Se stai cercando di capire che cos'è e come si calcola il margine di tesoreria, sei nel posto giusto. In questo articolo non solo ti spiegheremo in termini pratici che cosa rappresenta il margine di tesoreria per la tua azienda, ma ti mostreremo anche come calcolarlo e come utilizzare al meglio i dati ottenuti. Se non hai tempo di leggere tutto l'articolo puoi cliccare l'indice qui sotto per arrivare subito alla parte dell'articolo che ti interessa.
Che cos'è il margine di tesoreria
Cominciamo col dare una definizione pratica di margine di tesoreria:
Il margine di tesoreria indica se la tua azienda dispone di abbastanza liquidità per fare fronte a tutte le spese a breve e medio termine necessarie a mantenere in funzione la tua attività.
Monitorare il margine di tesoreria, oltre a farti dormire meglio la notte, ti permette di prevedere eventuali problemi e prendere provvedimenti (come la richiesta di un finanziamento) prima di ritrovarti con i conti in rosso.
Magari può sembrare complicato per chi non ha confidenza con la contabilità, ma in realtà calcolarlo è piuttosto semplice. Vediamo come.
Calcolo del margine di tesoreria
Per calcolare il margine di tesoreria avrai bisogno dei seguenti dati:
- Liquidità immediate
- Cassa e conti correnti aziendali
- Liquidità differite (12 mesi)
- Crediti commerciali (soldi che stai aspettando dai clienti)
- Altri crediti (Aiuti e sussidi, rimborsi assicurativi, etc.)
- Passività correnti (12 mesi)
- Costi operativi (materie prime, fornitori, stipendi, energia, etc.)
- Rate finanziamenti (se stai ripagando un prestito)
- Eventuali altri pagamenti programmati nell'arco dell'anno
Trattandosi di un indicatore di breve e medio termine, non è raccomandabile considerare un periodo superiore ai 12 mesi.
Tieni anche presente che più accurati, affidabili e completi sono i dati, più sarà affidabile il risultato.
Dopo aver raccolto tutti i dati non resta che applicare la formula.
Formula Margine di Tesoreria
Margine di tesoreria = Liquidità Immediate + Liquidità Differite - Passività Correnti
Applicando questa formula otterrai un numero positivo o negativo.
Nella prossima sezione vedremo in che direzione sarebbe opportuno muoversi a seconda del risultato ottenuto.
Margine di tesoreria positivo
Ottime notizie, il tuo margine di tesoreria è positivo! Questo significa che la tua attività, almeno in teoria, genera abbastanza flussi di cassa da sostenere tutte le tue operazioni.
Perché “almeno in teoria”? Perché gli imprevisti sono sempre dietro l'angolo.
I clienti che non pagano quando dovrebbero, gli errori di spedizione che causano ritardi, ordini importanti che vengono rimandati di mesi; è un inferno là fuori! Perciò assicurati di avere un margine di sicurezza!
Lo stesso vale per eventuali spese straordinarie impreviste. Ad esempio, sei sicuro che nessuno dei tuoi macchinari si guasterà nel corso dell'anno? Essere ottimisti va bene, ma è importante valutare i rischi con obiettività.
Se a conti fatti puoi permetterti anche un certo numero di imprevisti, non ci resta che darti una stretta di mano e farti complimenti.
Ti raccomandiamo di aggiornare e verificare il margine di tesoreria di trimestre in trimestre e continuare con l'ottimo lavoro svolto finora.
Margine di tesoreria negativo
Se il margine di tesoreria è negativo, significa che i tuoi flussi di cassa non sono sufficienti per sostenere le spese della tua attività.
Ora, di per sé, non è una buona notizia, ma non è il caso di perdere la testa. Può significare molte cose.
Per esempio, se hai avviato la tua attività da poco tempo, è del tutto normale che tu abbia molte spese e poche entrate. Ti ci vorrà un po' prima di riuscire a camminare solo con le tue gambe (senza capitali esterni).
Se invece la tua è un'attività già consolidata, potrebbe essere necessario fare un'analisi delle tue spese e verificare cosa può essere tagliato per ripristinare l'equilibrio.
In ogni caso, essere a conoscenza del problema è già il primo passo nella direzione giusta.
Se fosse sufficiente tagliare alcune spese, potrai risolvere la situazione senza troppe preoccupazioni. Se invece fosse necessario ricorrere a dei finanziamenti, ti sarà molto più facile ottenerli ora che i tuoi conti non sono ancora in rosso.
Margine di struttura e margine di tesoreria
Il margine di struttura e il margine di tesoreria sono molto simili, con la differenza che il margine di struttura ha una visione a lungo termine e prende in considerazione due elementi aggiuntivi:
- Scorte (es. magazzino)
- Passivo consolidato (finanziamenti a medio-lungo termine, T.F.R. e altre scadenze oltre i 12 mesi)
Margine di Struttura = Liquidità Immediate + Liquidità Differite + Scorte - Passività Correnti - Passività Consolidate
Perciò, se il margine di tesoreria è un indice di operatività, il margine di struttura è un indice di stabilità.
Quando un'azienda ha un margine di struttura positivo, non solo è in grado di sostenere il flusso di capitale circolante per l'attività produttiva, ma può finanziare tutte le proprie attività immobilizzate senza ricorrere a finanziamenti esterni.
E quando il margine di struttura è negativo, che cosa significa?
La risposta è: dipende.
Nella realtà dei fatti, a molte aziende conviene spesso ricorrere a finanziamenti esterni e alla creazione di debito per ragioni di sgravi fiscali.
Alcuni settori (es. compagnie di telecomunicazioni) sono gravati da una forte immobilizzazione di capitali e perciò soffrono inevitabilmente di un margine di struttura negativo.
Perciò, quando valuti questi indici, considera sempre i vincoli e i limiti imposti dal tipo di attività che conduci. Se possiedi una compagnia aerea e hai centinaia di milioni allocati in immobilizzazioni per i tuoi aeroplani, non strapparti i capelli guardando il tuo margine di struttura: è del tutto normale che sia negativo!
Purtroppo molte aziende ignorano i dati e si affidano solo all'istinto, ma nel business, come in matematica, i numeri non mentono. Basta solo interpretarli nel modo corretto.
Il margine di tesoreria è un dato semplice da calcolare, ma che può fare la differenza tra evitare una crisi e chiudere i battenti.
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