Prevenire, si sa, è meglio che curare. Un detto che non va mai dimenticato, quando si è al timone di un'azienda. Soprattutto in tempi complessi come quelli attuali. La crisi economica scaturita dalla pandemia da Covid-19 prima, la guerra in Ucraina dopo, stanno mettendo a dura prova il tessuto economico e imprenditoriale italiano. Non sono poche le aziende che, negli ultimi anni, si sono trovate a gestire conti in perdita. E, nei casi più gravi, a chiudere i battenti. Ecco perché, per tentare di creare un "cuscinetto di protezione" in grado di arginare gli effetti negativi di bilanci in rosso, la legge prevede per le SRL (società a responsabilità limitata), l'obbligo di costituire le cosiddette riserve legali. Vediamo che cosa sono e come si calcolano.
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Riserve legali: definizione
La riserva legale è un accantonamento contabile di utili imposto dalla legge per salvaguardare l'integrità del capitale sociale. Si tratta di una sorta di salvagente, il cui fine ultimo è evitare che, in caso di perdita, le società finiscano per erodere il proprio patrimonio. Presente nello stato patrimoniale, tra le voci del "passivo", la riserva legale è soggetta a un vincolo di assoluta indisponibilità da parte dei soci e degli amministratori della società, cioè non può essere distribuita.
Quanto si accantona a riserva legale
Chiarita la definizione e la finalità, capiamo meglio da dove arrivano questi soldi accantonati dalle aziende. La legge italiana fa obbligo alle società di capitali di creare un fondo di riserva, prelevando dagli utili di ogni esercizio una quota non inferiore al ventesimo degli utili stessi sino al raggiungimento del quinto sul capitale sociale. Da ciò si deduce che si considera pacificamente disponibile la parte di riserva legale eccedente il quinto del capitale sociale.
A fare chiarezza sull'argomento ci pensa l'art. 2430 del Codice Civile, che, a proposto della riserva legale, recita:
Dagli utili netti annuali deve essere dedotta una somma corrispondente almeno alla ventesima parte di essi per costituire una riserva, fino a che questa non abbia raggiunto il quinto del capitale sociale. La riserva deve essere reintegrata a norma del comma precedente se viene diminuita per qualsiasi ragione.
Pertanto, laddove siano stati prodotti utili d’esercizio, è necessario accantonare una loro quota indisponibile alle seguenti condizioni:
- 1/20 dell’utile di esercizio (al netto delle imposte)
- riserva legale fino ad 1/5 del capitale sociale
Come si calcola la riserva legale: un esempio
Ecco un esempio per capire meglio come si calcola la riserva legale. Immaginiamo che la società Rossi srl abbia conseguito nell'esercizio 2021, 50 mila euro di utili e che il capitale sociale al 31/12/anno dello stesso anno sia pari 120 mila euro
Riserva legale al 31/12/ 2021 = 15 mila
Capitale sociale 120.000 x 1/5 = 24 mila
Dato che la riserva ammonta a 15 mila euro, ed è quindi inferiore al limite di 1/5 del Capitale sociale, un ventesimo degli utili deve essere destinato alla riserva.
Accantonamento a riserva legale:
Utile netto dell’esercizio 50.000 x 1/20 = 2.500 euro
Quindi 2.500 euro vanno sottratti dagli utili e accantonati alla riserva:
Valore della riserva dopo l’accantonamento dell’utile: 15.000 + 2.500 = €17.500
Riserve legali per le società a responsabilità limitata semplificata
Diverso è il caso delle Società a Responsabilità limitata Semplificata (SRLS). Per queste ultime, il legislatore è intervenuto con l’art. 2463 del Codice Civile, che recita all’ultimo comma:
“La somma da dedurre dagli utili netti risultanti dal bilancio regolarmente approvato, per formare la riserva prevista dall’articolo 2430, deve essere almeno pari a un quinto degli stessi fino a che la riserva non abbia raggiunto, unitamente al capitale, l’ammontare di diecimila euro. La riserva così formata può essere utilizzata solo per imputazione a capitale e per copertura di eventuali perdite. Essa deve essere reintegrata a norma del presente comma se viene diminuita per qualsiasi ragione.”
In questo caso, l’accantonamento degli utili a riserva legale deve essere fatto alle seguenti condizioni:
- 1/5 degli utili d’esercizio
- fino alla soglia dei 10.000 euro (capitale+riserva)
Riserva legale: le caratteristiche
Caratteristiche della riserva legale sono:
- obbligatorietà: in quanto l'assemblea dei soci che approva il bilancio è obbligata a procedere all'accantonamento indicato. In sede di approvazione del bilancio si può anche decidere di destinare a riserva una percentuale maggiore, ma sotto quella soglia non si può andare.
- indisponibilità per i soci: in quanto non può essere distribuita ai soci, ma solo impiegata alla copertura di perdite. Lo scopo del vincolo della riserva legale è quello di coprire eventuali perdite di capitale. Non può dunque essere utilizzata in altro modo.
Perdita di esercizio, cosa prevede la legge
La riserva legale, come si può intuire dalla definizione stessa, è legata a doppio filo con la perdita di esercizio, situazione che si verifica quando, in un determinato anno, l’attività economica è caratterizzato da costi più alti dei ricavi.
Che cosa fare in questi casi? Il codice civile distingue tre ipotesi:
- la perdita che non supera il terzo del capitale sociale: in questo caso non scatta alcun obbligo in capo agli amministratori se non il divieto di distribuzione degli utili fino a che la perdita non è stata coperta;
- la perdita supera il terzo del capitale sociale: gli amministratori devono senza indugio convocare l’assemblea per gli opportuni provvedimenti da adottare. Le strade sono essenzialmente due: o rinviare la perdita al nuovo esercizio o coprire la perdita mediante l’utilizzo delle riserve disponibili o attraverso un versamento dei soci.
È previsto un ordine inderogabile di utilizzo delle riserve per coprire la perdita:
- riserve facoltative: accantonamenti deliberati dall'assemblea dei soci, in modo facoltativo, in base alle esigenze della gestione della società che emergono nel corso della sua esistenza;
- riserve statutarie: le riserve previste dallo statuto della società. Risultano obbligatorie finché lo statuto stesso non viene modificato.
- riserva legale: quelle di cui ci occupiamo in questo articolo e il cui riferimento normativo è l'art. 2430 del Codice Civile.
Conclusioni
Nel corso della vita aziendale può accadere, soprattutto in periodi di crisi, che si manifesti una perdita d'esercizio in grado di alterare la condizione di equilibrio economico dell'impresa. Già in epoca pre-Covid, secondo dati del Ministero dell'Economia e delle Finanze (MEF) sulle dichiarazioni dei redditi 2019 (anno d’imposta 2018), ben tre società italiane su dieci si erano dichiarate in perdita al fisco, mentre si guarda solo al risultato di bilancio la quota di imprese in rosso arrivava a toccare il 34 per cento. Una percentuale alta destinata a salire, alla luce della crisi degli ultimi anni. C’è infatti da aspettarsi che in molte situazioni le perdite comporteranno una significativa riduzione del patrimonio netto, finendo anche per intaccare il capitale sociale. Ecco perché è ora più che mai importante monitorare attentamente il bilancio aziendale e predisporre per quanto possibile previsioni di budget in grado di anticipare la crisi, in modo da non essere impreparati.
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