Cos’è il burn rate e come si calcola

A che velocità “bruci” la liquidità della tua azienda? È una domanda che è necessario porsi periodicamente, quando si è alle prese con una start up appena avviata o un’impresa ancora instabile. Il calcolo del burn rate può darti la risposta che cerchi. Proviamo a capirci di più in questo articolo.
Cosa s’intende per burn rate?
Il burn rate è un indice di liquidità che mostra la velocità di combustione di un’impresa, vale a dire la rapidità con cui consuma il denaro in cassa. Il calcolo del burn rate tiene conto delle variazioni negative del cash flow e, insieme al cash runway, offre una stima dell’andamento futuro del tuo business.
Tra gli indici aziendali, il burn rate riveste un ruolo fondamentale per le start up e le attività imprenditoriali appena avviate.
Sappiamo infatti che, prima di farsi veramente solida, un’azienda ha bisogno di essere solvibile. In altre parole, deve avere denaro a sufficienza per coprire i suoi costi. Nelle sue prime fasi, però, non può ancora contare su fatturato e incasso: tutta la liquidità arriva dall’investimento iniziale di soci e business angel, o da un crowdfunding o un finanziamento di qualsiasi natura.
Quel capitale iniziale verrà consumato a poco a poco da:
- affitto di locali
- brevetti, licenze
- stipendi del personale
- materie prime
- ecc.
Insomma, quel capitale servirà ad affrontare le spese.
Ma perché l’azienda sopravviva, è importante che la liquidità non si bruci in un solo colpo; piuttosto deve resistere fino a che l’attività non si renda profittevole. Il burn rate ci dice con chiarezza a quale velocità sta bruciando («to burn» in inglese vuol dire bruciare).
Va da sé che le tempistiche sono influenzate da diversi fattori. Da un lato, si tratta di un meccanismo fisiologico: la tua impresa deve coprire le spese anche quando non fattura. Dall’altro lato, però, è una questione di abilità nella gestione della liquidità.
Quando ricevi dei finanziamenti per aprire l’attività, infatti, hai bisogno di pianificare con metodo il modo in cui li spenderai. Il che vuol dire tenere anche in conto che il tuo flusso di cassa sarà in negativo per un po’, almeno in fase iniziale. A quel punto, le tue decisioni strategiche – o quelle del tuo CFO – devono puntare a spese contenute con un certo ritorno di investimento nel lungo periodo.
È per questo motivo che gli investitori – venture capitalist e business angel – pongono particolare attenzione sull’analisi del burn rate. Un burn rate basso, per esempio, indicherebbe una buona capacità di gestire il denaro aziendale, e rappresenterebbe perciò un incentivo per chi vuole investire.
Burn rate e Cash runway
Mentre il burn rate ci mostra a che velocità viene speso il denaro, il cash runway si concentra sul tempo che rimane prima di ritrovarsi a corto di denaro.
Il cash runway è, insomma, un altro indicatore importante per l’analisi della liquidità, e che può rivelarsi utile anche nelle fasi successive all’avvio dell’impresa.
Ipotizziamo, per esempio, che per qualche ragione la tua attività non registri più alcun fatturato per due o tre mesi, come è successo a molte imprese durante il lockdown. È in grado il tuo business di gestire un simile scenario? E per quanto tempo?
Il calcolo del cash runway sa fornirti la risposta a questa domanda.
Come si calcola il burn rate?
Per calcolare il burn rate bisogna prima considerare a che punto si trova l’azienda.
Se il tuo business è in fase di start up – e dunque non registra entrate – mostrerà sempre un cash flow negativo. Ciò vuol dire che per il calcolo del burn rate basterà sommare le spese relative a un singolo mese di attività.
Facciamo un esempio. Se un’attività imprenditoriale che non ha ancora iniziato a vendere spende ogni mese:
- 1.000 € di affitto
- 250 € di licenze software
- 3.800 € di stipendi
- 300 € di spese varie
avrà un burn rate di 5.350 € al mese. Brucerà, insomma, il capitale iniziale alla velocità di cinquemila euro al mese. Questo metodo di calcolo dà come risultato il gross burn rate, e puoi conoscerne il valore percentuale con questa formula:
spese mensili / capitale iniziale * 100
Se però la tua impresa conta già delle entrate, registrerà una variazione di cassa periodica che va tenuta in considerazione. In altre parole, i movimenti di denaro in entrata avranno a quel punto un ruolo nella formula.
In questo caso si parlerà di net burn rate, che puoi calcolare come valore assoluto così:
incassi mensili – uscite mensili
oppure come valore percentuale seguendo la formula:
(incassi – spese) / capitale iniziale * 100
Il calcolo del burn rate è un’operazione che va eseguita comunque periodicamente. I movimenti della cassa raramente sono stabili, ma presentano delle oscillazioni che possono modificare il valore burn rate dell’azienda.
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Oltre a essere un punto di riferimento per gli investitori, il burn rate si mostra utile come guida per imprenditori e CFO alle prese con la gestione della liquidità aziendale.
Quando calcoli periodicamente il burn rate, di fatto esegui un’analisi dinamica dello stato di salute finanziaria della tua impresa. Il burn rate può orientare così le tue decisioni strategiche sul piano della tesoreria.
L’analisi della tesoreria rientra tra le operazioni fondamentali per un’azienda. Per questo motivo, è importante iscrivere il calcolo del burn rate all’interno di una strategia di gestione della liquidità che includa anche il tracciamento del flusso di cassa – per esempio attraverso un software di tesoreria.
Un software come Agicap, che ti dà la possibilità di monitorare in tempo reale tutti i movimenti di liquidità della tua azienda, e di elaborare scenari di previsione di cassa per prepararti a qualsiasi possibilità.
La liquidità aziendale è il vero motore dell’azienda. Per questo devi amministrarla con attenzione.
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