Prestito obbligazionario, una risorsa finanziaria anche per le PMI

Tempo di lettura: 8 min.

Il prestito obbligazionario può garantire stabilità finanziaria alle imprese, specie se gestito con efficacia. La sua struttura – fatta di interessi, scadenze e controllo costante delle risorse finanziarie – richiede infatti una pianificazione accurata, e una gestione della tesoreria fluida e senza errori. Scopri di più in questo articolo.

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Che cosa si intende per prestito obbligazionario?Obbligazioni, bond, titoli

Un prestito obbligazionario è uno strumento finanziario utilizzato dalle imprese (incluse le PMI) allo scopo di ottenere liquidità extra da utilizzare per le spese operative e per la gestione aziendale.

Il prestito obbligazionario funziona alla stregua di un finanziamento a medio-lungo termine: l’azienda, infatti, permette agli investitori di acquistare un titolo obbligazionario (e cioè un’obbligazione, chiamata anche bond), e in cambio riceve una somma di denaro che dovrà restituire con il passare del tempo.

Le obbligazioni rappresentano un vero e proprio impegno contrattuale da parte dell’azienda. Il rimborso è infatti obbligatorio e ineludibile: l’impresa dovrà necessariamente restituire l'ammontare del prestito (quindi la quota capitale) agli investitori entro una scadenza precisa, e impegnarsi al pagamento periodico degli interessi durante tutta la durata del prestito.

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Il mercato obbligazionario e le opportunità per le PMI

Il mercato obbligazionario offre alle PMI un’alternativa più conveniente rispetto al classico mercato del credito bancario. Tieni a mente che il prestito obbligazionario – pur rappresentando uno strumento che porta nuova liquidità all’azienda – si discosta parecchio dal prestito bancario tradizionale.

Ci sono infatti una serie di vantaggi che devi valutare, quando scegli di emettere un’obbligazione per aumentare la liquidità disponibile. Tra questi, per esempio:

  • costi nettamente inferiori: il valore degli interessi è in genere più basso, persino deducibile dalle tasse. In più, non ci sono costi extra come commissioni e spese accessorie.
  • accesso veloce a liquidità extra: ottenere un prestito bancario è spesso un processo lungo e complicato, soprattutto per le PMI. Tuttavia, con l'emissione di un'obbligazione, accedi a un nuovo gettito di liquidità quasi istantaneamente.
  • durata maggiore del finanziamento: le obbligazioni di solito presentano scadenze più estese rispetto alle azioni, perciò consento alla tua azienda di reperire i fondi necessari per progetti e investimenti a lunga durata. L’obbligazione diventa così un supporto solido per la crescita e lo sviluppo a lungo termine delle aziende.

Conviene allora emettere obbligazioni?

Sì, senza dubbio. L’emissione di obbligazioni può portare enormi benefici alla tesoreria di un’azienda – specie nella piccola e media impresa. Se ti trovi a corto di liquidità e vuoi poter contare su nuove risorse finanziarie, il prestito obbligazionario è soluzione efficace.

Non dobbiamo dimenticare, infatti, che il prestito obbligazionario, oltre a offrirti una fonte di finanziamento alternativa, ti dà anche la possibilità di sviluppare relazioni con investitori e garantire così una base finanziaria solida per il futuro della tua impresa.

Come funzionano le obbligazioni nelle aziende?Il processo di emissione del prestito obbligazionario

Il processo di emissione del prestito obbligazionario coinvolge diversi passaggi che meritano qui un approfondimento.

Il primo passo riguarda la durata del prestito. Prima di emettere l’obbligazione, dovrai quindi stabilire il periodo di tempo entro il quale l'obbligazione sarà in vigore. Puoi decidere per una durata di pochi anni fino a qualche decennio (trent’anni al massimo).

Successivamente dovrai fissare i tassi di interesse, che è parte del rendimento che toccherà agli investitori. Il tasso di interesse può essere fisso, e quindi rimanere costante per l'intera durata del prestito, oppure variabile, ovvero legato a un parametro di mercato – come per esempio l’inflazione, il valore dell’Euribor.

Infine, si passa all’emissione del titolo obbligazionario, che può avvenire tramite offerta pubblica o privata. Nell’offerta pubblica, le obbligazioni vengono proposte a un'ampia base di investitori; con l’offerta privata, invece, ci si rivolge a investitori selezionati.

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È, questa, una fase delicata. Per gli investitori, infatti, è fondamentale avere certezza dell’affidabilità dell’emittente. Perciò, in fase di emissione, l’azienda deve fornire informazioni complete che consentano agli investitori di prendere decisioni consapevoli e informate.

