Capire l'opex: guida dettagliata alle spese operative

Tempo di lettura: 8 min.
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Nel mercato frenetico di oggi, dove la competizione è spietata e i margini di guadagno sono sempre più risicati, ogni euro conta. Eppure sono molte le aziende che hanno difficoltà a gestire un aspetto fondamentale per la loro salute finanziaria – e cioè l’impatto dell’opex sui profitti.

Se trascurato, infatti, l’opex è capace di erodere a poco a poco i margini di guadagno, ponendosi come vero e proprio ostacolo alla crescita del business. Una gestione inefficace dell’opex si traduce facilmente in sprechi di risorse, accordi sfavorevoli con i fornitori, inefficienza delle materie prime.

Ciò nonostante, la soluzione è a portata di mano. Secondo Capgemini, società di consulenza tra le più importanti del mondo, basta ridurre dell’1% l’opex dell’azienda per arrivare a profitti 10 volte superiori a quelli precedenti. In altre parole, qualche piccolo accorgimento nella gestione dell’opex può fare un'enorme differenza in termini di redditività.

Chi ha per le mani la leadership di un’azienda sa bene di dover perseguire un obiettivo fondamentale: massimizzare i profitti, sempre. Spesso però, per arrivarci, non basta puntare a una maggiore produzione; serve una pianificazione oculata delle risorse, che passa anche da una gestione corretta delle spese.

Scopri di più in questo articolo.


Cosa vuol dire opex, o operating expenses?

Per definizione, il termine opex (acronimo di operating expenses) indica il flusso di cassa in uscita destinato alle spese operative. Riguarda quindi tutti i costi che l’azienda sostiene ogni giorno, o comunque con una certa frequenza, per poter “funzionare” a dovere.

È possibile dividere l’opex in due grandi categorie:

  • spese amministrative e generali di vendita (SG&A)
  • costo delle merci vendute (COGS)

In entrambi i casi parliamo di spese necessarie che danno all’azienda le risorse di cui ha bisogno. Spese ricorrenti e frequenti, seppur generalmente più piccole rispetto agli investimenti in conto capitale (capex).

È proprio per questo motivo che lì si annidano gli sprechi maggiori: trattandosi di un insieme di piccoli esborsi, le aziende tendono a trascurare l’opex senza rendersi conto dell’impatto significativo sulle opportunità di guadagno e di crescita.

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Cosa rientra nelle opex, per definizione?

Se, come abbiamo detto, opex vuol dire spese operative, questo significa che possiamo farci rientrare:

  • utenze (acqua, luce, gas)
  • internet e linea telefonica
  • forniture per l’ufficio
  • spese dei dipendenti (es. trasferte)
  • SaaS e cloud computing
  • ecc.

Un criterio utile per riconoscere le spese opex è capire se si tratta o meno di un costo capitalizzabile. Lo spieghiamo meglio qui sotto.

La differenza tra opex e capex (o capital expenditures)

Comprendere la differenza tra opex e capex è uno step cruciale, nel percorso per una gestione efficace delle spese aziendali. Opex e capex, infatti, sono entrambi flussi di cassa in uscita ma con un impatto significativamente diverso sulle risorse dell’azienda.

Come abbiamo detto, l’opex corrisponde alle spese operative. Il capex (o capital expenditures) corrisponde invece alle spese in conto capitale, cioè alle immobilizzazioni.

Questa differenza comporta, come prima cosa, un iter diverso nella gestione fiscale. Le spese opex sono deducibili immediatamente dal reddito imponibile dell’azienda. Il capex, invece, viene ripartito su più anni tramite ammortamento, per cui la deduzione non sarà immediata ma graduale, distribuita su più esercizi.

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La differenza tra opex e capex riguarda però soprattutto la gestione finanziaria. Ognuna di queste categorie di spesa, infatti, ha implicazioni diverse sia per il flusso di cassa, che per la pianificazione finanziaria dell’azienda. Vediamo in che modo.

Che impatto hanno gli investimenti in capex sul budget?

Gli investimenti in capex puntano, in genere, a migliorare la produttività dell’azienda e, di conseguenza, a muoversi nella direzione di una crescita sostenibile. È anche per questo che un aumento del capex a livello globale viene percepito come un chiaro segnale di crescita economica e di fiducia nelle prospettive future.

Tuttavia, il capex richiede un impegno finanziario importante. Che, tradotto, significa esborsi consistenti che riducono nell’immediato la liquidità disponibile. Inoltre, non produce benefici immediatamente misurabili; il ROI del capex va osservato sul lungo periodo.

Facciamo un esempio. L’acquisto di una nuova fotocopiatrice rappresenta, in effetti, una spesa non indifferente. Eppure sul lungo periodo potresti registrare un risparmio significativo di carta, inchiostro, persino di energia elettrica. È un ritorno sull’investimento concreto, ma non immediatamente percepibile.

Investire in capex perciò impone una pianificazione attenta del budget, perfettamente in linea con gli obiettivi dell’azienda.

Cosa significa invece, per un'azienda, dare priorità all'opex?

Le spese operative faranno sempre parte del conto economico di un’azienda. Tuttavia i reparti finanziari possono decidere arbitrariamente di dare priorità all’opex, e quindi di destinare più risorse alle spese operative. Per quale motivo?

  • Le spese operative sono più flessibili rispetto agli investimenti in capex. Prioritizzare l’opex permette all'azienda di adattarsi rapidamente alle condizioni del mercato e alle esigenze dei clienti.
  • Dare priorità alle spese operative riduce il rischio finanziario associato ai progetti di sviluppo e agli investimenti.
  • L’opex è più facile da pianificare e gestire. Monitorare le spese operative è infatti più semplice, senza dimenticare che ogni loro variazione ha un impatto immediato sul cash flow dell’azienda.

Non a caso, i CFO di oggi tendono a passare dal capex all’opex lì dove possibile, anche grazie al supporto della tecnologia.

L’esempio delle soluzioni cloud nei reparti IT

Tradizionalmente, gli investimenti in tecnologia richiedevano spese ingenti in hardware, software e infrastrutture, tutte classificate come capex. Oggi, grazie alla crescita esponenziale del modello software as a service (SaaS), le aziende possono gestire le loro esigenze tecnologiche facendole rientrare tra le spese operative.

Con le soluzioni SaaS, i costi del software vengono convertiti in abbonamenti mensili o annuali, il che permette alle aziende di pagare solo per ciò che utilizzano. Una soluzione che riduce l’entità dell’esborso iniziale e offre una maggiore flessibilità finanziaria e operativa.

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Riferimenti

Capgemini, Operating Expense Analytics, 2017

The CFO, The CFO’s dilemma: How to cut OpEx and drive growth, 30 giugno 2023

Tenet.co.uk, Tatton - Business investment: why we care about capex, 6 ottobre 2021

Forbes, Master Trends Driving Enterprise IT Infrastructure Today, 9 gennaio 2024

Mitel, Why more CFOs are shifting IT investment from capex to opex, 25 aprile 2022


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