Costo marginale: cos’è e come si calcola

Definire il livello di produzione ottimale per massimizzare i profitti è la base di ogni attività economica che si possa definire efficiente. Per farlo, è fondamentale il ricorso a un indicatore chiave nella contabilità aziendale: il costo marginale, ovvero la spesa sostenuta dall’azienda per produrre una unità aggiuntiva dei beni in produzione. Ma come calcolarlo? E perché è importante? Lo vediamo nel dettaglio in questo articolo.
Costo marginale, che cos’è
Nel processo produttivo, la ricerca dell’efficienza passa anche attraverso il controllo delle spese. Decidere di aumentare la produzione per accrescere la redditività può risultare una buona idea, ad una condizione però: che a fronte dell’incremento dei beni prodotti, i ricavi si mantengano superiori ai costi. In caso contrario, meglio lasciar stare e optare per un’altra strategia.
Come fare per determinare il livello ottimale di produzione, ovvero quello che massimizza gli utili? Una mano arriva dal calcolo del costo marginale, ovvero la variazione del costo di produzione totale che deriva dalla fabbricazione o dalla produzione di un'unità aggiuntiva.
Obiettivo dell'analisi del costo marginale è dunque quello di determinare a che punto un'organizzazione può ottenere economie di scala, ovvero quel fenomeno di riduzione dei costi e dell'aumento dell'efficienza legato a un maggiore volume di produzione.
Costo marginali, come si calcola
In economia, abbiamo visto, per costo marginale si intende la variazione del costo di produzione totale che deriva dalla fabbricazione o dalla produzione di un'unità aggiuntiva. Si tratta di un concetto importante nella teoria economica perché, insieme al ricavo marginale, è uno dei fondamenti per la massimizzazione del profitto.
Per calcolare il costo marginale, occorre dividere la variazione dei costi di produzione per la variazione della quantità.
La formula è dunque la seguente:
Costo marginale = Variazione delle spese totali / Variazione della quantità prodotte
Ricordiamo, a questo proposito, che i costi di produzione sono costituiti sia da costi fissi sia da costi variabili.
I costi fissi: non cambiano con un aumento o una diminuzione dei livelli di produzione, quindi lo stesso valore può essere distribuito su più unità di produzione con un aumento della produzione.
I costi variabili: si riferiscono a costi che cambiano al variare dei livelli di produzione. Pertanto, i costi variabili aumentano quando vengono prodotte più unità.
Un paio di esempi per capire meglio. Immaginiamo il caso di una pizzeria, che ieri ha venduto 100 pizze margherita con un costo totale di 300 euro (ovvero tutti i costi fissi + il costo variabile totale). Oggi ne vende 102. Pertanto sono necessarie altre mozzarelle, più salsa, farina ecc. Di conseguenza, il costo totale aumenta a 304 euro.
Costo marginale: 304 - 300/= 4,00 euro
E ancora: supponiamo che una fabbrica stia attualmente producendo 5.000 unità e desideri aumentare la sua produzione a 10.000 unità. Se l'attuale costo di produzione della fabbrica è di 100.000 euro e se l'aumento del livello di produzione facesse aumentare i costi a 150.000 euro
Costo marginale = 150.000 - 100.000/10.000 - 5.000 = 10 euro
Costo marginale: a che cosa serve
Il costo marginale, abbiamo accennato, è un indicatore economico e di contabilità gestionale spesso utilizzato dai produttori come mezzo per individuare il livello di produzione ottimale. In pratica, fino a un certo target, decidere di produrre un'unità aggiuntiva produce un vantaggio, in quanto le entrate generate dalla vendita di tale articolo sono in grado di ridurre il costo complessivo di produzione della linea di prodotti. Oltre questo livello, la situazione può cambiare.
Non è infatti un caso che il costo marginale sia spesso rappresentato graficamente come una curva a forma di "U" che inizialmente, in presenza di un sistema efficiente diminuisce, ma poi aumenta in modo esponenziale.
La chiave per ottimizzare i costi di produzione è proprio trovare il livello ottimale il più rapidamente possibile, ovvero quello in cui il costo marginale (MC) è uguale al ricavo marginale (MR). Oltre tale punto, il costo di produzione di un'unità aggiuntiva supererà le entrate generate.
Ricordiamo che il costo marginale include tutti i costi che variano con quel livello di produzione. Ad esempio, se un'azienda ha bisogno di costruire una fabbrica completamente nuova per produrre più beni, il costo di costruzione della fabbrica è un costo marginale.
I vantaggi del calcolo del costo marginale
Quando un'azienda conosce sia il costo marginale sia il ricavo marginale per varie linee di prodotti, può concentrare le risorse verso gli articoli in cui la differenza tra i due indicatori è maggiore. Invece di investire in beni di scarso successo, può concentrarsi sulla creazione di beni che massimizzano il rendimento.
Calcolare il costo marginale è importante:
- per sapere quando non è più redditizio produrre beni aggiuntivi. Quando il costo marginale supera il ricavo marginale, non è più finanziariamente redditizio per un'azienda realizzare quell'unità aggiuntiva, poiché il costo per quella singola quantità supera il reddito che ne riscuoterà. Utilizzando queste informazioni, un'azienda può decidere se vale la pena investire in ulteriori capitali;
- aiutare l'azienda nella decisione di incrementare o meno ordini;
- per agire sul costo medio. Premesso che il costo medio e quello marginale possono differire, perché alcuni costi aggiuntivi (ad es. spese fisse) potrebbero non essere sostenuti durante la produzione di unità aggiuntive, quando il costo marginale è inferiore al costo medio, la produzione di unità aggiuntive ridurrà il costo medio. In caso contrario, la produzione di più unità aumenterà il valore medio.
Per concludere
In sintesi, il costo marginale è un concetto economico che gioca un ruolo importante nella gestione aziendale, poiché può aiutare le aziende a ottimizzare i propri livelli di produzione. Per massimizzare gli utili, le aziende dovrebbero sforzarsi di continuare a produrre beni fino a quando il costo marginale sarà inferiore al ricavo marginale. In quest’ultimo caso il produttore avrebbe il potenziale per ottenere un profitto.
Monitorare i costi marginali è anche un’attività essenziale per tenere sotto controllo la liquidità. Una gestione aziendale efficiente non può esimersi dall’adottare una politica attenta e oculata delle spese.
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