Beni fungibili, mini-guida per capire come funzionano

Forse non lo sai, ma i beni fungibili svolgono un ruolo determinante nella nostra economia. Prodotti in serie e con lo stesso valore, il loro scambio (ma anche la loro cessione) è disciplinato da precise norme giuridiche. Ma di cosa si tratta, in effetti? In questa mini-guida introduttiva di Agicap, esploreremo la definizione di beni fungibili, la loro importanza e ciò che li distingue dai beni infungibili.
Cosa si intende per beni fungibili?Significato ed esempi
I beni fungibili (o anche commodity) sono beni interscambiabili, vale a dire sostituibili o scambiabili con altri beni simili – appartenenti alla stessa categoria di beni e con la stessa identica quantità di valore. Questo vuol dire che, quando possiedi un bene fungibile, puoi scambiarlo con un altro bene identico senza mai “rimetterci”, insomma senza rischiare alcuna perdita di valore.
Prima di addentrarci in questa spiegazione, è il caso di prendere come esempio il bene fungibile per eccellenza: il denaro. Guardare al denaro, ci aiuterà a comprendere meglio le caratteristiche dei beni fungibili, e così anche il loro funzionamento.
La qualità peculiare del denaro, da un punto di vista giuridico e dunque come bene fungibile, è che ogni unità di denaro ha lo stesso valore e può essere scambiata con qualsiasi altra unità dello stesso tipo. Per capire la dinamica, pensiamo alle monete o alle banconote: se sostituissi la tua banconota da dieci euro con un’altra banconota da dieci euro, per te non cambierebbe assolutamente nulla perché la quantità di valore delle due banconote è identica.
In sintesi, il funzionamento dei beni fungibili si basa sulla loro interscambiabilità e su una comune valutazione tra le parti che attribuiscono al denaro un valore preciso. Valore che può modificarsi nel tempo – come succede in tempi di inflazione – ma che rimane identico nelle singole unità della stessa categoria.
Altri esempi di beni fungibili includono il petrolio, l'oro, le merci scambiate sui mercati delle materie prime (come il grano, per esempio), ma anche qualsiasi bene prodotto in serie come automobili, elettrodomestici o libri.
L’esempio dei libri, in particolare, è interessante: un libro fresco di stampa ha un valore economico pari a quello delle altre copie stampate nello stesso momento. Eppure, se una copia del libro viene autografata dall’autore, quella stessa copia presenterebbe caratteristiche di unicità tali da renderla un bene infungibile (su cui ci dilungheremo nei paragrafi successivi). Il valore di un libro autografato, a seguito di una comune valutazione, potrebbe per esempio aumentare: lo scambio senza perdita sarebbe a quel punto impossibile.
I beni fungibili nel diritto italiano_La valutazione delle rimanenze_
Nel diritto italiano, e in particolare nel Codice Civile, si fa riferimento esplicito ai beni fungibili in merito alla valutazione degli asset patrimoniali nel bilancio civilistico.
L’art. 2426 del Codice Civile spiega infatti che, per calcolare il costo delle rimanenze dei beni fungibili (per esempio rimanenze in magazzino di materie prime, come il grano o il petrolio), è possibile ricorrere a tre criteri di valutazione: la media ponderata, il metodo LIFO e il metodo FIFO. L’applicazione dei criteri di valutazione stabiliti dal Codice (che rientrano nell’ambito della comune valutazione già menzionata) permette di conoscere il valore reale del patrimonio aziendale.
Perché, come abbiamo già spiegato prima, la quantità di valore dei beni fungibili è, sì, identica in ogni singola unità; ma nel complesso può variare nel tempo. Non a caso, anche le disponibilità liquide incluse nel patrimonio aziendale sono soggette a valutazione. In particolare, il principio contabile OIC 14 (che si esprime proprio sulla liquidità disponibile) stabilisce che le risorse finanziarie aziendali, in qualità di beni fungibili, debbano essere valutate secondo precisi criteri. Tra cui:
- valore di realizzo, per i depositi bancari, i depositi postali, gli assegni e i crediti
- valore nominale, per il denaro e i valori bollati in cassa
- valore del cambio alla chiusura dell’esercizio, per la liquidità in valuta estera
Valutare le rimanenze è un passaggio più che importante per un’azienda. Il valore delle rimanenze, anche nel caso dei beni fungibili, influisce infatti sul calcolo del reddito d'impresa e, di conseguenza, sulla determinazione delle imposte da pagare.
Perciò una corretta valutazione delle rimanenze di beni fungibili, quindi, è fondamentale per l'affidabilità dei bilanci e per una gestione efficace dell'attività aziendale.
Beni fungibili e beni infungibili, quali sono le caratteristiche e quali le differenze?
È bene, a questo punto, chiarire anche la distinzione tra beni fungibili e beni infungibili, e indagare un po’ sulle caratteristiche dei beni infungibili – che pure hanno particolare rilevanza in economia.
I beni infungibili sono beni che non possono essere sostituiti in modo perfetto. In questo caso, quindi, ogni unità di bene infungibile ha un valore specifico che lo differenzia da ogni altra unità di quello stesso bene. Già prima abbiamo fatto l’esempio del libro autografato, ma ce ne sono altri a cui possiamo guardare: un’opera d’arte originale è un bene infungibile; un bene immobile lo è altrettanto.
In generale, i beni infungibili sono anche beni consumabili, o meglio: i beni consumabili sono una sotto-categoria di beni infungibili. Un esempio che può chiarire questo legame è quello di una bottiglia di vino pregiata: un vino pregiato può avere un valore eccezionale, ma questo si esaurisce al momento del suo consumo, e rimane perciò irripetibile.
La consumabilità, però, non è caratteristica specifica dei beni infungibili. Gli NFT (Non Fungible Token) sono beni infungibili digitali che rappresentano l'unicità e l'irripetibilità di un oggetto digitale – come un’opera di digital art, per esempio. Chi acquista NFT ha proprietà esclusiva dell’opera, nonché una garanzia della sua autenticità. Un’opera di digital art, però, non sarà mai un bene consumabile: la sua non-fungibilità, in questo caso, ha a che vedere con il suo essere irripetibile.
Tieni traccia delle tue disponibilità liquide con Agicap
Come abbiamo spiegato prima, la valutazione delle disponibilità liquide di un’azienda – intese qui come beni fungibili – incidono direttamente sul valore patrimoniale aziendale e sul suo reddito.
Ma per poter garantire una valutazione corretta della liquidità aziendale, devi prima saperne tenere traccia. In azienda, infatti, il denaro si muove veloce: movimenti in entrata e in uscita si alternano costantemente; avere una panoramica completa delle risorse finanziarie a disposizione può rivelarsi complicato.
Con Agicap invece il monitoraggio del flusso di cassa si fa semplice. Agicap ti offre infatti un software di gestione della tesoreria capace di monitorare e analizzare ogni aspetto della cassa aziendale: dai movimenti monetari, alla gestione dei crediti e dei pagamenti.
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