Leasing aziendale: tutto ciò che devi sapere

Il leasing aziendale è una soluzione interessante per moltissime aziende, da quelle più piccole a quelle più strutturate. Vediamo nel corso di questo articolo come funziona esattamente, quando e perché conviene e su quali beni può essere utilizzato. Si tratta di una modalità d'acquisto molto in voga, ma è davvero così conveniente? Ecco tutte le risposte che cerchi.
Il leasing aziendale è una soluzione ormai nota alla maggior parte dei privati e degli imprenditori, ma non sempre è semplice capire l'impatto che ha sui conti aziendali. Per arrivare a questa consapevolezza, bisogna innanzitutto sapere come funziona e quali sono le alternative, altrimenti non è possibile fare un confronto.
Nel corso dell'articolo vediamo esattamente tutti gli aspetti utili, ma la premessa è semplice e doverosa: non esiste una verità assoluta sulla convenienza del leasing (come di quasi nessun'altra scelta aziendale), perché bisogna contestualizzare al tipo di azienda, al tipo di bene acquistato ed il momento storico in cui la scelta viene effettuata. Proviamo a dare un po' di contesto in modo di permettere a chi prende tali decisioni all'interno di Piccole e Medie Imprese di farlo in maniera consapevole e razionale, capendo come mai viene ritenuta una soluzione ottima per sostenibilità e flessibilità.
Come funziona il leasing aziendale? Definizione leasing finanziario
Il leasing è notoriamente una forma intermedia tra l'acquisto diretto e l'affitto/noleggio e secondo molti raccoglie i vantaggi di queste due tipologie di transazione tralasciando gli svantaggi. Tecnicamente, possiamo dire che si tratta di una credenza corretta: il leasing finanziario è un contratto di locazione (quindi simile all'affitto o noleggio a lungo termine) e prevede che la società che concede il bene mobile o immobile riceva un canone con ricorrenza periodica.
Questa definizione ci fa già capire che il vantaggio principale del leasing, nel momento in cui si procede con la società che lo concede, consiste nel non dover sborsare tutta la cifra in un unico momento come avviene con l'acquisto. Non dimentichiamo però che ci sono anche soluzioni che prevedono l'acquisto diretto, ma con un pagamento rateizzato e questa forma differisce dal leasing proprio per la tipologia di contratto utilizzata.
Il contratto di leasing, tecnicamente definito leasing finanziario (ma poi vedremo tutte le sue sfumature), può essere concluso tanto da un privato, quanto da un professionista o da un imprenditore. Ciò significa che la reputazione del leasing come soluzione conveniente è accessibile davvero a tutti.
In genere, il leasing finanziario prevede anche la possibilità di un riscatto. Si tratta di una consistente rata finale che viene pagata dal cliente per acquistare definitivamente il bene mobile o immobile, naturalmente a condizioni vantaggiose rispetto al prezzo di mercato. Infatti, il riscatto o maxi-rata finale tiene già in considerazione le locazioni mensili pagate nel corso dei mesi o anni precedenti.
Leasing a rata costante o con maxi-rata iniziale
La maxi-rata citata in precedenza può anche essere applicata all'inizio del contratto di leasing: in questo caso, colui che vuole ottenere il bene versa una consistente cifra all'inizio e una cifra più contenuta come corrispettivo mensile.
Se invece si opta per un leasing a rata costante significa che tutte le rate sono del medesimo importo per tutta la durata del contratto, con l'eventuale possibilità del riscatto. Infatti, a differenza della maxi-rata iniziale, il riscatto finale è opzionale e l'utilizzatore, che sia un'azienda o un privato, può scegliere direttamente al termine del periodo accordato da contratto se procedere con il riscatto del bene oppure no (anche in base a criteri di bilancio).
Il bene rimane di proprietà della società concedente per tutto il periodo contrattuale e, alla sua scadenza, diventa eventualmente disponibile per altri affittuari o per l'uso della stessa società (naturalmente a meno che avvenga il riscatto). Pertanto, affittare un bene comporta l'esposizione a rischi come il deterioramento e il danneggiamento del bene stesso.
