Merito creditizio: di cosa si tratta e perché è importante

Tutte le aziende si trovano, prima o poi, a dover richiedere un prestito o un finanziamento per supportare l’andamento e lo sviluppo del business. Per scegliere se concedere o meno il credito a un soggetto e valutare le condizioni economiche da applicare, le banche fanno affidamento al merito creditizio, uno strumento che permette di valutare agevolmente l’affidabilità del profilo richiedente e stabilire se è meritevole o meno della somma richiesta. Avere un buon merito creditizio è dunque fondamentale per un’azienda, in quanto un basso rating potrebbe precluderle l’accesso al capitale di terzi, necessario per sostenersi sul piano finanziario. In questo articolo vediamo, nel dettaglio, cosa si intende per merito creditizio, perché si tratta di un parametro importante e come è possibile migliorare e tutelare il proprio rating bancario.
Cos’è il merito creditizio
Il merito creditizio, anche noto come credit score, è un parametro che permette alle banche di stabilire facilmente l’affidabilità di un soggetto che richiede un finanziamento e valutare l’opportunità o meno di concederglielo. Si tratta, in pratica, di un indicatore per misurare il rischio di insolvenza di un profilo.
La valutazione del merito creditizio consente inoltre di determinare, in caso di via libera alla concessione del credito, quali tassi di interesse applicare.
Merito creditizio: come si calcola
Nel calcolo del merito creditizio entrano in gioco diversi fattori che permettono di stabilire se il soggetto in questione rappresenta un buon pagatore o un profilo a rischio. In particolare, vengono effettuate tre tipologie di analisi:
- Analisi qualitativa: prende in esame le caratteristiche generali dell’impresa, quali la forma giuridica, la localizzazione geografica, il settore di appartenenza, il mercato di riferimento e il suo posizionamento rispetto alla concorrenza, i punti di forza e di debolezza, l’efficienza degli strumenti di gestione aziendale.
- Analisi comportamentale: valuta il comportamento dell’impresa nei confronti sia della singola banca sia dell’intero sistema creditizio e, in particolare, la sua capacità di ripagare i debiti in maniera puntuale e regolare o, in altre parole, il suo livello di solvibilità.
- Analisi quantitativa: è legata al bilancio e, nello specifico, alla verifica dell’attendibilità dei dati in esso contenuti, alla riclassificazione dello stato patrimoniale e del conto economico, alla determinazione dei flussi finanziari.
Le informazioni che concorrono a determinare il merito creditizio di un’impresa sono registrate e custodite presso la Centrale dei Rischi (CdR), un elenco pubblico gestito dalla Banca d’Italia che permette di consultare i dati finanziari delle aziende.
Rating nel merito creditizio
Il merito creditizio prevede un sistema di rating, ovvero una vera e propria classifica nella quale viene inserito ogni profilo che intende richiedere un mutuo, un prestito o un finanziamento. Al suo interno troviamo una lunga e complessa sequenza di classi che permettono agli istituti di credito di decidere se fornire o meno un determinato servizio.
La classe di rating più alta è identificata con le lettere AAA e indica il massimo livello di sicurezza finanziaria. Si prosegue poi con AA (sicurezza moderata), A (ampia solvibilità), per poi passare a BBB (solvibilità), BB (vulnerabilità), B (elevata vulnerabilità), fino ad arrivare a CCC (rischio), CC (rischio elevato) e C (rischio molto elevato).
Maggiore è la classe rating in cui rientra l’azienda, maggiori sono le chance che questa possa accedere a un determinato prodotto finanziario e beneficiare di un tasso favorevole.
A cosa serve il merito creditizio
L’obbligo di verificare il merito creditizio di professionisti e imprese, stabilito a livello normativo per tutte le banche e istituti di credito, è stato introdotto per evitare che i soggetti considerati a rischio richiedano un prestito, un mutuo o un finanziamento.
In particolare, tra le ragioni alla base della valutazione del merito creditizio troviamo:
- la tutela della banca che concede il beneficio finanziario e, in generale, dell’intero sistema bancario, così da prevenire le situazioni relative ai crediti deteriorati;
- la tutela del soggetto richiedente, che non sempre risulta in grado di valutare adeguatamente il proprio stato economico-finanziario e le implicazioni relative a un prestito.
Il merito creditizio consente inoltre di accelerare la concessione dei finanziamenti, soprattutto di quelli più significativi, in quanto permette alle banche di prendere le proprie decisioni basandosi solo su parametri oggettivi e ben definiti, tralasciando qualsiasi valutazione puramente soggettiva.
Infine, la presenza di vere e proprie classi di scoring a cui fare affidamento è utile non solo per decidere se accettare o meno una richiesta, ma anche per stabilire più agevolmente le condizioni economiche da applicare, come l’importo concesso, il tasso di interesse, le garanzie, ecc. Migliore sarà il merito creditizio, minori saranno gli interessi applicati al credito e maggiore l’importo concesso.
Come preservare e migliorare il merito creditizio dell’azienda
Per migliorare il merito creditizio della propria impresa e accedere così con più facilità al credito bancario si possono seguire alcuni basilari accorgimenti.
In primo luogo, occorre tenere sempre sotto controllo le scadenze delle rate di mutui e finanziamenti già in corso ed effettuare i pagamenti con la massima puntualità, per non risultare inadempienti. In caso di difficoltà, è possibile eventualmente richiedere una rinegoziazione dei termini.
Fondamentale è anche evitare lo sconfinamento bancario, che se protratto e ripetuto nel tempo può condurre alla segnalazione alla Centrale dei Rischi, che impatta in maniera diretta sulla valutazione del merito creditizio. Bisogna inoltre utilizzare in maniera accorta le linee di credito o fidi, avendo cura di non spendere tutta la riserva di liquidità concessa, per evitare di apparire in difficoltà agli occhi della banca.
Un altro aspetto importante riguarda la gestione delle fatture non pagate e dei ritardi negli incassi: la presenza di numerosi crediti insoluti rappresenta un campanello d’allarme che, se non gestito correttamente, può generare una vera e propria crisi di liquidità e danneggiare il merito creditizio dell’impresa.
Infine, se si desidera preservare e migliorare il merito creditizio della propria azienda, è essenziale monitorare in maniera accurata, costante ed efficace i flussi di cassa, assicurandosi che sia presente un corretto equilibrio tra entrate e uscite. Un attento monitoraggio del cash flow permette, in particolare, di gestire il denaro in maniera più efficiente, prevenendo i problemi di tesoreria e le situazioni che possono peggiorare il rating bancario.
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Il monitoraggio e la gestione del cash flow rappresenta un aspetto fondamentale per il buon funzionamento di un’impresa che, se svolto in maniera efficiente, permette di avere sempre la liquidità necessaria per far fronte alle spese e rispettare gli obblighi finanziari (come il pagamento delle rate di mutui e finanziamenti), con effetti positivi sul proprio merito creditizio.
Per svolgere questa importante attività molte aziende utilizzano Excel: una scelta che, tuttavia, comporta un alto margine di errore, per via della necessità di inserire e aggiornare manualmente i dati, e impegna i dipendenti per moltissimo tempo, distogliendoli da compiti a maggior valore aggiunto.
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