Cash flow, un esempio pratico per comprenderlo meglio

Se la gestione del cash flow ti mette in crisi, questo esempio pratico ti servirà. Attraverso il resoconto di un caso verosimile, scoprirai come calcolare e come analizzare il cash flow, a partire dai movimenti monetari in entrata e in uscita. Potrai comprendere meglio l'importanza di un monitoraggio attento e di una corretta gestione finanziaria, e acquisirai finalmente il metodo migliore per ottimizzare la liquidità aziendale. Scopri come con Agicap.
Che cosa si intende per cash flow?Definizione e significato con esempio
Il cash flow (o flusso di cassa) è un concetto molto usato nell’ambito della gestione finanziaria aziendale, ma è anche quello che – più di tutti – crea confusione tra gli imprenditori e i “non addetti ai lavori”.
Partiamo da un punto cruciale: parliamo di cassa aziendale, di tesoreria; siamo quindi nel campo dei movimenti monetari. Qualsiasi impresa, dal piccolo negozio all’azienda multimilionaria, registra ogni giorno movimenti di denaro in entrata e in uscita. Sono gli incassi e i pagamenti necessari per il proseguimento delle attività.
Vendi un prodotto o un servizio, e ne ricevi un incasso. Acquisti materie prime o strumenti di lavoro, e “subisci” un esborso.
Per farla breve, la liquidità aziendale è sottoposta a un movimento continuo: quasi mai è statica, ferma; piuttosto si muove in un flusso – il flusso di cassa, appunto.
Facciamo un esempio pratico di cash flow
Un’azienda del centro Italia, che opera nel settore degli arredamenti, nella giornata di oggi registra nella cassa aziendale una somma pari a 30mila euro. Tieni presente che per cassa aziendale intendiamo il conto corrente (o i conti correnti) dell’azienda.
Domani, giorno seguente, incasserà però 5mila euro da una vendita. Allo stesso tempo, pagherà un suo fornitore un totale di 7mila euro. Avrà ancora 30mila euro sul conto?
No, a quel punto si ritroverà con 28mila euro.
Una cifra che, per chi non conosce le dinamiche del cash flow, può apparire allarmante. Meno soldi in cassa significa meno disponibilità liquida.
Si tratta però di una situazione temporanea. Fra due giorni, la stessa azienda incasserà 3mila euro da un’altra vendita. E, nello stesso giorno, si limiterà a pagare 500 euro per un certo lavoro di manutenzione.
Fra due giorni, quindi, nella cassa aziendale ci saranno 30.500 euro. Ovvero 500 euro in più rispetto alla giornata di oggi.
Ecco, questo (mini) esempio di flusso di cassa, già ci torna utile per spiegare le dinamiche del cash flow: un valore che varia nel tempo, e che può cambiare il livello di disponibilità di un’azienda nel breve periodo, senza però condurla verso una crisi immediata.
Perché, allora, è importante calcolare il cash flow aziendale?
Il calcolo del cash flow aziendale, così come l’analisi dei risultati, ti consente di avere una panoramica della liquidità disponibile.
Perché, se è vero che la liquidità si muove in un flusso (e scende e sale costantemente), è vero anche che bisogna mantenerla in equilibrio – o in una condizione di cash flow positivo – così da evitare che si trasformi in un problema nel lungo periodo.
Torniamo all’esempio di prima.
La nostra azienda del settore arredamenti registra una variazione giornaliera importante, come abbiamo già visto. Il che potrebbe non essere un problema nell’immediato.
Tuttavia, se questa variazione di liquidità persiste nel tempo, potrebbe sfociare in un cash flow negativo che, sul lungo periodo, può causare problemi.
Supponiamo che, nell’arco di un determinato periodo (per esempio un mese), il valore delle spese aziendali superi sempre il valore degli incassi. Supponiamo che il cash flow rimanga in negativo per due, tre, sei mesi. Il risultato sarebbe una carenza di liquidità a cui è difficile rispondere.
Calcolare il cash flow ti permette, perciò, di pianificare i movimenti di liquidità – specie se in uscita, cioè come cash outflow – così da avere sempre denaro a disposizione.
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Come si calcola il cash flow? Un esempio con formula
Entriamo adesso nel vivo della faccenda. Per calcolare il cash flow hai bisogno di conoscere il valore dei pagamenti e degli incassi, nonché i dettagli delle singole operazioni (esempio: data, tipologia di movimento, ecc.)
Il punto di partenza saranno quindi le fatture ricevute, e non solo: qualsiasi voce di spesa e di incasso, dai pagamenti degli stipendi fino all’incasso di un prestito obbligazionario.
La formula del cash flow è infatti la seguente:
totale del cash inflow (incassi) – totale del cash outflow (uscite)= cash flow aziendale
Totale che, ovviamente, riguarda un determinato periodo, da prendere in considerazione in base alle tue esigenze – può essere lungo tre mesi come sei mesi, ma anche quotidiano o settimanale. Generalmente creare un cash flow previsionale annuale è la scelta consigliata.
Questo calcolo ti darà una panoramica del cash flow generica ma comunque utile della variazione di liquidità. Saprai insomma se i livelli di cash flow si mantengono (più o meno) in pari, oppure se si sbilanciano in maniera determinante per l’equilibrio di cassa.
