Patrimonio netto negativo, cosa significa per la tua azienda

Tempo di lettura: 7 min.

Cosa succede alla tua azienda quando registra un deficit patrimoniale? Perché il patrimonio netto negativo rappresenta esattamente questo: un deficit patrimoniale da risolvere nel più breve tempo possibile. Ma anche un pericolo da scongiurare, con la giusta accortezza. Scopri come leggendo l’articolo.

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Che vuol dire patrimonio netto negativo?

Il patrimonio netto negativo è una situazione che si verifica nel bilancio dell’azienda quando l’ammontare delle passività supera quello delle attività.

In altre parole, è una situazione di deficit patrimoniale che mostra come le fonti di finanziamento, ovvero i debiti che l’azienda deve coprire, superino gli impieghi – quindi ciò che è liquidabile o già liquido. Quando si registra un patrimonio netto negativo nello stato patrimoniale vuol dire che l’azienda è in passivo, con tutte le conseguenze che questo comporta.

Ritrovarsi in passivo, infatti, magari per ragioni legate a perdite d’esercizio ingenti, può condurre in fretta verso la liquidazione giudiziaria (o fallimento dell’impresa), anche per effetto di quanto stabilito dal Codice Civile. Ma si tratta anche di una situazione a cui è possibile porre rimedio, ricorrendo a operazioni finanziarie come la ricapitalizzazione dell’azienda.

Per comprendere a pieno cosa vuol dire patrimonio netto negativo, però è il caso di fare un passo indietro e partire dalla sezione dello stato patrimoniale da cui origina: il patrimonio netto aziendale.

In cosa consiste il patrimonio netto?

Il patrimonio netto – da intendere, in questo caso, come patrimonio netto positivo – rappresenta il capitale che l’azienda possiede. Insomma, il suo patrimonio reale, ciò su cui si fonda.

Questo vuol dire che, al momento della nascita di un’impresa, il patrimonio netto consiste soltanto del capitale proprio (o del capitale sociale) a cui si aggiungono gli accantonamenti obbligatori per legge – come la riserva legale o quella statutaria. Sono questi fondi propri, non necessariamente liquidi, che contribuiscono all’equilibrio finanziario dell’azienda.

Già a partire dal secondo esercizio, il patrimonio netto includerà anche gli utili d’esercizio, dunque il profitto vero e proprio, ed eventuali altre riserve istituite per accordi interni tra i soci.

Il patrimonio netto è una voce del passivo nello stato patrimoniale, perché rappresenta a tutti gli effetti una fonte di finanziamento per l’impresa. Quel capitale appartiene all’azienda cresce con l’aumentare dei profitti e può essere utilizzato – se necessario – per coprire gli impieghi.

In un bilancio di esercizio che funziona, il valore del patrimonio netto è dato dalla differenza tra attivo e passivo. Questo vuol dire che il passivo è composto da: debiti, ratei e risconti e patrimonio netto.

Nel momento in cui la differenza tra attivo e passivo dà un risultato negativo, si registrerà una condizione di deficit patrimoniale e quindi un patrimonio netto negativo.

Che succede quando il patrimonio netto è negativo?

La prima cosa da sottolineare è che quando il patrimonio netto è negativo, nello stato patrimoniale cambia collocazione. Ricordiamoci infatti che lo stato patrimoniale è un documento contabile a partita doppia che deve dare un risultato di parità tra attivo e passivo.

Se le passività sono maggiori delle attività, il patrimonio netto negativo viene collocato nella sezione dell’attivo. Il che offre un’immagine più nitida di quanto sta accadendo: il patrimonio netto smette di contribuire alle fonti di finanziamento, ma diventa attività liquidabile per far fronte ai debiti.

Un patrimonio netto negativo è indicatore del fatto che una crisi finanziaria sta colpendo la tua azienda. Del resto, se non hai i fondi per coprire i debiti, ti avvii verso uno stato d’insolvenza di difficile risoluzione. Per questo il patrimonio netto negativo mette in allarme imprenditori e direttori finanziari: è una situazione di crisi a cui è necessario rispondere in tempi brevi.

Cosa puoi fare in caso di patrimonio netto negativo

La soluzione più immediata, in caso di patrimonio netto negativo, è rappresentata dalla ricapitalizzazione dell’azienda. In altre parole, per sopperire al deficit patrimoniale che porta a uno squilibrio tra attività e passività, si può agire aumentando il patrimonio netto.

È chiaro che la ricapitalizzazione auspicabile è quella di attendere un aumento dei profitti. Il che vuol dire continuare l’attività dell’azienda nell’attesa di un miglioramento degli affari. Una soluzione comunque rischiosa: un’azienda in negativo è in genere quasi al collasso. Si tratta però di un’alternativa possibile per le piccole realtà imprenditoriali.

Ci sono casi però in cui questa operazione si rivela impraticabile, nonché vietata dalla legge. Così accade per esempio nelle Srl o società di capitali, a cui per legge è imposto un limite minimo di patrimonio netto, al di sotto del quale non possono scendere. A meno di non dichiarare il fallimento dell’impresa.

In quel caso, la risposta al patrimonio netto negativo deve arrivare direttamente dai soci. Le strade possibili, allora, diventano due:

  • chiedere ai soci già presenti di conferire nel capitale sociale altro denaro, o beni di altra natura dal valore sufficiente a ripristinare gli equilibri
  • consentire l’ingresso a nuovi soci per ricevere nuove quote di partecipazione

Insomma, servirà aumentare il capitale sociale dell’azienda, in qualsiasi modo possibile. E laddove non si riesca a coprire il deficit secondo queste modalità, non resterà che arrendersi alla liquidazione giudiziale.

Del resto, un deficit nello stato patrimoniale indica delle problematiche finanziarie gravi all’interno dell’azienda. Se la tua impresa non riesce a coprire i debiti, perché non ha liquidità né patrimonio liquidabile, la sua stessa esistenza è in pericolo. Perché prosegua nella sua attività senza intoppi, l’azienda deve rimanere solvibile.

E la solvibilità è l’obiettivo a cui devi puntare, a prescindere dal valore del tuo patrimonio netto.

È possibile evitare che il patrimonio netto vada in negativo?

È possibile, sì, a patto di pianificare bene gli investimenti e gestire con cura le risorse monetarie.

Uno dei motivi per cui il patrimonio netto va in negativo è un calo drastico dei profitti. Le ragioni dietro un calo dei profitti possono essere molteplici, e spesso fuori dal tuo controllo. Quello che però puoi controllare è il modo in cui gestisce le tue risorse in un momento di difficoltà come questo.

Se per esempio hai fatto investimenti senza tener conto di un possibile scenario negativo, potresti ritrovarti senza la liquidità che serve per pagare le tue spese.

Strumenti come un piano finanziario o un business plan aggiornato possono offrirti un enorme supporto nella gestione delle risorse, dei debiti e delle spese. Ma molto di più può fare il monitoraggio costantemente della liquidità e dei suoi movimenti, a partire dal flusso di cassa aziendale.

È il flusso di cassa, infatti, che ti dà contezza reale della liquidità che hai a disposizione. L’analisi accurata delle entrate e delle uscite può essere l’alleato migliore per scongiurare in via definitiva il rischio di deficit patrimoniale.

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