Cosa sono le immobilizzazioni finanziarie e come si calcolano

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Le immobilizzazioni finanziarie includono una serie di elementi attivi del patrimonio di una società. Conoscerle e sapere come si calcolano, consentirà ai responsabili della liquidità aziendale di avere un quadro ben specifico per poter stabilire le prossime mosse dell’impresa. Continua la lettura per approfondire il significato e il funzionamento.

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Se non sai cosa sono le immobilizzazioni finanziarie e neppure come si calcolano, allora ti suggeriamo di continuare la lettura di questa guida. Come avrai letto nell’introduzione, questo articolo ti aiuterà a stabilire le prossime azioni per l’azienda che dirigi o di cui sei responsabile.

Vengono chiamate immobilizzazioni finanziarie tutti quei crediti di natura non commerciale, come ad esempio titoli, mutui attivi e partecipazioni societarie. In alcuni casi, però, è possibile trovare anche crediti commerciali, nonostante essi rimangano attivi per minor tempo rispetto agli altri elementi.

Nello Stato patrimoniale di un’azienda, è possibile trovare le voci delle immobilizzazioni finanziarie presso la sezione B III), nel quale troverai questa descrizione: “Immobilizzazioni finanziarie con separata indicazione, per ciascuna voce dei crediti, degli importi esigibili entro l’esercizio successivo”.

Voci delle immobilizzazioni finanziarie: come vengono catalogate

Sono classificabili come immobilizzazioni finanziarie anche le partecipazioni societarie, ovvero delle quote di capitale che vengono trattenute da imprese controllate e collegate a ulteriori aziende. Esse, però, non sempre vengono definite come immobilizzazioni. Questo perché in alcuni casi, l’acquisto delle partecipazioni potrebbe avere una finalità esclusivamente speculativa. In poche parole, l’azienda cercherà di generare una plusvalenza nel minor tempo possibile.

Un altro esempio connesso alle partecipazioni, potrebbero essere le azioni proprie. Vengono dette azioni proprie quei titoli, che includono una parte di capitale sociale di una SPA, posseduti dall'impresa stessa. Dopo esser state acquisite, il tempo di permanenza nel portafoglio è medio-lungo per via di una strategia tipicamente finanziaria.

Nelle immobilizzazioni finanziarie rientrano anche i crediti, la cui natura commerciale è piuttosto rara. Questo perché, a volte, i crediti vengono gestiti sotto forma di finanziamenti tra le società appartenenti a uno stesso gruppo.

I crediti di natura commerciale rappresentano una dilazione di pagamento erogata da imprese commerciali e/o industriali e non soggetti specializzati come ad esempio le banche.

Per concretizzare al meglio gli esempi appena fatti, entreremo nel dettaglio per mostrarti alcuni esempi di immobilizzazioni finanziarie e come potresti trovarle nello stato patrimoniale.

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Esempi di immobilizzazioni finanziarie

Per riportare qualche esempio di immobilizzazioni finanziarie, ecco come potresti trovarle nel tuo stato patrimoniale:

  1. Partecipazioni: imprese controllanti, controllate, collegate, sottoposte al controllo delle controllanti.
  2. Crediti: verso imprese controllanti, controllate e collegate.
  3. Strumenti finanziari derivati attivi (si definiscono così gli strumenti con fair value positivo). Il fair value positivo indica uno o più crediti in, appunto, positivo. Dunque in contabilità in presenza di strumenti finanziari derivati attivi non si avrà mai una insolvenza (perdita del cash flow).

Le partecipazioni sono definite come quote di società, che appartengono a un proprietario. Esse possono essere di diverse classi, ognuna delle quali potrebbe influenzare la gestione della società partecipata.

Nello stato patrimoniale, le partecipazioni possono essere individuate sia nell’attivo circolante, qualora vengano tenute per un periodo a breve termine, sia nelle immobilizzazioni finanziarie, se il periodo fosse medio-lungo.