Cash flow operativo, da investimento o da attività finanziarie. Dettaglio del calcolo del flusso di cassa con esempio
Nel calcolo del flusso di cassa è importante tenere conto di una suddivisione interna, che è tipica di tutte le aziende e che facilita molto l’analisi del cash flow.
Torniamo alla nostra azienda di arredamenti.Tra le voci di spesa che l’azienda già menzionata registra periodicamente, possiamo trovare:
- acquisto di materiali
- pagamento degli stipendi
- costi di manutenzione
- utenze, affitto
- rate di rimborso di un prestito
- rate di un leasing
- pagamento di interessi passivi
- acquisizione di quote di altre aziende
- acquisto di attrezzature
Bene, non tutte le voci di spesa rientrano nella stessa categoria.Qui abbiamo infatti un flusso di cassa che deriva da tre diverse attività: operative, finanziarie, da investimento.
Il cash flow da attività operative, da non confondere con il cash flow operativo o operazionale (detto anche free cash flow), riguarda il flusso di cassa generato (in questo esempio specifico, le uscite generate) dalle attività principali dell’impresa – ovvero quelle legate alla gestione operativa. In questo caso parliamo dei primi quattro elementi menzionati nell’elenco qui sopra.
Il cash flow da attività finanziarie, invece, include le operazioni relative all’utilizzo di strumenti finanziari (come prestiti bancari, linee di credito). Rimanendo nell’ambito delle voci di spesa, la restituzione di un prestito con pagamento degli interessi rientra nel cash outflow da attività finanziarie.
Il cash flow da investimento, infine, guarda a tutto ciò che produce un ritorno di investimento – e quindi le immobilizzazioni ma anche l’acquisto di quote di partecipazione, ecc.
Ovviamente, la suddivisione del flusso di cassa vale anche per il cash inflow, ovvero le entrate di denaro.
L’azienda dell’esempio non incassa denaro soltanto dalle vendite: un fido bancario porta all’impresa nuove risorse di liquidità; allo stesso tempo, la cessione di un’obbligazione nel momento giusto può sfociare in un ritorno di liquidità importante.
Questa suddivisione del cash flow torna utile nella redazione del rendiconto finanziario. Secondo ilprincipio contabile OIC 10, infatti, il rendiconto finanziario va costruito a partire dalla suddivisione in tre categorie – cioè proprio questa che ti abbiamo descritto.
Come tenere sotto controllo il cash flow. Un esempio con Excel (e uno senza)
Come abbiamo già detto, tenere sotto controllo il cash flow è un passaggio essenziale della gestione finanziaria. E, a tal proposito, gli strumenti analitici a disposizione sono diversi.
Il più diffuso, nonostante le sue mancanze, è Excel. Il flusso di cassa in Excel permette infatti un controllo – seppur abbastanza semplice – dell’andamento della liquidità aziendale.
Per lavorarci, basta creare un foglio di lavoro dedicato in cui inserire le informazioni relative ai movimenti monetari, sempre divisi nelle categorie di cui ti abbiamo già parlato (investimenti, attività finanziarie, attività operativa). Attraverso il ricorso a formule e funzioni, puoi così ottenere una panoramica del cash flow aziendale.
Scarica qui il nostro modello di cash flow in Excel.Ti aiuterà a capire meglio come organizzare il foglio di lavoro e come procedere nella compilazione delle diverse voci.
Excel rimane comunque uno strumento di analisi cash flow limitato.La visione del flusso di cassa è infatti poco efficiente. Perché offre una fotografia reale dei livelli di liquidità, il foglio Excel ha bisogno di una compilazione manuale costante. Questo lo rende uno strumento poco affidabile, suscettibile a errori di compilazione e dimenticanze.
Un esempio efficace di controllo del cash flow è rappresentato, invece, da un software di gestione della tesoreria come Agicap, che monitora il cash flow in automatico e ti offre una panoramica affidabile al 100%.
Perché Agicap è la soluzione ideale per le aziende
Un software di gestione della tesoreria come Agicap rappresenta la soluzione ideale, se punti a una gestione efficiente della tesoreria aziendale.
Torniamo ancora una volta all’esempio di prima.L’azienda di arredamenti ha registrato – in un determinato periodo – un aumento significativo del fatturato. Per questo, ha in programma nuovi investimenti per espandere il suo business.
Sono, questi, piani di sviluppo coerenti con gli obiettivi aziendali. Ma sono sostenibili? Per saperlo, bisogna osservare l’andamento del cash flow. E con Agicap, questa osservazione è affidabile al 100%.
Agicap, infatti, è capace di reperire in autonomia le informazioni sui movimenti finanziari – grazie all’integrazione con i tuoi conti bancari, con il sistema di fatturazione elettronica, e altri tool gestionali.
La panoramica del flusso di cassa con Agicap è sempre aggiornata, sempre reale. Inoltre, grazie alla tesoreria previsionale, ti offre una stima del cash flow efficace, in grado di guidarti verso decisioni imprenditoriali più adeguate.
In conclusione, Agicap è un alleato indispensabile per la gestione della liquidità aziendale.
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