Autofattura: cos'è, come funziona, quando si emette

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Ti è mai capitato di non ricevere la fattura di un tuo fornitore dopo aver usufruito di un suo servizio o completato l'acquisto di un bene? Questa è solo una delle diverse circostanze che richiedono, per legge, l'emissione di un'autofattura, ovvero di un particolare documento fiscale che, a differenza di una classica fattura, viene emesso dal cessionario/committente invece che dal cedente/prestatore. Conoscere e utilizzare correttamente il meccanismo delle autofatture è molto importante per tenere i propri conti sempre in ordine ed evitare sanzioni da parte dell'Agenzia delle Entrate. In questo articolo vediamo quindi, nel dettaglio, in cosa consiste questo documento, come compilarlo correttamente e quali sono le principali casistiche che, in base alla normativa IVA, ne prevedono l'emissione.

Cosa si intende per autofattura?

L'autofattura è un documento fiscalmente valido praticamente identico a una fattura, con la differenza che a emetterlo non è il prestatore del servizio o il venditore di un bene (cedente), ma la persona che l'ha commissionato/acquistato (cessionario) e che assolverà l'imposta in sostituzione del primo. Si tratta, in altri termini, di una fattura che un soggetto passivo (impresa o privato) emette verso se stesso.

Le autofatture costituiscono quindi, da questo punto di vista, un'eccezione alle regole della fatturazione, le quali prevedono normalmente che a emettere il documento sia la persona che deve ricevere il pagamento (e non quella che deve effettuarlo). In alcuni casi, inoltre, il cedente/prestatore e il cessionario/committente sono di fatto lo stesso soggetto: ciò significa che l'operazione avviene a titolo gratuito.

Perché si emette autofattura?

L'emissione di un'autofattura serve per regolarizzare ai fini fiscali (IVA) una determinata operazione nei casi espressamente previsti dalla legge (che vedremo nel dettaglio tra poco). In pratica, l'autofattura è uno strumento che consente di adempiere all'obbligo del versamento dell'IVA (in questo caso a carico del cessionario/destinatario).

Emettere un'autofattura, quando richiesta, permette anche di evitare di incorrere in sanzioni che possono pesare negativamente sulle casse aziendali.

Autofatturazione: come fare

Le informazioni necessarie per la compilazione dell'autofattura sono le stesse richieste per una fattura, ovvero:

  • gli identificativi fiscali del fornitore/cedente e del committente/cessionario (partita IVA, denominazione, indirizzo fisico, indirizzo PEC);
  • il prezzo del prodotto/servizio acquistato e la relativa IVA
  • il numero della fattura;
  • la data.

Qual è la differenza tra fattura e autofattura?

L'unica differenza tra i due documenti è che l'autofattura viene emessa verso se stessi.

All'interno di un'autofattura deve inoltre essere riportata la seguente dicitura: “autofatturazione di cui all’articolo 21, comma 6-ter del DPR n 633/72".

Quando si fa un’autofattura?

L'autofattura è un documento peculiare che si emette solo in specifici casi indicati dalla legge. Tra questi i principali sono:

  • come denuncia in caso di mancato ricevimento della fattura da parte del fornitore/cedente (o se quest'ultimo ha emesso una fattura che presenta delle irregolarità);
  • per la cessione gratuita di beni (omaggi);
  • per l'autoconsumo di beni aziendali;
  • per l'acquisto di beni o servizi extra UE;
  • per acquisti effettuati da produttori agricoli in regime di esonero.

Di seguito li vediamo nel dettaglio.

1. Autofattura come denuncia

Se, dopo l'acquisto di un bene o la prestazione di un servizio, il fornitore non invia la relativa fattura entro 4 mesi dalla data di effettuazione dell'operazione, è dovere del committente regolarizzare i conti attraverso l'emissione di un'autofattura e il versamento dell'IVA dovuta (tramite modello F24), pena l'addebito di una sanzione amministrativa pari al 100% dell'imposta (salvo ravvedimento operoso).

Lo stesso discorso vale nel caso in cui si riceva una fattura errata, che riporta un importo inferiore a quello corretto e che non venga seguita dall'invio nei 30 giorni successivi al momento di effettuazione dell'operazione di una nota di debito o nota di credito a correzione dell'errore.

2. Autofattura per omaggi

Un altro caso che richiede il ricorso all'autofatturazione è quando l'azienda decide di dare in omaggio dei beni prodotti o commercializzati nell'ambito della propria attività.

In altre parole, se un'impresa regala ai propri clienti uno o più dei suoi prodotti è tenuta a registrare l'omaggio tramite l'emissione di un'autofattura che contenga l'importo dei beni ceduti a titolo gratuito e l'aliquota IVA.

3. Fattura per autoconsumo

Anche il consumo di prodotti aziendali per uso personale richiede l'emissione di un'autofattura. Ciò vale sia per l'autoconsumo interno (da parte dell'imprenditore o dei suoi soci) sia per l'autoconsumo esterno, ovvero quando i beni vengono utilizzati per motivi non correlati all'esercizio dell'attività.

In entrambi i casi, si tratta di un'operazione rilevante a fini IVA che necessita la creazione di un'autofattura che indichi l'importo dei beni e la relativa imposta.

4. Autofattura per acquisti extra UE

Per gli acquisti di beni o servizi da soggetti residenti in Paesi extra UE (che non hanno una stabile organizzazione in Italia) effettuati da acquirenti residenti in Italia è richiesta l'emissione di un'autofattura che permetta di regolarizzare le transazioni a fini IVA. Ciò non vale per l'importazione di beni, poiché in questo caso la bolletta doganale è un documento valido ai fini IVA.

5. Autofattura agricoltura

Anche gli acquisti effettuati presso produttori agricoli esonerati dall'obbligo di fatturazione (in base al comma 6 dell’articolo 34 del DPR n. 633/72) richiedono l'emissione di un'autofattura da parte dell'acquirente (quando quest'ultimo è un soggetto con partita IVA), al fine di compensare la quota IVA.

Come fare un'autofattura elettronica?

Come avviene per le fatture ordinarie, anche le autofatture rispondono alla normativa sulla fatturazione elettronica obbligatoria. Ciò significa che anche questo tipo di documento deve essere emesso in formato elettronico e trasmesso attraverso il Sistema di Interscambio (SDI), con la stessa procedura prevista per le fatture elettroniche. L'unica eccezione riguarda le autofatture per prestazioni fornite da soggetti extra UE, dove la fatturazione elettronica è facoltativa.

La compilazione dell'autofattura elettronica prevede gli stessi passaggi necessari per le fatture elettroniche, compresa la selezione del codice "tipo documento", che varia in base alla motivazione per cui si crea il documento. Di seguito vediamo i codici da utilizzare in base alle diverse situazioni.

Autofattura TD20

È il "tipo documento" da selezionare per l'emissione di un'autofattura elettronica di denuncia in seguito a mancata ricezione della fattura di un fornitore o alla presenza di irregolarità.

Autofattura TD27

Le autofatture elettroniche per autoconsumo, così come quelle per omaggi, riportano in entrambi i casi il codice TD27.

Codice autofattura TD17 e TD19

Sono i codici da utilizzare per le autofatture relative all'acquisto di beni o servizi da fornitori extra-UE. Più precisamente, TD17 è il codice di riferimento per le autofatture relative all'acquisto di servizi, mentre TD19 è il codice per l'acquisto di beni.

Codice autofattura TD01

Le autofatture relative ad acquisti da imprese agricole in regime fiscale di esonero devono essere generate utilizzando il codice TD01.

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