Cos’è la posizione finanziaria netta (PFN) e come tenerla sotto controllo

Nel suo ultimo rapporto sulla stabilità finanziaria , Banca d'Italia ha segnalato che, pur essendo diminuito l’indebitamento complessivo delle aziende, in Italia si registra un rischio concreto di insolvenza. Per molte imprese, infatti, è sempre più complicato trovare la liquidità che serve per rimborsare i debiti. In uno scenario economico incerto, in cui il fabbisogno di cassa è sempre più difficile da prevedere, diventa quindi f ondamentale monitorare gli equilibri finanziari interni.
Tra gli indicatori chiave da osservare, la posizione finanziaria netta (PFN) si conferma uno dei più rilevanti. Capire cos’è, come si calcola e soprattutto come tenerla sotto controllo può fare la differenza tra un’impresa che gestisce il rischio in modo consapevole e una che si espone a criticità evitabili.
Concetto chiave | Descrizione |
---|---|
Posizione Finanziaria Netta (PFN) | Indicatore della capacità di un’azienda di coprire i debiti con le liquidità disponibili. |
Calcolo PFN | Differenza tra debiti finanziari totali e attività liquide. |
PFN positiva | Liquidità superiore ai debiti, azienda solida. |
PFN negativa | Liquidità insufficiente per coprire i debiti, rischio di crisi. |
Importanza per PMI | Cruciale per valutare la solvibilità e accedere a finanziamenti bancari. |
Migliorare la PFN | Aumentare ricavi, gestire scorte, ristrutturare debiti, accorciare tempi di pagamento dei clienti. |
Limiti della PFN | Non prevede crisi future di liquidità, solo una fotografia attuale. |
Che cos'è la posizione finanziaria netta, o PFN?
La PFN, o posizione finanziaria netta (o anche, indebitamento finanziario netto) è un indicatore che misura la differenza tra le attività finanziarie di un’azienda (liquidità, disponibilità liquide, investimenti a breve termine) e le sue passività finanziarie (debiti verso banche, obbligazioni, mutui). Il suo scopo è misurare la capacità di un’azienda di coprire i propri debiti con le proprie risorse finanziarie.
Volendo sintetizzare, possiamo dire che la PFN rivela le condizioni della liquidità aziendale e, in particolare, permette di valutare:
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il livello dell’indebitamento dell’impresa
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quando la struttura patrimoniale sia più o meno solida
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la capacità di restituire il debito contratto
Si tratta di un'indicatore fondamentale per le imprese, specie nelle attività di risk management. Ma torna utile anche a banche e investitori, per esempio in contesti come le operazioni M&A. La PFN permette infatti di valutare la solidità di un'azienda, e offre quindi una garanzia a chi vuole investire – anche soltanto mettendo a disposizione una linea di credito. Del resto, un’azienda con una PFN positiva dimostra di portare avanti una gestione equilibrata delle risorse finanziarie, il che può facilitare l’accesso al credito e attirare l'attenzione degli investitori.
È chiaro: la posizione finanziaria netta da sola non basta a comprendere lo stato di salute di un'attività imprenditoriale. Né tantomeno è sufficiente per costruire un piano strategico aziendale. Infatti, se nel primo caso, per valutare appieno la rischiosità del business, è necessario integrarla a altri indicatori, come il rapporto di copertura del servizio del debito (DSCR) o il rapporto tra debito e EBITDA , nel secondo caso sarà meglio tener conto di altri parametri come il margine operativo lordo, il free cash flow e le previsioni di crescita dei ricavi.
Ciò nonostante, la posizione finanziaria netta resta un'indicatore da tenere in considerazione e mai sottovalutare.
Posizione finanziaria netta vs lorda
Un aspetto che ci torna utile approfondire è la differenza tra posizione finanziaria netta e posizione finanziaria lorda , che ci aiuta per altro a capire qual è la vera natura di questo indicatore. La differenza tra questi due principali indicatori riguarda la formula di calcolo, che approfondiremo nei paragrafi successivi. Qui ci basta dire che:
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la posizione finanziaria netta sottrae al debito le attività a breve termine
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la posizione finanziaria lorda considera, invece, il debito lordo
Una differenza tanto semplice, quanto significativa. Nel primo caso, infatti, avremo un valore che esclude dal calcolo tutti gli asset finanziari di pronto realizzo, cioè le liquidità immediate. Il debito lordo corrisponde invece al debito complessivo dell'azienda.
