Il ruolo del CFO in azienda

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Il CFO gioca un ruolo chiave all’interno di un’azienda: è la persona che ne gestisce tutti gli aspetti finanziari, ma non solo. Oltre alle attività di carattere più tecnico, legate a contabilità e tesoreria, il CFO interviene anche nella definizione delle decisioni strategiche e si configura, da questo punto di vista, come partner preferenziale del CEO. Se non hai ancora capito esattamente cosa fa un CFO e perché questa figura è così importante nell’organizzazione aziendale, sei nel posto giusto! Di seguito vediamo nel dettaglio cosa significa il termine CFO, quali sono le sue funzioni e quali competenze sono richieste a chi ricopre tale incarico.

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Cosa vuol dire CFO

Il CFO (acronimo di Chief Financial Officer), in italiano “direttore finanziario”, è la persona che gestisce le risorse finanziarie di un’azienda. All’interno della gerarchia aziendale, la figura del CFO ricopre un ruolo dirigenziale e, generalmente, risponde in maniera diretta all’amministratore delegato o al direttore generale.

Le responsabilità di un CFO sono molteplici e variano in base alle dimensioni e alla tipologia di società in cui lavora, oltre che al settore di competenza. Inoltre, il ruolo del CFO assume una valenza diversa a seconda che operi all’interno di un’azienda già avviata o di una start-up. Se, nel caso di un’impresa consolidata, il direttore finanziario agisce in un contesto già ben strutturato (per quanto riguarda le risorse umane e il budget), quando ha a che fare con una start up si trova invece a dover costruire l’infrastruttura aziendale da zero, con tutto l’impegno che ciò comporta.

Che cosa fa il CFO

In generale, indipendentemente dal contesto in cui è inserito, il CFO si occupa, in primo luogo, della gestione e del controllo dei dati finanziari dell’azienda. Tra le sue funzioni troviamo, ad esempio, il monitoraggio del flusso di cassa, la produzione e presentazione di rapporti contabili accurati e tempestivi e la redazione del bilancio. Il suo compito è, in pratica, quello di “far quadrare i conti” della società e tenere tutto sotto controllo, affinché la situazione finanziaria sia in regola e in linea con gli standard stabiliti dai vertici dell’azienda.

Oltre alle attività tecniche, legate alla contabilità, il direttore finanziario esercita anche (e soprattutto) una serie di funzioni di carattere strategico: a partire dall’analisi e dall’interpretazione dei dati finanziari, il CFO orienta le scelte di business, contribuendo attivamente alla definizione della strategia aziendale e della relativa operatività.

Tra le principali responsabilità del CFO troviamo quindi:

  • raccogliere, gestire e analizzare i dati finanziari e redigere report dettagliati;
  • esaminare i punti di forza e debolezza dell’azienda sul piano economico, allo scopo di ottimizzare la redditività;
  • monitorare e valutare gli eventi che possono influire sulla situazione finanziaria della società, fornendo quando richiesto nuove strategie;
  • individuare ed esaminare occasioni di espansione finanziaria, soppesando rischi e benefici;
  • verificare che siano rispettate leggi e normative nella gestione delle attività economiche.

Tra le mansioni del CFO possono rientrare, inoltre, anche compiti di carattere amministrativo, legale o legati al coordinamento delle risorse umane.

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Cosa significa CEO e CFO: differenze

Il CEO (acronimo del termine anglosassone Chief Executive Officer) è la figura designata dal Consiglio di Amministrazione (CdA) per la gestione dell’azienda nella sua interezza. Anche indicato con il nome italiano di Amministratore Delegato (AD) o, meno frequentemente, con l’inglese britannico Managing Director (MD), il CEO si trova al vertice della gerarchia aziendale e ha il compito di fornire la leadership strategica e operativa per l’azienda. In pratica, il CEO è la persona che prende le decisioni societarie più rilevanti, lavorando a stretto contatto con il CdA e con le altre figure manageriali. Tale ruolo è a volte sostituito da quello del Presidente (o ricoperto dalla stessa persona).