Con il leasing, invece, l'utilizzatore paga in genere (ma anche qui ci sono alcune sfumature che vedremo successivamente) canoni stabiliti dal contratto senza affrontare alcun rischio, perché se il bene si deteriora non si procede con il riscatto e magari si procede con un nuovo contratto di leasing (in genere). Questa modalità è particolarmente vantaggiosa per le aziende che desiderano investire senza dover sostenere costi elevati immediati, ma dilazionando le spese nel tempo. Questi aspetti li vedremo meglio successivamente, quando analizzeremo tutti i vantaggi e gli svantaggi del leasing.
Perché alle società (e alle partite IVA) conviene il leasing? Ecco i vantaggi
Nel precedente paragrafo abbiamo visto come funziona il leasing in maniera piuttosto generica, ma quali sono i beni che generalmente le aziende prendono con questa formula? Tra i principali troviamo in genere beni strumentali come:
- macchinari produttivi, a maggior ragione se si tratta di macchinari che potrebbero essere utili nel processo produttivo solo in un determinato periodo;
- autovetture o veicoli industriali o agricoli, l'esempio più comune di leasing aziendale riguarda proprio le automobili date in uso a diverse figure all'interno dell'azienda, soprattutto se si tratta di personale che deve viaggiare o che ha bisogno di particolari tipologie di mezzi (si pensi a chi si occupa di logistica, trasporti speciali o simili);
- immobili, una casistica leggermente meno comune ma molto rilevante, perché si tratta di beni che impattano molto sul bilancio aziendale;
- impianti, anche se meno comuni sotto forma di leasing, si tratta di una soluzione utilissima nel momento in cui non si è proprietari del bene immobile in cui gli impianti sono installati;
- software e alle altre tecnologie digitali, sempre più di comune utilizzo grazie all'evoluzione tecnologica e, in molti casi, anche molto gravosi sul bilancio dell'azienda.
Queste le casistiche più comuni, ma passiamo ora a vedere quali sono i motivi per cui bisogna scegliere il leasing a favore dell'acquisto o dell'affitto.
Tutela la liquidità dell'azienda
Un aspetto molto importante nella vita aziendale è il cashflow, ovvero la liquidità. Possiamo definirla semplicemente come il "denaro in cassa", ovvero quelle risorse a disposizione dell'azienda in uno specifico momento.
L'acquisto di un bene, magari anche impegnativo dal punto di vista economico, prosciuga tutta la liquidità in un unico momento e porta benefici dilazionati nel tempo, mentre invece il leasing permette letteralmente di "spalmare" il costo mensilmente. In questo modo, la liquidità dell'azienda si espone solo in fase iniziale, perché presto il bene acquistato comincerà a contribuire alla redditività dell'azienda, rimanendo non solo leggero per le casse ma in un certo senso finanziandosi da solo.
Rateizza l'IVA
Così come il costo di acquisto, con il leasing anche l'IVA viene "spalmata" su mesi. Sì, perché le aziende non pagano l'IVA sui beni che vengono acquistati per essere rivenduti, ma sostengono invece il pagamento dell'Imposta sul Valore Aggiunto nel momento in cui sono i consumatori finali del bene in questione, come accade proprio per auto aziendale, macchinari, software e così via.
Deduci a bilancio i costi relativi al canone
Ed eccoci con il terzo e ultimo vantaggio del leasing, il più tecnico rispetto al funzionamento di un'azienda. Infatti, abbiamo già parlato del vantaggio immediato in termini di liquidità, mentre invece non abbiamo visto il vantaggio a livello di benefici fiscali.
Infatti, poter iscrivere a bilancio il costo relativo al bene in leasing, significa poterlo scaricare dai costi (in gergo, "dedurre") e ottenere così un vantaggio perfettamente ammesso a livello fiscale. Le tasse si pagano infatti sul valore prodotto dall'azienda (la cosiddetta "base imponibile") e poter considerare tutti i costi fa certamente la differenza alla fine dell'anno. Quindi, nonostante il vantaggio di poter dilazionare il pagamento a livello mensile, dal punto di vista fiscale è comunque una soluzione vantaggiosa.
Quali sono gli svantaggi del leasing?
Se la scelta della tua azienda ricade sul leasing, gli svantaggi sono relativamente pochi... ma vanno comunque presi in considerazione attentamente. Infatti, fino ad ora abbiamo visto principalmente i vantaggi di questa forma un po' particolare di "affitto" o "noleggio a lungo termine", ma c'è anche qualche conseguenza che può essere meno vantaggiosa nelle logiche aziendali.