Indicatore | Calcolo | Caratteristiche |
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PF netta | Debiti finanziari - attività finanziarie | Più diffusa in Europa. Considera la cassa disponibile. |
PF lorda | Totale debiti finanziari | Utilizzata in alcuni contesti internazionali. Più prudenziale. |
Nel contesto dell’analisi finanziaria, il dibattito tra PFN netta e lorda è ancora in corso. In Italia e in Europa, infatti, si tende a dare più valore alla posizione finanziaria netta. Questo perché si presume che le liquidità immediate possano essere utilizzate prontamente per estinguere il debito.
Tuttavia, a livello internazionale, questo approccio pare sollevare qualche perplessità. Il motivo è semplice: spesso le disponibilità liquide non sono davvero libere, ma vincolate a esigenze di gestione operativa (es. le spese correnti). Per questo motivo, molti analisti suggeriscono di adottare una metodologia flessibile, valutando caso per caso se sia più appropriato considerare il debito netto o quello lordo.
Valori positivi o negativi della PFN
Il calcolo della posizione finanziaria netta può risultare in un valore positivo o negativo, a seconda dei casi. Ma l'interpretazione di tale segno algebrico non è univoca, per quanto controintuitivo possa sembrare.
Infatti, trattandosi della differenza tra debito netto e attività finanziaria, può sembrare logico interpretare un PFN positivo come il segno che l'azienda è in grado di coprire i suoi debiti con le sue risorse finanziarie interne. Eppure la Fondazione Italiana Commercialisti, in un suo studio sulla posizione finanziaria netta, indica una PFN a debito con il segno positivo (+).
Il motivo di questa discrepanza può essere dovuto alle voci utilizzate per il calcolo della PFN. Anche perché non esistono indicazioni precise su quali voci considerare nel calcolo. Ma anche questo lo vedremo in seguito.
Valori della PFN | Interpretazione | Implicazioni |
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PFN positiva | Le passività finanziarie superano le attività finanziarie. | Indebitamento netto. Rischio di tensioni di liquidità. |
PFN negativa | Le attività finanziarie superano i debiti finanziari | Surplus di cassa. Maggiore solidità e margini di manovra |
La PFN nei principi contabili e secondo ESMA
Nei principi contabili OIC, la posizione finanziaria netta viene menzionata più volte (es. nell'OIC 6, "Ristrutturazione del debito", e nell'OIC 19, "Debiti"). Tuttavia, non viene mai definita con chiarezza, né è presente in questi documenti ufficiali una formula da seguire.
Al contrario, in un documento dell'ESMA (European Securities and Markets Authority), pubblicato nel Marzo 2021, si è espressa chiaramente sul PFN, riuscendo per altro a colmare un vuoto normativo – che in effetti non riguardava soltanto l'Italia, ma tutto il territorio europeo.
È interessante notare che, nelle il documento ESMA, la posizione finanziaria netta viene definita con un altro nome: ESMA infatti parla di «totale indebitamento finanziario». Che si ottiene combinando i seguenti elementi:
A | Disponibilità liquide |
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B | Mezzi equivalenti a disponibilità liquide |
C | Altre attività finanziarie correnti |
D (A + B + C) | Liquidità totale |
E | Debito finanziario corrente |
F | Quota corrente del debito finanziario non corrente |
G (E + F) | Indebitamento finanziario corrente |
H (G - D) | Indebitamento finanziario corrente netto |
I | Debito finanziario non corrente |
J | Strumenti di debito |
K | Debiti commerciali e altri debiti non correnti |
L (I + J + K) | Indebitamento finanziario non corrente |
M (K + L) | Totale indebitamento finanziario |
Da notare che quest'ultima voce, totale indebitamento finanziario corrisponde, in questo documento, alla posizione finanziaria netta.
Con quale formula si calcola la posizione finanziaria netta
Come abbiamo detto, la posizione finanziaria netta si calcola – di base – come la differenza tra il totale dei debiti finanziari, al netto degli asset a breve termine, e i crediti finanziari a breve termine (es. cassa, conti bancari). La formula più semplice da utilizzare, per calcolare la PFN, è quindi la seguente:
(Disponibilità liquide + Crediti finanziari a breve e lungo termine) - (Debiti finanziari a breve e lungo termine)
= Posizione Finanziaria Netta
Va detto, però, che le indicazioni del documento ESMA a proposito della PFN (le stesse che abbiamo indicato nel paragrafo precedente), corrispondono comunque a uno schema di calcolo. Le linee guida ESMA, infatti, puntano a standardizzare il calcolo nei diversi ordinamenti contabili europei, ed evitare così discrepanze o disallineamenti.