Nonostante si tenda a conferire una maggiore importanza al CEO, il CFO ricopre una posizione altrettanto rilevante. La differenza tra i due ruoli risiede nel settore di competenza: mentre il CEO si occupa della direzione dell’azienda in toto, il CFO ha a che fare esclusivamente con l’ambito finanziario. Inoltre, a livello organizzativo, il CFO risponde direttamente al CEO, al quale è chiamato a riferire.

L’importanza del CFO risiede nel fatto che le decisioni di rilevanza strategica non possono prescindere da valutazioni di natura finanziaria: infatti, la situazione patrimoniale di un’azienda si riflette direttamente sui risultati complessivi. Le scelte del CEO poggiano quindi sulle indicazioni fornite dal CFO, il quale gioca un ruolo chiave nella gestione degli investimenti della società. Da questo punto di vista, il CFO si configura come il principale alleato del CEO in quanto, con il suo lavoro, contribuisce a far raggiungere gli obiettivi aziendali stabiliti dal primo

Quanto guadagna un CFO al mese

Quello di Chief Financial Officer è uno degli impieghi meglio remunerati al mondo e, in Italia, può arrivare a superare anche di quattro volte lo stipendio medio di un lavoratore.

L’ammontare dell’importo che guadagna un CFO dipende da diversi fattori:

  • dimensioni dell’azienda: il salario di un CFO di una grossa multinazionale è inevitabilmente più elevato rispetto a chi opera in una piccola realtà;
  • settore: a parità di ruolo, i settori bancario, farmaceutico e assicurativo tendono a offrire retribuzioni più generose ai propri direttori finanziari;
  • esperienza e competenze professionali: maggiori sono gli anni di carriera e le skills, maggiore è lo stipendio percepito;

La retribuzione media di un CFO in Italia si aggira intorno ai 75mila euro annuali e ai 6.250€ mensili. In base all’esperienza accumulata nel tempo e al tipo di azienda per cui lavora, un direttore finanziario assunto in Italia può guadagnare dai 60.000 ai 300.000 euro annuali.

Rispetto a molti dei loro colleghi europei, i direttori finanziari che lavorano in Italia guadagnano, in proporzione, cifre inferiori. Ciò è dovuto principalmente alla maggiore pressione fiscale che caratterizza il nostro Paese, oltre che a un costo del lavoro più elevato rispetto, ad esempio, alle nazioni del Nord Europa.

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Come si fa a diventare CFO

Considerate le elevate responsabilità e la varietà di funzioni che esercita, il ruolo di CFO richiede una solida base di formazione, che dovrà poi essere integrata dall’esperienza sul campo e da una serie di abilità professionali e personali.

Dal punto di vista dell’istruzione, per diventare CFO è necessario in primo luogo conseguire una laurea a indirizzo economico (ma anche, ad esempio, in ingegneria gestionale), preferibilmente seguita da un corso post laurea professionalizzante, che permetta di approfondire in maniera più specifica gli aspetti pratici di tale ruolo.

Una volta completato il percorso di studi, per accedere alla professione di CFO si richiedono generalmente almeno cinque anni di esperienza in una posizione legata alla contabilità e al controllo di gestione: un tempo utile per conoscere e approfondire le dinamiche e i processi aziendali a 360 gradi.

Le competenze professionali che ci si aspetta da un CFO hanno a che fare con la finanza, la fiscalità e la contabilità, il risk management e gli aspetti amministrativi_._ Non mancano, inoltre, le competenze informatiche, come la capacità di utilizzare software di gestione aziendale, in grado di ottimizzare e accelerare le operazioni.

Per quanto riguarda la abilità personali (soft skills), un bravo CFO dovrebbe avere:

  • ottime doti di leadership;
  • capacità di problem solving;
  • lungimiranza;
  • precisione e puntualità;
  • eccellenti capacità comunicative e relazionali;
  • predisposizione al lavoro di gruppo;
  • solide competenze di negoziazione.

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