Piano debiti per imprese, come ritrovare solidità?

Tempo di lettura: 9 min.

Un solido piano debiti è essenziale per ristabilire la stabilità finanziaria di un’impresa. Se la tua attività si trova in una situazione di sovraindebitamento o comunque in gravi difficoltà finanziarie, una pianificazione finanziaria ben strutturata può fare la differenza. Scopri come riuscirci, e quali strumenti possono darti una mano.

Cosa intendiamo con piano debiti per le imprese?

Quando parliamo di piano debiti, facciamo riferimento a una serie di procedure che rientrano – a pieno titolo – nell’ambito della pianificazione finanziaria aziendale.

Nell’imprenditoria, infatti, i debiti (o meglio, il capitale di debito) svolgono un ruolo fondamentale nel percorso verso il successo di un'azienda. Ricorrere a un finanziamento è spesso l’unico modo per raggiungere certi obiettivi – come il lancio di nuovi prodotti o l’espansione di un ramo aziendale.

debt plan

I debiti sono quindi la leva finanziaria che permette a un’azienda di crescere. Ma bisogna saperli gestire.

Ogni volta che – come imprenditore o manager finanziario – decidi di accedere a un finanziamento esterno, acquisisci una responsabilità nei confronti dei tuoi creditori. Questa responsabilità si traduce in obblighi di rimborso, scadenze periodiche e costi aggiuntivi sotto forma di oneri finanziari.

Un’accurata pianificazione finanziaria, dentro cui va incluso un piano debiti ben strutturato, diventa perciò essenziale nella gestione delle risorse finanziarie. Soltanto così puoi garantire alla tua azienda solvibilità e solidità patrimoniale, nonostante il ricorso al capitale di debito.

Piano di rientro del debito, piano di ristrutturazione, piano del consumatore: facciamo chiarezza!

Sono diverse le terminologie che ruotano attorno al concetto di piano dei debiti; perciò è importante fare chiarezza.

La pianificazione finanziaria dei debiti, infatti, può prendere una piega diversa a seconda della situazione debitoria dell’azienda in questione. In linea generale, però, è facile che tu senta parlare di:

  • Piano di rientro del debito
  • Piano di ristrutturazione del debito
  • Piano dei pagamenti
  • Piano del consumatore

Gran parte di questa terminologia arriva dal Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza – un decreto legislativo entrato in vigore già nel 2019, e poi aggiornato nel luglio 2022 – e dalla legge 3/2012, ovvero la legge sul sovraindebitamento.

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La legge sul sovraindebitamento, in particolare, riguarda sia le aziende che le persone fisiche, attualmente in difficoltà a causa di un indebitamento eccessivo. È in questo contesto che nasce il piano del consumatore, ovvero una procedura di rinegoziazione del debito dedicata esclusivamente a persone fisiche (i consumatori, appunto).

Diverso è il caso del piano di rientro del debito e del piano di ristrutturazione del debito. In entrambi i casi ci troviamo di fronte a un piano di pagamento ben strutturato, capace di risolvere i debiti dell’azienda in modo efficiente e sostenibile.

Il piano di rientro del debito

Il piano di rientro del debito consiste in un accordo formale tra il debitore (ovvero l'azienda, in questo caso) e il creditore, che può essere una banca, un altro istituto finanziario o anche un fornitore.

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L'obiettivo primario del piano di rientro del debito è la completa estinzione del debito. Per arrivarci, il piano opera attraverso la modifica dei termini e delle condizioni iniziali di un finanziamento esistente, al fine di renderli più sostenibili per l'azienda.

Questo significa che il debitore proporrà una rinegoziazione dell’accordo, suddividendo il debito complessivo in un preciso numero di rate da pagare entro una determinata scadenza – stabilita in base alle proprie possibilità finanziarie, e quindi evitando sovraccarichi eccessivi.

Facciamo un esempio pratico per capirci di più.Supponiamo che tu abbia sottoscritto un contratto di fido bancario per avere accesso a una riserva immediata di liquidità. Questo accordo ti ha permesso di coprire spese operative, pagare i fornitori o sfruttare opportunità di crescita con una certa comodità.

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Tuttavia la banca all’improvviso, – e per ragioni che non indaghiamo qui – ti richiede l’estinzione immediata del debito tramite richiesta di rientro.

