I pagamenti SEPA rientrano nel sistema di pagamento previsto dall’accordo SEPA europeo, che coinvolge nazioni dell’UE e non solo. Grazie al circuito SEPA eseguire pagamenti all’interno dell’Unione Europea non è solo più sicuro, ma prevede anche l’abolizione dei costi di commissione extra. In questo articolo, vedremo come funzionano i pagamenti SEPA, qual è la differenza tra bonifici SEPA e addebiti diretti SDD e altro ancora. Continua a leggere!
Cos'è il metodo di pagamento SEPA?
I pagamenti SEPA sono strumenti di pagamento che consentono di trasferire denaro in maniera veloce e sicura all’interno di una stessa area di riferimento. SEPA è infatti l’acronimo di Single Euro Payments Area, in italiano Area Unica dei Pagamenti in Euro. Parliamo perciò di un circuito di pagamento che interessa i Paesi dell’UE e alcune nazioni Extra-UE, e che facilita lo scambio di denaro in euro.
In Italia, i pagamenti SEPA sono entrati in vigore nel febbraio 2014. Prima di allora, effettuare transazioni finanziarie tra diverse nazioni era – ovviamente – già possibile. Si trattava, tuttavia, di operazioni poco sicure e di gran lunga più costose rispetto a oggi. Ogni nazione aveva infatti un circuito di pagamento proprio, che prevedeva regolamenti e costi di commissione specifici, non soltanto relativi al cambio valuta.
Oggi, grazie al regolamento SEPA, possiamo invece trasferire denaro ovunque in Europa in pochissimo tempo (circa 1-2 giorni) e con la massima trasparenza su costi e commissioni. La creazione di un’area SEPA, e quindi di un mercato unico dei pagamenti a livello europeo, ha rappresentato perciò un vantaggio enorme, e non solo per i consumatori. In Italia sono soprattutto le imprese a giovarne, piccole o grandi che siano: il grande volume di affari che ruota intorno all’import/export è stato reso – grazie ai pagamenti SEPA – ancora più semplice e sostenibile.
Come funziona il pagamento SEPA?
Il pagamento SEPA funziona attraverso un sistema centralizzato europeo che gestisce e coordina i trasferimenti di denaro in euro. Il formato di questi trasferimenti è standard: il regolamento SEPA prevede che esista un formato standard valido per tutti i paesi che rientrano nell’area SEPA, e che sia adottato perciò da ogni singola banca europea.
Puoi fare un pagamento SEPA secondo due modalità, quindi utilizzando un bonifico (anche istantaneo) oppure ricorrendo a un addebito diretto (di tipo core o B2B, a seconda dei casi).
Bonifico e addebito diretto SEPA seguono però logiche diverse. Proviamo ad approfondire qui sotto.
Cosa significa bonifico SEPA?
Il bonifico SEPA è un’operazione di pagamento in area SEPA che – su richiesta di un ordinante – permette di eseguire un accredito di denaro sul conto corrente di un beneficiario. Il trasferimento dell’importo avviene (quasi) senza intermediazioni: dal tuo conto bancario, i soldi si spostano direttamente sul conto del creditore (che sarà il beneficiario, appunto), in maniera del tutto virtuale e intangibile.
Se scegli di pagare un fornitore con un bonifico SEPA, hai a disposizione due alternative: il bonifico SEPA standard e il bonifico SEPA istantaneo. Quest’ultimo – la cui denominazione ufficiale è SCT Instant – consiste in un pagamento immediato che verrà accreditato sul conto del beneficiario in una decina di secondi.
Ricordati però di prestare attenzione ai costi di commissione, perché tra bonifico SEPA standard e SCT istantaneo le spese possono anche variare. Spesso il bonifico istantaneo costa infatti più di un bonifico standard, e l’unico modo per averne certezza è consultare il contratto o la propria banca di riferimento.
Cosa serve per fare un bonifico SEPA?
Per effettuare un bonifico SEPA hai bisogno soltanto di un conto corrente (tuo personale o aziendale) e del codice IBAN del beneficiario. L’operazione è semplicissima, e la si può svolgere ormai direttamente dal telefono, grazie a sistemi di web banking e app.
Oltre all’importo da inviare, è bene indicare anche una causale. In questo modo il tuo bonifico sarà facilmente rintracciabile e identificabile sul conto corrente del beneficiario.