La prima è sicuramente relativa alla proprietà del bene in eventuali momenti di difficoltà dell'azienda dal punto di vista economico e/o di liquidità. Se infatti un bene acquistato è nettamente più oneroso al momento dell'acquisto stesso, è anche vero che in un momento di difficoltà di cassa si può scegliere di venderlo e ristabilire almeno momentaneamente una situazione di sostenibilità. Non può essere una strategia, è chiaro, ma un asset permette di fare questo tipo di ragionamento, impossibile invece se il bene è acquisito in leasing.
Un altro aspetto riguarda il costo: se è vero che il leasing è più conveniente dell'acquisto, è anche vero che generalmente costa di più di un affitto/noleggio a lungo termine classico, in quanto contiene anche oneri aggiuntivi, costi gestionali e addizionali per copertura rischi. L'effettivo ammontare di queste voci dipende da caso a caso e anche dall'ammontare del margine di profitto che l'azienda che concede l'utilizzo del bene vuole trattenere. Ancora una volta, si tratta di valutazioni che non possono essere generalizzate, ma che devono essere fatte in maniera puntuale sulla base del singolo caso.
Che garanzie ci vogliono per un leasing?
Non l'abbiamo citato in maniera esplicita in precedenza, ma di fatto anche la risposta a questa domanda costituisce un vero e proprio vantaggio del leasing rispetto all'acquisto. Infatti, un leasing non richiede alcuna garanzia e può essere ottenuto semplicemente da chiunque (sia privati, sia aziende di qualsiasi dimensione).
Chiaramente in specifici casi l'azienda che concede l'utilizzo del bene si riserva la possibilità di negare il leasing: si pensi, ad esempio, a un importante e costoso macchinario aziendale per la produzione in serie di particolari pezzi; di certo l'azienda che lo possiede non ne concede il leasing a una piccola impresa che ha una capacità produttiva nettamente inferiore rispetto alla portata del macchinario in questione.
Inoltre, la mancanza di garanzie richieste per prendere un bene in leasing costituisce un vantaggio rispetto alla più classica delle soluzioni d'acquisto, soprattutto se parliamo di beni economicamente impegnativi: il mutuo. Come noto, per richiedere una qualsiasi forma di finanziamento sono necessarie numerose garanzie, che fanno sempre parte di una di queste tre categorie: fideiussione, pegno, ipoteca. Qualunque delle tre soluzioni è ben più impegnativa rispetto alle (quasi) zero garanzie richieste per il bene in leasing.
Come funziona leasing auto aziendale? Noleggio macchina a lungo termine
Dedichiamo un paragrafo ad hoc per il leasing di auto o altro mezzo aziendale. Si tratta infatti di una soluzione molto nota alle imprese, tanto che quando si parla di leasing quasi sempre il primo esempio è proprio quello dell'automobile. Capiamo ora in quali casistiche è particolarmente conveniente l'auto in leasing, sempre con particolare focus sulla scelta delle imprese (anche i privati, infatti, possono acquistare l'auto in leasing).
L'automobile è il classico esempio di leasing operativo: la tipologia di leasing che si applica per i beni che si utilizzano per una vita mediamente breve, come potrebbero essere 2/3 anni per un'auto aziendale.
La società che concede il leasing, ufficialmente proprietaria del bene, si accolla anche i costi di mantenimento del bene stesso e nel caso dell'auto sono costi non indifferenti: si pensi al tagliando, gomme, revisione e così via. Nel leasing operativo i soggetti coinvolti sono due e come vedremo non è sempre così:
- il soggetto fornitore del bene e del contratto di leasing (che coincide con il produttore);
- Il soggetto utilizzatore finale del bene (nel nostro caso, l’imprenditore/azienda o il titolare di partita IVA, ma può essere anche un privato).
Il leasing operativo non prevede in genere un riscatto alla fine del periodo accordato, ciò significa che le possibili strade sono le seguenti:
- il bene viene restituito all'azienda concedente e dunque proprietaria del bene;
- il bene viene sostituito con un altro di pari livello dotato di tecnologia più avanzata (succede spesso anche con i dispositivi elettronici, soggetti a velocissima obsolescenza tecnologica);
- il contratto viene esteso e dunque si può continuare a utilizzare lo stesso bene dietro pagamento di canone mensile, pari per tutta la durata dell'accordo.