Per i crediti presenti nello stato patrimoniale la distinzione è pressoché simile, con la differenza che la separazione viene fatta in base all’obiettivo dei crediti stessi. Se fossero di natura finanziaria, allora verrebbero catalogati come immobilizzazioni finanziarie, viceversa, se la natura fosse commerciale sarebbero nell’attivo circolante.

Anche per gli strumenti finanziari derivati attivi, essi possono essere inseriti come immobilizzazioni finanziarie oppure nell’attivo circolante. La distinzione è commisurata in base alla destinazione e alla loro natura.

Immobilizzazioni finanziarie e attivo circolante: qual è la differenza

Abbiamo parlato di immobilizzazioni finanziarie e attivo circolante, ma probabilmente ti starai chiedendo qual è la differenza tra le due operazioni. Ciò che contraddistingue gli elementi presenti nell’attivo circolante e nelle immobilizzazioni finanziarie non è soltanto la loro natura, bensì la loro destinazione e finalità di utilizzo.

Nell’attivo circolante, l’obiettivo dell'impresa sarà quello di far profitto immediato. Ad esempio vendendo la merce fin da subito, commercializzando i suoi beni o, ancora, smistando i crediti commerciali.

Le immobilizzazioni finanziarie, invece, derivano da operazioni strategicamente studiate nel lungo periodo, come ad esempio titoli di Stato, crediti verso altri, partecipazioni in altre società e obbligazioni di società commerciali.

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Come calcolare le immobilizzazioni finanziarie

Finalmente siamo arrivati al punto in cui ti spiegheremo come si calcolano le immobilizzazioni finanziarie. Innanzitutto, esistono due operazioni per terminare le immobilizzazioni nette e l’attivo fisso lordo.

Per individuare l’attivo fisso lordo potrai sommare ogni immobilizzazione: materiale, immateriale e finanziaria.

Per trovare le immobilizzazioni nette, invece, ti basterà sottrarre il totale di ogni immobilizzazione dagli ammortamenti immateriali e materiali.

Dopo aver ottenuto i dati dall’attivo fisso, potrai eseguire il calcolo degli indici di quest’ultimo. Nell’elenco rientrano:

  • il tasso d’usura: tale elemento ti consentirà di stabilire se anticipare dei rinnovi a causa di eventuali usure delle attrezzature;
  • prestito delle immobilizzazioni - il risultato finale ti sarà utile per stabilire l’equilibrio o meno finanziario, relativamente agli investimenti eseguiti dalla società.
  • Intensità del capitale: sarà utile per determinare l’attivo fisso e complessivo nel bilancio aziendale.

Come abbiamo già spiegato, il calcolo e la determinazione delle immobilizzazioni finanziarie e dell’attivo circolante sono utili per determinare una strategia aziendale che sappia migliorare le debolezze e fortificare i punti più stabili e forti. Una analisi approfondita, dunque, ti aiuterà a determinare nella misura esatta gli investimenti da compiere. Per fare un esempio, qualora l’attivo corrente fosse inferiore all’attivo fisso, allora avrai bisogno di effettuare grandi investimenti.

Dall’altra parte, sarà interessante monitorare l’evoluzione delle tue immobilizzazioni finanziarie e non.

Definire le immobilizzazioni finanziarie: conclusioni e soluzioni

Dopo aver visto cosa sono e come si calcolano le immobilizzazioni finanziarie, comprendiamo che la complessità di quest’ultime possa metterti in difficoltà.

Gestire la contabilità aziendale nel modo corretto è un aspetto di fondamentale importanza per osservare lo stato di salute complessivo di un’impresa. Comprendere la correttezza delle voci presenti nello stato patrimoniale è di altrettanta importanza. In ogni azienda, è necessario ricoprire un ruolo ben specifico, motivo per cui la gestione relativa all’aspetto economico dev’essere affidata a un operatore specializzato.

Devi sapere, inoltre, che delle previsioni accurate possono salvaguardare il patrimonio aziendale, oltre che aver l’opportunità di far accrescere le entrate.

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