Cos’è un business plan e come crearlo

La pianificazione è tutto, soprattutto nell’imprenditoria. Non basta avere un’idea geniale per dare vita a un business di successo. Serve una strategia, una strada ben tracciata e la disciplina per seguirla. Il business plan è – in quest’ottica – davvero un elemento di primaria importanza. Al suo interno c’è tutto quello che un bravo imprenditore deve sapere per orientare le sue decisioni. E quindi gli obiettivi aziendali, ma anche l’iter da seguire per raggiungerli. Se stai pensando di avviare un’attività, o sei già a lavoro per definirne gli step operativi, di un business plan non puoi fare a meno. Inizia da qui per saperne di più.
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Il business plan, una definizione per iniziare
Il business plan è un documento che contiene informazioni rilevanti per la pianificazione dell’attività aziendale. È – in un certo senso – un documento che può indicarti la strada per trasportare il progetto imprenditoriale che hai in mente dal piano ideale a quello reale.
Tutte le imprese nascono da un’idea, in fondo.E questo vale sia per le grandi imprese di successo sia per le piccole aziende che non sopravvivono dopo il primo anno.
A fare la differenza però è sempre una corretta pianificazione.Il business plan è quindi un documento imprescindibile, perché è tra le sue pagine che l’idea si sviluppa, prende forma e diventa una realtà concreta.
Non a caso, per chi è estraneo al settore, business plan è sinonimo di studio di fattibilità. Un errore diffuso, perché in effetti lo studio di fattibilità è parte quasi centrale di questo documento
Nel paragrafo successivo ci soffermeremo sulle componenti principali del business plan, e approfondiremo anche l’aspetto dello studio di fattibilità.
Per il momento ci interessa sottolineare i suoi aspetti generali, nonché le ragioni che rendono tanto importante un documento di questo tipo.
Un business plan, in fondo, non serve solo a presentare la tua idea di business e valutare quanto sia realizzabile. Il documento è utile anche per definire una strategia precisa che includa gli obiettivi che vuoi raggiungere – a breve, medio o lungo termine – sia sul piano operativo sia su quello finanziario.
Va detto infatti che il business plan è destinato a un target abbastanza vasto. Il che vuol dire che non interessa soltanto all’imprenditore o, più in generale, ai soci interni di un’azienda. Il documento è utile anche per trovare investitori e finanziamenti, e pertanto deve contenere anche informazioni di carattere strettamente finanziario.
Per riassumere, il business plan è un documento di pianificazione che serve a:
- presentare un’idea imprenditoriale;
- comprenderne la sua fattibilità;
- stabilire obiettivi aziendali;
- individuare la strategia giusta;
- fornire informazioni a banche e investitori.
In che modo e con quale forma puoi fare tutto questo?Continua a leggere e lo scoprirai.
Come si prepara un business plan?
Per preparare un business plan, devi tener conto della sua struttura che può essere suddivisa in due grandi aree: la parte qualitativa e la parte quantitativa.
La parte qualitativa del business plan è quella che descrive l’idea di business, ma anche tutta l’attività imprenditoriale per esteso. Quindi dà informazioni fondamentali, che escludono però i riferimenti a risorse economiche e obiettivi finanziari.
Se è vero che lo scopo ultimo di un’azienda è quello di accrescere il reddito e produrre profitti, per riuscirci devi comunque partire da elementi che non riguardano strettamente il denaro.
Per questo, nella prima parte del business plan, si spazia sugli aspetti relativi alle caratteristiche dell’impresa e del suo impatto sul mercato e sul mondo.
La sezione qualitativa del business plan dovrà includere allora:
- una descrizione sommaria del progetto;
- le informazioni su chi vuole fondare l’impresa;
- le motivazioni alla base della business idea;
- un’analisi del mercato in cui si opera;
- la definizione dei potenziali clienti;
- l’elaborazione di una strategia di marketing.
In un certo senso, la redazione dell’area qualitativa del business plan deve rispettare la regola delle cinque W (who, what, where, when, why – chi, cosa, dove, quando e perché) a cui si aggiunge il come, per indicare appunto come riuscire a dar vita al progetto aziendale. La sezione quantitativa aiuta certamente a rispondere a questa domanda.