L’addebito SDD (SEPA direct debit)
L’addebito diretto SDD (o SEPA direct debit) inverte i ruoli dell’operazione di pagamento: il trasferimento di denaro avviene in questo caso su ordine dello stesso beneficiario, ovviamente previa autorizzazione.
In generale, l’addebito diretto SEPA viene utilizzato per i pagamenti periodici – come quelli che riguardano le utenze (acqua, luce, gas, ecc.) ma anche le forniture di beni o servizi a carattere continuativo. Il meccanismo è infatti molto comodo; trattandosi di pagamenti obbligatori su base periodica, con l’addebito diretto puoi aggirare il rischio di ritardi e dimenticanze.
Anche in questo caso esistono due opzioni possibili. Per pagare un fornitore puoi infatti ricorrere all’addebito SEPA core, che è tipicamente utilizzato sia dai privati sia dalle imprese (piccole, medie, grandi) e che offre la possibilità di un rimborso dell’addebito entro 8 giorni. Oppure, in alternativa, optare per l’addebito diretto B2B: una scelta facoltativa destinata soltanto alle aziende, che offre qualche tutela in più per il creditore a cui spetta il pagamento.
Come si effettua un addebito SEPA?
Per l’addebito diretto SEPA, il passaggio centrale – e più importante – dell’operazione è la richiesta di autorizzazione. Nel caso di un addebito core (quindi tra impresa e consumatore) basta autorizzare la banca fornendo l’IBAN del beneficiario.
L’addebito SEPA tra imprese, invece, richiede qualche passaggio in più. Il beneficiario del pagamento, infatti, dev’essere autorizzato ufficialmente tramite mandato SEPA prima di addebitare un importo qualsiasi sul conto; si tratterebbe altrimenti di addebito diretto illecito. (Nell’eventualità in cui dovesse succedere, comunque, una soluzione c’è: basta segnalare alla banca il pagamento non autorizzato; a quel punto hai diritto a ottenere il rimborso totale).
Una volta confermata la richiesta di autorizzazione, i pagamenti SEPA verranno effettuati periodicamente, come da accordi con il fornitore, senza che sia necessario rinnovare il consenso formale.
Che differenza c'è tra bonifico SEPA e normale?
Per rispondere a questa domanda, è necessario chiarire un punto importante: nell’area SEPA, i bonifici SEPA sono “normali”. In altre parole, non esiste una differenza tra bonifico SEPA e bonifico normale. Dal momento in cui l’Italia ha stretto un accordo per far parte della Single Euro Payments Area, i pagamenti SEPA sono diventati il sistema di pagamento standard.
Esiste però, in effetti, una tipologia di bonifico – il bonifico ordinario – che si muove su un circuito diverso cioè quello nazionale. Il bonifico ordinario è un metodo di pagamento “non SEPA”, perché esula dall’accordo tra le nazioni europee: in questo caso, il denaro si sposta da un conto corrente all’altro – sempre all’interno della stessa nazione – in tempi anche molto brevi, talvolta persino in giornata. Di solito l’operazione è più veloce ed economica se riguarda due conti correnti della stessa banca.
E cosa succede nell'area extra-SEPA?
Se parliamo di compravendite di beni e servizi a livello mondiale, le cose cambiano. In quel caso, è necessario ricorrere anche a bonifici non SEPA, ovvero a bonifici che trasferiscono denaro tra Paesi SEPA e Paesi che non fanno parte di quel circuito. In quel caso, il circuito di riferimento è SWIFT, acronimo di Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication. Il circuito SWIFT regola lo scambio di denaro a livello mondiale, che ha tempi leggermente più lunghi (circa 5 giorni) e in genere costi più elevati.
Quali paesi fanno parte dell'area SEPA?
I Paesi che fanno parte dell’accordo SEPA sono in tutto trentasei. Tra questi sono presenti tutti i Paesi dell’UE – di cui 20 che utilizzano l’euro e 7 che hanno altre valute. A questi si aggiungono 9 Paesi che non fanno parte dell’UE ma che hanno aderito all’accordo: San Marino, Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera, Principato di Monaco, Principato di Andorra, la Città del Vaticano e infine il Regno Unito.
Qualsiasi bonifico o addebito diretto verso una di queste nazioni rientra nel sistema di pagamento SEPA, e usufruisce perciò di tutti i vantaggi annessi così come da regolamento.
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