Che cosa si intende per ricavi marginali

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Per le imprese che producono beni, fissare il prezzo giusto di vendita è la base per avere successo. Un prezzo troppo alto o troppo basso può compromettere la liquidità dell’azienda, e quindi mettere in pericolo la sua stessa esistenza. In economia si dice che un'azienda competitiva continua a produrre fino a quando i ricavi marginali sono uguali ai costi marginali. Ma che cosa si intende con ricavo marginale e come si calcola? Lo vediamo nel dettaglio in questo articolo.

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Ricavo marginale: che cos’è

Il ricavo marginale indica l'aumento dei ricavi che risulta dalla vendita di un'unità aggiuntiva di produzione. Indipendentemente dal settore, dall'industria o dalla linea di prodotti, le aziende devono sempre avere in mente che l'aumento delle quantità di vendita influisce sui ricavi marginali. Se per esempio l'azienda deve ridurre i prezzi per generare vendite aggiuntive, il ricavo marginale diminuirà lentamente fino al punto in cui non sarà più redditizio vendere beni aggiuntivi.

Strettamente legato a questo concetto c'è un altro indicatore, altrettanto importante, ovvero il costo marginale, in pratica la spesa sostenuta per vendere quell'unità. Entrambi gli indicatori, misurano la variazione incrementale in valuta (euro, dollari…) tra i vari livelli di vendita per individuare la quantità migliore per produrre e vendere beni in modo più efficiente.

Perché è importante calcolare i ricavi marginali

I ricavi marginali, abbiamo accennato, rappresentano un indicatore fondamentale per individuare il livello di produzione ideale affinché l’azienda sia redditizia. Tale livello si raggiunge quando i ricavi marginali risultano pari alle spese marginali; vendere beni oltre questo livello di solito significa sostenere più spese rispetto alle entrate ricevute per ciascun bene. Si dice che un'impresa massimizza i suoi profitti quando produce la quantità alla quale il ricavo marginale dell'ultima unità è uguale ai costi marginali di questa unità.

Sintetizzando, si possono identificare tre situazioni tipiche:

  • i ricavi marginali superano i costi marginali: questo implica che, vendendo un'unità addizionale, l'aumento dei ricavi totali supera l'aumento dei costi totali. Di conseguenza, un'impresa che massimizza il profitto produrrà questa unità aggiuntiva;
  • i costi marginali superano i ricavi marginali: in questo caso si parla di ricavi marginali negativi, ciò vuol dire che i costi totali aumentano più dei ricavi totali per l’unità prodotta in più. Ne consegue che per la società sarebbe meglio non vendere questa unità. Questa per esempio è la situazione in cui potrebbe trovarsi quell’impresa che decide di tagliare i prezzi;
  • i ricavi marginali sono uguali ai costi marginali: in questa situazione, teoricamente, l'impresa non avrebbe alcun incentivo né ad aumentare né a diminuire la sua quantità.

Nella realtà le aziende usano il valore del ricavo marginale per:

  • comprendere meglio le previsioni di vendita;
  • determinare i programmi di produzione futuri;
  • stabilire quanti pezzi realizzare di un determinato prodotto e quale debba essere il suo prezzo, così da trovare il giusto bilancio e massimizzare la redditività;
  • analizzare la domanda dei clienti per i prodotti già sul mercato.

Se possiedi una tua azienda, ovviamente produrrai il numero di pezzi che credi di poter vendere al prezzo più redditizio possibile: una produzione maggiore sarebbe uno spreco e ti costringerebbe ad affrontare dei costi che non potrai recuperare.

Come calcolare i ricavi marginali

Per calcolare il ricavo marginale occorre dividere la variazione del ricavo totale per la variazione della quantità totale di produzione. Idealmente, la modifica delle misurazioni cattura il passaggio da una singola quantità alla successiva quantità (ovvero la differenza tra la 100a e la 101a unità venduta).

La formula del ricavo marginale può essere espressa come:

Ricavo Marginale = Variazione del Ricavo Totale / Variazione della Quantità Totale Venduta.

Tuttavia, la formula qui sopra può ancora essere utilizzata per catturare il ricavo marginale medio su una serie di unità (cioè la differenza tra la 100esima e la 115esima unità venduta).

Facciamo un esempio per capire meglio: un’azienda vende i suoi primi 100 articoli per un totale di 1.000 euro. Se vende l'oggetto successivo per 8 euro, il ricavo marginale del 101esimo articolo è 8 euro. Il ricavo marginale ignora il prezzo medio precedente di 10 euro, poiché analizza solo la variazione incrementale.

Se si vende un totale di 115 unità per 1.100 euro, il ricavo marginale per le unità da 101 a 115 è 100 o 6,67 euro per unità.

Ricavo Marginale=100 euro

Ricavo Marginale per unità=100/15=6,67

I ricavi marginali per le aziende competitive sono in genere costanti. Questo perché il mercato determina il livello di prezzo ottimale e le aziende non hanno molta, se non nessuna, discrezione sullo stesso. In economia, si dice quindi che le imprese competitive massimizzano i profitti quando i costi marginali sono uguali al prezzo di mercato e al ricavo marginale.

Di solito poi, il ricavo marginale viene calcolato come la variazione del ricavo divisa per la variazione della quantità per due livelli di vendita dati qualsiasi. Più vicini sono i due livelli di vendita, più significativo e preciso sarà il calcolo del ricavo marginale.

Ad esempio, immagina che un'azienda guadagni 1.000 euro in più se aumenta le vendite da 200 a 220 beni. Il ricavo marginale medio ricevuto per ciascuna di queste 20 unità aggiuntive è di 50 euro ciascuna.

Ricavo Marginale=1.000/20= 50

Se l'azienda dovesse incassare ulteriori 800 euro per aumentare le vendite da 220 a 240, il ricavo marginale medio per queste 20 unità scenderebbe a 40 euro ciascuna.

Ricavo Marginale=800/20=40

Per concludere

Quanto abbiamo analizzato in questo articolo potrebbe sembrare pura teoria economica. In realtà, il calcolo dei ricavi marginali è strettamente connesso all’attività quotidiana della tua azienda, qualunque siano le dimensioni e il settore in cui opera, ovvero a quanto “economico” deve essere il prodotto affinché il consumatore nel compri un'altra unità.

Nel mondo degli affari, di solito, la stima del prezzo deriva da una serie di analisi di mercato. Tuttavia, nonostante la ridotta discrezionalità su questo processo, le aziende vogliono che il prezzo unitario dei loro prodotti sia tale da rendere il ricavo marginale il più alto possibile, trovando il giusto equilibrio tra numero di pezzi venduti e prezzo.

Se la variazione di prezzo porta a un ricavo marginale negativo, allora la produzione non sarà redditizia, anche se produce un maggior numero di vendite e quindi un ricavo più alto.

Per raggiungere i propri obiettivi di business, le aziende devono costantemente analizzare le prestazioni operative e le condizioni finanziarie su base annuale, trimestrale o anche mensile. Per un imprenditore, questo vuol dire anche monitorare il flusso di cassa e il fatturato, perché in entrambi i casi sono indicatori che esprimono la quantità totale di denaro che l'azienda riceve. Con queste cifre, i manager possono misurare il successo della loro impresa e prendere decisioni oculate per poter crescere senza rischi.

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