La parte quantitativa del business plan riguarda gli aspetti economico-finanziari che, com’è ovvio, sono il fulcro dell’attività imprenditoriale.
Un’azienda non può essere operativa se non tiene conto delle risorse economiche e, in particolare, delle fonti da cui attingere per ottenerle e del modo più adeguato di investirle.
Al di là del successo dell’idea imprenditoriale – e della quantità di profitti generati dalla vendita di beni e servizi – un’azienda funziona soltanto se è solvibile, ovvero soltanto se dispone di liquidità in misura sufficiente per far fronte ai suoi impegni finanziari.
La sezione quantitativa servirà allora a pianificare la liquidità e gli investimenti, secondo una strategia studiata proprio attraverso la redazione del business plan. Una strategia che sarà per questo da ritenere affidabile, e che potrà essere utile sia agli imprenditori che ai finanziatori.
Cosa deve essere inserito, però, nella parte quantitativa del tuo business plan? In breve, questa include un bilancio previsionale composto da:
- un piano degli investimenti con le voci di costo operativo;
- le previsioni di vendita basate su analisi di mercato;
- un conto economico previsionale;
- diversi scenari di previsione relativi al flusso di cassa aziendale.
È chiaro che gli aspetti che riguardano il cash flow – così come le vendite e il conto economico – non possono che essere previsionali, vale a dire basati su un’analisi storica dell’andamento di entrate e uscite.
Un’analisi storica che può essere fatta su dati di cui sei già in possesso, se la tua azienda è già avviata e vuoi pianificare una sua espansione.
La struttura del business plan, in breve
Come abbiamo già detto, il business plan segue una struttura ben precisa. Dobbiamo però sottolineare un aspetto, ovvero, non è possibile dare un modello di business plan.
E il motivo è semplice.Ogni azienda si distingue infatti non solo per l’idea di partenza, ma anche per l’organizzazione interna, nonché per le strategie da definire.
Pertanto il business plan della tua impresa deve essere realizzato ex novo, a partire dalla tua idea e dalle informazioni ricavate dalle analisi.
In generale, però, puoi seguire delle linee guida di redazione. Per esempio:
- una lunghezza che varia dalle 15 alle 25 pagine;
- un’impaginazione chiara e di facile lettura;
- un linguaggio semplice, che sia accessibile anche ai non addetti ai lavori.
Detto questo, bisogna tener conto delle componenti principali, ovvero gli elementi del business plan che non possono assolutamente mancare in un documento completo e funzionale.
Ogni componente corrisponde anche a una fase dello sviluppo dell’idea di business. In altre parole, lo sviluppo dell’idea e la sua graduale concretizzazione si muovono di pari passo alla redazione del documento. Proprio questo aspetto mette in evidenza l’importanza del business plan.
In linea generale, le sottosezioni principali del documento possono essere:
- **la sintesi del progetto (o executive summary)**descrizione del progetto, degli imprenditori, dell’impresa e dei suoi obiettivi, e dei punti di forza;
- **l’analisi di mercato e del posizionamento**approfondimento sul contesto d’azione, sull’industria e i fornitori, sulle opportunità offerte dal mercato e sui possibili clienti;
- **i dettagli sul prodotto o servizio**piano di produzione, analisi del vantaggio competitivo, descrizione delle risorse immateriali e materiali necessarie;
- **il piano di marketing e vendita**definizione del prezzo, descrizione dei canali di distribuzione e strategie di promozione;
- **il modello di business**forma giuridica della società, struttura aziendale, piano di risorse umane, elenco delle competenze necessarie e della loro distribuzione nell’organico;
- **il piano economico-finanziario**fonti di finanziamento, capitale di terzi, bilancio previsionale, pianificazione della liquidità, analisi dei flussi di cassa.
Come abbiamo già detto, non esiste un modello univoco di business plan: ogni professionista o imprenditore prepara il documento secondo le esigenze specifiche del caso.
Quella appena proposta è però una struttura di base, su cui modellare il documento in ogni sua parte.
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