Come interpretare la posizione finanziaria netta?
Seguendo la formula, quello che si ottiene è un risultato che avrà segno negativo o positivo a seconda dei casi. Abbiamo già chiarito che, sull'interpretazione del segno algebrico, non c'è unanimità. Tuttavia, se aderiamo all'interpretazione più diffusa, possiamo dire che:
- •
Una PFN positiva indica un surplus di liquidità e di asset finanziari rispetto all’indebitamento. In questo caso, l’imprenditore ha la sicurezza dell'immediata copertura dei debiti. Questo perché i crediti finanziari e le disponibilità liquide a breve termine superano le passività finanziarie a breve, medio e lungo termine.
- •
Una PFN negativa indica invece che le disponibilità liquide e finanziarie sono insufficienti a coprire ’indebitamento finanziario. Si tratta quindi di un campanello d'allarme che l’azienda non può sottovalutare se non vuole trovarsi nella condizione di non poter ripianare i debiti e finire in crisi di liquidità.
Calcolare la PFN vuol dire poter affrontare investimenti con una chiara consapevolezza dello stato delle finanze aziendali. Una fotografia nitida della situazione debitoria è senza dubbio un elemento indispensabile per non fare il passo più lungo della gamba e trovarsi a rischio bancarotta.
Qual è il valore ottimale dell'indicatore PFN/PN?
Altro indicatore importante – se vuoi comprendere la posizione dell'azienda rispetto ai debiti da gestire – è il rapporto tra PFN e Patrimonio Netto (PN, appunto, come da titolo). Perché è utile conoscerlo? Perché il rapporto PFN/PN ci permette di fare un passo extra: oltre alla posizione finanziaria netta, sapremo anche fino a che punto un'impresa è dipendente da fonti di finanziamento esterne.
A questo proposito, è bene sottolineare un dettaglio: se la PFN risulta in un valore positivo, non sarà necessario calcolare il PFN/PN. In caso contrario, però, conoscere il PFN/PN può fare la differenza.
In linea di massima, non esiste un valore ottimale standard. I benchmark vanno definiti di volta in volta, in base a diverse variabili come il settore aziendale. Tuttavia, a un valore più alto corrisponde un rischio maggiore per l'impresa. Un valore che può dirsi "sano" resta comunque attorno all'1.
Come cambia la posizione finanziaria netta per PMI, scaleup e grandi aziende
La posizione finanziaria netta è un indicatore trasversale, ma il valore che ne risulta – nonché la sua interpretazione – varia sensibilmente in base alle dimensioni aziendali e del modello di business. Questo perché in ogni contesto, riflette logiche finanziarie differenti e implica scelte gestionali specifiche.
Vediamo nello specifico, allora, quanto cambia la PFN a seconda che si tratti di piccole-medie imrpese, scale up e grandi aziende.
La PFN nelle piccole-medie imprese
Nelle piccole e medie imprese, la PFN assume spesso un ruolo di indicatore del rischio di solvibilità. Le PMI tendono infatti a operare con una struttura finanziaria più semplice e, soprattutto in Italia, possono contare su un accesso limitato al credito strutturato.
Qui l’indebitamento è prevalentemente bancario e a breve termine, mentre la leva finanziaria è contenuta, anche per ragioni di prudenza e sostenibilità. In questo scenario, una PFN negativa (inda intendere come una maggiore esposizione debitoria rispetto agli asset finanziari) è frequente, quasi fisiologica. Ciò non toglie che possa diventare un elemento critico in assenza di adeguate riserve di liquidità (es. un cuscinetto di sicurezza) o piani di rifinanziamento.
L'indebitamento nelle scale up
Nel caso delle scaleup, la PFN riflette spesso strategie di crescita accelerata fondate sull’accesso a capitali esterni. L’indebitamento, in questi casi, è funzionale alla scalabilità del modello e può includere strumenti come venture debt, minibond o debiti convertibil i.