Nel caso delle auto, che abbiamo trattato come classico esempio di leasing operativo, vi possono essere anche ulteriori servizi compresi come ad esempio l'assicurazione e l'assistenza tecnica. Si tratta di servizi aggiuntivi che possono far lievitare il canone, ma che lasciano sostanzialmente zero pensieri all'utilizzatore, un enorme vantaggio per le aziende che se ne avvalgono.
Leasing immobiliare e leasing commerciale: come funzionano
Quando si parla di leasing, si fa genericamente riferimento al leasing operativo visto in precedenza. Ma ci sono altre tipologie, come il leasing immobiliare, il leasing commerciale o finanziario e altre tipologie minori (meno rilevanti per le società).
Il leasing immobiliare prevede l'acquisto di immobili per l'azienda come capannoni, uffici, immobili in costruzione o già esistenti o in ristrutturazione. Il più classico esempio in questo caso sono i capannoni ad uso commerciale, industriale o artigianale.
Con questa forma di leasing si può diluire il grande costo di acquisizione di questa tipologia di bene in tempi più brevi rispetto al classico mutuo, oltre ad avere costi accessori in genere inferiori e, soprattutto, la mancanza di garanzie richieste per concludere l'affare.
Nel caso invece del leasing finanziario, la differenza principale è nelle parti coinvolte, che diventano tre:
- il fornitore che si occupa di acquistare il bene;
- il produttore che si occupa di metterlo a disposizione attraverso contratti di leasing;
- l’utilizzatore del bene in questione (nel nostro caso, l’impresa).
L'utilizzo del bene e tutti i rischi correlati, a differenza del leasing operativo, sono a carico dell'azienda che lo ha acquistato in leasing, dunque c'è una differenza nel concreto che non è per nulla da trascurare. L'altra differenza è nella possibilità prevista a fine contratto, anch'essa diversa dal caso del leasing operativo: si può scegliere di acquistare o riscattare il bene al termine del contratto che prevede i pagamenti mensili. Ricordiamo che si tratta di una facoltà e non di un obbligo.
Quindi, tutte le volte che si sente parlare di esempio legato all'automobile si tratta quasi sempre di leasing operativi, mentre quando si parla di un leasing che prevede un riscatto a fine contratto si tratta di leasing finanziario o commerciale. Con questa panoramica sarà certamente più semplice valutare con consapevolezza le opzioni di leasing, anche rispetto ai vari tipi di beni che si possono acquisire.
Come tenere i conti in ordine: Agicap e le sue funzioni
Tenere sotto controllo i costi aziendali è un aspetto fondamentale per garantire il conseguimento della redditività, ma anche la presenza di liquidità in cassa, un aspetto su cui le aziende spesso non si soffermano abbastanza.
Infatti, comunemente si ritiene che sia sufficiente una situazione in cui ricavi > costi per non aver problemi di liquidità, ma non è sempre così. Infatti, non questa dicitura non considera un aspetto fondamentale, cioè il tempismo con cui i soldi entrano ed escono dalla cassa, ovvero proprio quello che si chiama flusso di cassa. Il leasing costituisce un'ottima soluzione proprio in questo senso, come abbiamo visto nel corso dell'articolo.
Tenere sotto controllo il cash flow può non essere semplice, quindi come ci si può riuscire più agilmente? Molte imprese utilizzano uno strumento ormai obsoleto, ma per molti comodo e ormai d'abitudine: Excel. Esso nasce come strumento tutto sommato intuitivo per registrare dati e consultarli, ma quando le esigenze specifiche lo richiedono, non può essere sufficiente.
Utilizzare invece un software dedicato, come Agicap, è la soluzione ideale per avere sempre sott’occhio in tempo reale la situazione di cassa della tua azienda.
Agicap è un tool semplice e intuitivo, grazie al quale risparmierai tempo e fatica, perché potrai:
- sincronizzare automaticamente tutti i tuoi conti bancari;
- integrare i dati di contabilità in pochi clic;
- realizzare scenari di previsione;
- creare report in modo semplice e veloce;
- e molto altro.
Tenere sotto controllo il cashflow non è mai stato così semplice e senza pensieri, perché Agicap solo semplifica la gestione finanziaria quotidiana, ma offre anche strumenti potenti per la pianificazione strategica e la previsione, garantendo così la stabilità e il successo a lungo termine delle aziende.
Una struttura dei costi flessibile e sempre sotto controllo passa anche per un buon software di gestione aziendale, un vero e proprio vantaggio competitivo da non sottovalutare.
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