In altre parole, la banca pretende che tu restituisca l’intero importo del debito residuo in un brevissimo lasso di tempo. Si tratta, tra l’altro, di una situazione parecchio diffusa a cui le aziende non sempre sanno rispondere in maniera adeguata.

In questo scenario, bisogna agire tramite proposta di un piano di rientro, quindi presentando un nuovo piano di ammortamento che definisca numero di rate e scadenza. Così l’azienda che è in debito può garantirsi unarestituzione del debito graduale – e cioè tramite rate periodiche – e non in un’unica soluzione.

Il piano di ristrutturazione del debito

Una delle strategie più complesse – ma efficaci – per gestire il debito aziendale è il piano di ristrutturazione del debito. Si tratta di un approccio particolarmente indicato quando la situazione debitoria di un’azienda risulta compromettente. Parliamo, insomma, di scenari preoccupanti come crisi di liquidità, stati di insolvenza, rischio di fallimento.

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In Italia, in situazioni come queste, è prevista una procedura chiamata «concordato minore», che viene indicata all’interno del Codice della Crisi d'Impresa e dell'Insolvenza. Il concordato minore è un piano di ristrutturazione del debito, a cui possono accedere imprese in gravi difficoltà finanziarie.

L’obiettivo, in questo caso, non è soltanto la rinegoziazione del debito. All’azienda, infatti, spetta il compito di spiegare come intende ristrutturare i suoi debiti finanziari. Questo significa che dovrà fornire una strategia – realistica, efficace – che le permetta di ripagare i creditori e, al contempo, risollevare le sorti dell'azienda.

Nella pratica, dunque, il piano di ristrutturazione del debito non si limita alla sola pianificazione finanziaria, ma abbraccia un ambito più ampio – che comprende anche aspetti della produzione, della vendita e della struttura organizzativa.

In breve, l'impresa in crisi deve presentare un piano di azione completo, all’interno del quale la pianificazione finanziaria assume un ruolo di rilievo. Non a caso, una parte significativa del processo di concordato minore è centrata sull'analisi del bilancio previsionale, e quindi anche delle previsioni di cassa.

Un piano debiti di questo tipo non solo aiuta a preservare l'azienda, ma getta le basi per il suo successo futuro, mantenendo saldo il suo patrimonio aziendale.

Piano dei debiti e cancellazione dal CRIF

Quando un'impresa accumula debiti non pagati, si trova a gestire un altro grande problema che mina la stabilità aziendale: la segnalazione negativa in CRIF, capace di compromettere gravemente il merito creditizio di un imprenditore.

Che cos’è CRIF? CRIF (acronimo di Centrale Rischi Finanziari) è una società di controllo dei rischi finanziari, attraverso un’analisi del credit score. Tramite la sua banca dati, EURISC, gestisce le segnalazioni negative – ma non solo – su privati e aziende alle prese con un finanziamento.

Qualsiasi situazione debitoria sfavorevole comporta una segnalazione negativa a cui è impossibile sottrarsi. Ma cosa succede dopo un piano di risanamento del debito? Una volta regolarizzata la propria posizione, la segnalazione al CRIF viene cancellata automaticamente.

È bene però chiarire un punto: la cancellazione della segnalazione non sarà immediata. Per sparire definitivamente dal sistema di informazione creditizia del CRIF è necessario infatti attendere circa 24-36 mesi dall’estinzione del debito, come stabilito dalle società di controllo in accordo con il Garante della Privacy.

Attenzione: per ripulire del tutto la reputazione creditizia, bisogna considerare anche la rimozione delle segnalazioni presso il Registro Informatico Protesti della Camera di Commercio – laddove presenti. In tal caso, basterà inviare un'apposita istanza di cancellazione all'Ufficio Protesti – il che completa il processo di ripristino del credit score aziendale.

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Cosa fare se l'azienda è piena di debiti?Assistenza e alcune soluzioni possibili

Se la tua azienda ha un grosso carico di debiti da gestire, hai a disposizione diverse risorse e soluzioni per uscirne. Contrattare con un’agenzia di recupero crediti, infatti, talvolta non è sufficiente. Ma puoi sempre rivolgerti a:

  • una società specializzata in piano dei debiti
  • un professionista del settore iscritto all’albo

In entrambi i casi verrai supportato da figure esperte, capace di guidare la tua azienda verso una situazione di maggiore stabilità finanziaria.

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