Una PFN bassa è – anche qui – fisiologica, trattandosi di realtà imprenditoriali in fase di espansione. Ma il valore negativo dev’essere letto in relazione alla capacità dell’azienda di generare cassa nel medio-lungo termine.
Per questo gli investitori tendono infatti a monitorare con attenzione l’evoluzione della PFN rispetto a metriche forward-looking, come il free cash flow previsionale o l’ EBITDA prospettico. L’eventuale squilibrio tra debito e marginalità attesa, infatti, segna un rischio maggiore di tensioni finanziarie nel medio termine.
Il net financial position nelle grandi aziende
Nelle imprese di maggiori dimensioni, la posizione finanziaria netta assume una valenza più strategica. Le grandi aziende, infatti, hanno accesso a un ventaglio più ampio di strumenti di funding (obbligazioni, finanziamenti sindacati, strumenti ibridi) e possono sostenere livelli di indebitamento più elevati, grazie a una struttura patrimoniale solida e flussi di cassa stabili.
La PFN viene perciò tipicamente valutata in rapporto all'EBITDA, al capitale proprio e al capitale investito netto. Inoltre, rappresenta una variabile chiave nella negoziazione di covenants finanziari e nelle operazioni di M&A.
Come monitorare la posizione finanziaria netta in tempo reale con Agicap
La gestione della posizione finanziaria netta richiede oggi strumenti capaci di garantire visibilità immediata. Serve, in particolare, precisione dei dati e capacità previsionale – aspetti che soltanto un software dedicato può offrire. Per questo Agicap è uno strumento fondamentale. Perché offre alle aziende un sistema di gestione della liquidità semplice da usare, ma estremamente potente nella sua capacità di elaborazione e aggiornamento in tempo reale.
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Quali sono le funzionalità chiave di Agicap per la PFN?
1. Connessione automatica ai conti bancari
Agicap punta molto sulla connettività bancaria. Il software si collega direttamente ai conti bancari aziendali, importando e sincronizzando le transazioni in tempo reale. Questo elimina la necessità di aggiornamenti manuali e garantisce una base dati solida e sempre aggiornata.
2. Categorizzazione dei flussi finanziari
Ogni entrata e uscita viene categorizzata automaticamente secondo criteri personalizzabili. Questo consente una lettura immediata dei flussi finanziari che tornano utili per il calcolo della PFN, distinguendo con precisione tra liquidità disponibile, debiti e crediti finanziari.
3. Dashboard in tempo reale
La dashboard fornisce una visualizzazione chiara e dinamica della liquidità aziendale, con possibilità di filtrare per periodo, conti, centri di costo o linee di business. Un supporto concreto per chi ha bisogno di risposte rapide e affidabili nei processi decisionali.
Quali sono i vantaggi pratici per le PMI? Un esempio
Per le piccole e medie imprese, la gestione della posizione finanziaria netta può rivelarsi complessa – soprattutto in presenza di più conti correnti o sedi operative. Agicap risponde a questa esigenza con un sistema che semplifica la ricostruzione della PFN e riduce drasticamente i tempi di analisi. E ci riesce in tre modi:
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con il consolidamento centralizzato
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con la sincronizzazione automatica dei dati
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grazie alla sua capacità di elaborare previsionali
Il consolidamento centralizzato ti permette di aggregare tutti i dati bancari e finanziari (di diversi conti, o di diverse società sorelle) in un unico ambiente – il che migliora il controllo sui dati e offre un supporto significativo. L’automazione dei flussi, poi, minimizza il rischio di errore umano e migliora l’affidabilità dei dati – un fattore essenziale quando si devono prendere decisioni rapide o negoziare con banche e investitori.
A ciò si aggiunge una funzionalità strategica, cioè quella della previsione di cassa. La possibilità di costruire scenari previsionali personalizzati, che ipotesi di incasso e pagamento, variazioni del capitale circolante o nuovi investimenti, permette di analizzare in anticipo l’evoluzione della PFN e attivare per tempo eventuali misure correttive.
Un esempio concreto? Pensiamo a una PMI del settore manifatturiero, con cinque conti correnti attivi e una rete commerciale in espansione. La PMI ha sempre affidato la gestione finanziaria a fogli Excel aggiornati manualmente, con dati disallineati e una visione frammentata. Utilizzando Agicap, però, l’azienda può automatizzare l’importazione delle transazioni, integrare alle sue attività il monitoraggio dei flussi e costruire scenari legati alle campagne commerciali.
