazione positiva: significa che il patrimonio netto supera i debiti.

Per trovare un rapporto debito/indebitamento adeguato, le aziende dovrebbero confrontarsi con la media del loro settore o con i concorrenti diretti.

Indice di indebitamento: quando farne uso

Usato insieme ad altre misure di salute finanziaria, il rapporto di indebitamento può aiutare gli investitori a determinare il livello di rischio di un’azienda e il proprietario dell'azienda a determinare l'opportunità o meno dell’indebitamento.

Al di là delle differenze tra i diversi settori, è preferibile tenere il più possibile basso il livello di rischio: un'attività che non ha bisogno di fare molto affidamento sui fondi presi in prestito è generalmente più stabile dal punto di vista finanziario di un’altra che continua a far ricorso a finanziamenti esterni.

Un’azienda con un rapporto di indebitamento alto tenderà a usare i prestiti per coprire i costi operativi, esponendosi in questo modo a maggiori rischi durante una crisi economica o aumento repentino dei tassi di interesse. Ricorda: gli interessi su un debito devono essere pagati indipendentemente dalla redditività aziendale. Di conseguenza, un indebitamento senza freni rischia di compromettere la stabilità finanziaria dell’azienda e, in casi estremi, portare all’insolvenza.

Inoltre, in presenza di un alto rapporto di indebitamento,

  • l’impresa viene percepita dai potenziali creditori come molto rischiosa;
  • il creditore di solito chiede un aumento della remunerazione per il capitale, che si traduce in un incremento degli oneri finanziari;

Dal punto di vista economico, un incremento dell’indice di indebitamento determina una variazione di eguale segno nell’ammontare degli oneri finanziari, sia a seguito dell’eventuale aumento del tasso al quale vengono ottenuti i finanziamenti, sia a seguito dell’incremento della base sulla quale tali oneri vengono calcolati. Sotto questo profilo è dunque conveniente indebitarsi fino a che il rendimento che si ottiene dall’investimento dei nuovi capitali raccolti è superiore al costo dei capitali stessi (effetto leva).

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Conclusioni

L'indebitamento, abbiamo visto, non è sempre da considerarsi come un segnale di allarme. Molte volte è proprio sotto la spinta dei capitali presi in prestito che un'azienda cresce. Se come titolare di un'azienda hai fatto ricorso al debito, qualunque sia la ragione, non dimenticarti però di tenere sotto controllo la liquidità. Tale monitoraggio è sempre importante, ma lo è ancora di più in presenza di capitali presi in prestito.

Senza un adeguato flusso monetario in entrata il rischio di non essere in grado di onorare le obbligazioni sale vertiginosamente. Così come aumentano le chance di finire in uno stato di insolvenza.

Ecco perché gli amministratori finanziari più scaltri hanno imparato molto bene a gestire circostanze di questo tipo grazie a un'accurata pianificazione dei flussi di cassa. In altre parole, la liquidità aziendale – inclusa ogni entrata e ogni uscita – viene tenuta sotto controllo, monitorata e pianificata al fine di evitare una situazione di crisi di liquidità troppo difficile da risolvere.

Ma come monitorare la liquidità? Il ricorso ai file Excel, ancora molto utilizzato tra le PMI italiane, presenta molti limiti. Primo fra tutti, la possibilità di incorrere in errori di calcolo per via dell'inserimento manuale dei dati. Una situazione da evitare a tutti i costi se non si vuole finire in guai più grossi

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