Chi delibera il prestito obbligazionario?

Secondo l'art. 2410 del Codice Civile – a meno di particolari disposizioni nello statuto – la decisione sull'emissione di obbligazioni spetta agli amministratori dell'azienda.

Gli amministratori possono deliberare in autonomia se è opportuno optare per un prestito obbligazionario. E, una volta presa questa decisione, sono tenuti a formalizzarla attraverso un verbale redatto da un notaio.

In seguito, la delibera dovrà essere depositata presso la Cancelleria del Tribunale entro trenta giorni.

Il regolamento del prestito obbligazionario

Il regolamento del prestito obbligazionario stabilisce le disposizioni, i diritti e gli obblighi che regolano il rapporto tra l'emittente delle obbligazioni e gli investitori. Si tratta perciò di un documento fondamentale in fase di emissione del titolo. Tra gli elementi chiave contenuti nel regolamento, vanno incluse le informazioni su:

  • scadenza del titolo: nel regolamento va indicata chiaramente la data di scadenza dell’obbligazione, ovvero il momento in cui l’azienda è obbligata a restituire il capitale all’investitore.
  • prezzo di emissione: le obbligazioni emesse possono essere acquistate dagli investitori a un prezzo preciso, stabilito dall’azienda.
  • pagamenti delle cedole: nel regolamento vanno fissate le modalità di pagamento degli interessi periodici (ovvero le cedole), nonché il valore stesso degli interessi e la loro tipologia (fissi o variabili).
  • livello di rischio: gli investitori vanno informati sul livello di rischio associato alle obbligazioni emesse. Pertanto, il regolamento dovrebbe includere una valutazione della solvibilità dell’emittente (cioè l’azienda) e gli altri fattori che incidono direttamente sul rendimento e sulla sicurezza dell’investimento.

La gestione del prestito obbligazionario in azienda

Se è vero che il prestito obbligazionario rappresenta una risorsa preziosa per le aziende, d’altro canto bisogna saperlo gestire adeguatamente per garantire all’azienda il massimo del risultato.

Questo significa che, se stai puntando a una maggiore stabilità finanziaria, devi puntare a una corretta gestione della liquidità – non solo quella che ti arriva dal prestito obbligazionario ma, più in generale, a quella di tutta l’azienda.

Una gestione efficace delle risorse richiede una pianificazione accurata e un monitoraggio costante: due aspetti che – da soli – possono darti grosse certezze in merito agli equilibri finanziari aziendali. Vedremo di seguito che cosa vuol dire.

Prima, però, proviamo a capire come si amministrano queste risorse da un punto di vista burocratico.

Il prestito obbligazionario nel bilancio aziendaleDove va, come inserirlo?

All'interno del bilancio civilistico, il prestito obbligazionario va inserito nel passivo non corrente dello stato patrimoniale, tra i debiti finanziari a lungo termine.

Per quanto riguarda, invece, gli interessi da pagare sul prestito tramite cedole, queste sono riconosciute come spese finanziarie e vanno registrate nel conto economico.

Come si gestisce il rimborso del prestito obbligazionario?Interessi, rendimenti, quota capitale

Gestire il rimborso del prestito obbligazionario è un aspetto cruciale per garantire una gestione finanziaria solida. Ma come funziona esattamente? Spieghiamolo con un esempio.

Supponiamo che la tua azienda abbia emesso un pacchetto di obbligazioni con una scadenza di cinque anni. Durante questo periodo, devi assicurarti di avere liquidità a sufficienza per pagare gli interessi attraverso le cedole regolarmente e – allo stesso tempo – riservare le risorse necessarie per restituire la quota capitale alla data di scadenza.

Se la tua azienda ha emesso obbligazioni per un totale di 1 milione di euro – con un tasso d'interesse annuale del 3.5% – ogni anno dovrai pagare agli investitori un importo corrispondente al 3.5% di 1 milione di euro.

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Facciamo un calcolo più semplice.Se il valore nominale di un'obbligazione che hai emesso è di mille euro, dovrai pagare ogni anno 35 euro di interessi per ciascuna obbligazione.

E non solo, perché devi tener conto anche della quota capitale che dovrà essere restituita alla scadenza. In questo esempio, se il prestito obbligazionario ha una scadenza di 5 anni, dovrai restituire 1 milione di euro entro quella data di scadenza.

È chiaro, perciò, che – durante il periodo di durata delle obbligazioni – bisogna concentrare molti sforzi sulla tesoreria aziendale e sui livelli di liquidità. Mantenere un controllo costante dei flussi di cassa ti garantisce la capacità di onorare gli impegni finanziari in qualunque momento.

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