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5 consigli per gestire la posizione finanziaria netta
Monitorare regolarmente la PFN è un'attività fondamentale, ma va affiancata ad altre best practice se l'obiettivo è gestire con efficacia la posizione finanziaria netta. A tal proposito, è fondamentale dotarsi di strumenti e procedure capaci di anticipare eventuali criticità.
Ecco cinque consigli pratici per una gestione solida dell'indebitamento.
1. Effettua verifiche periodiche e sistematiche
Definisci una cadenza fissa (settimanale o mensile) per la revisione della PFN, e fallo basandoti su dati aggiornati e fonti consolidate. Questo ti permetterà di rilevare variazioni anomale e intervenire tempestivamente.
2. Utilizza simulazioni finanziarie di scenari alternativi
Integra la PFN in modelli previsionali dinamici, simulando l’impatto di variazioni nei flussi di cassa, nuovi finanziamenti o investimenti. Le simulazioni supportano una pianificazione finanziaria consapevole e orientata alla sostenibilità.
3. Imposta alert automatici su soglie critiche
Impostare alert automatici fa la differenza nella gestione della PFN. Il consiglio è quindi di automatizzare le segnalazioni sugli scostamenti più rilevanti rispetto a obiettivi predefiniti o covenants finanziari. Gli alert anticipano le situazioni potenzialmente critiche e, di conseguenza, facilitano il risk management.
4. Consolida i dati finanziari delle diverse fonti
Evita la frammentazione dei dati finanziari, che compromette la qualità dell’analisi e rallenta i processi decisionali. Per garantire coerenza e tracciabilità, centralizza conti bancari, flussi e forecast in un unico sistema integrato.
5. Allinea il reporting alla strategia aziendale
Integra l’analisi della PFN nei processi di reporting, e valutala in relazione agli obiettivi di crescita e investimento, e alla capital structure. In questo modo la PFN smette di essere un semplice indicatore e diventa uno strumento di analisi e gestione finanziaria.
Rendi la gestione di cassa più fluida e semplice
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Il modulo di Debt Management, inoltre, ti permette di caricare tutti i finanziamenti delle tue aziende (anche con una visione consolidata) e, grazie alle informazioni sulla liquidità aggiornate in tempo reale, è possibile ottenere un calcolo istantaneo della PFN, per ogni periodo.
Agicap offre poi una soluzione di KPI e dashboard interamente personalizzabili. Questo ti permette di adattare le metriche rilevanti per la tua azienda e, una volta impostate, le puoi avere sempre a portata di mano (anche dall'app mobile) con il dato più aggiornato possibile.
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Domande più frequenti
Cosa comprende la posizione finanziaria netta?
La PFN comprende tutte le attività finanziarie a breve termine (liquidità, disponibilità liquide, investimenti prontamente liquidabili) e tutte le passività finanziarie, sia a breve che a lungo termine (debiti bancari, obbligazioni, leasing finanziari, altri debiti finanziari). È la differenza tra risorse finanziarie disponibili e debiti finanziari complessivi.
Cosa significa avere una posizione finanziaria netta negativa?
Il significato è diverso, a seconda dei criteri di valutazione. Una PFN negativa può indicare che le attività finanziarie dell’azienda sono inferiori ai debiti finanziari; e quindi che l’impresa potrebbe non essere in grado di coprire – nell'immediato – i propri obblighi finanziari con le sole risorse disponibili. In certi casi viene invece interpretata come un surplus di risorse finanziarie rispetto ai debiti finanziari (segnati con segno algebrico negativo).
Quando la posizione finanziaria netta è considerata buona?
Una PFN è considerata buona quando è coerente con la capacità di generare cassa, sostenibile rispetto al patrimonio netto e in linea con gli obiettivi finanziari dell’azienda. In generale, una PFN vicina allo zero o negativa (in senso “positivo”, cioè con più liquidità che debiti) è un segnale di equilibrio o solidità. Ma la valutazione va sempre fatta in rapporto al contesto operativo e settoriale.
Riferimenti
Fondazione Nazionale dei Commercialisti, La posizione finanziaria netta, 15 Settembre 2015
Fabio Giommoni, Determinazione della posizione finanziaria netta, 31 Gennaio 2024