Report di sostenibilità CSRD: l'impatto dei nuovi obblighi

La CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) è una direttiva europea, adottata nel novembre 2022, volta ad armonizzare la rendicontazione della sostenibilità aziendale. In particolare, introduce il concetto di "doppia materialità" e rafforza gli standard ESG (Ambientali, Sociali e di Governance). L'attuazione di questa regolamentazione rappresenta un grande passo avanti per la trasparenza finanziaria e la considerazione dell'impatto ambientale delle aziende. Quali imprese sono interessate e come dovrebbero prepararsi? Scopri cosa comporta questa riforma in questo articolo.
Definizione della CSRD (Cos'è la CSRD?)
La CSRD (Corporate Sustainability Reporting Directive) stabilisce un quadro giuridico per la divulgazione delle informazioni relative alla CSR (Corporate Social Responsability), richiedendo alle aziende di fornire dati dettagliati su come le loro attività influenzino la società e l'ambiente.
Si basa sui principi di trasparenza e responsabilità per migliorare la qualità e la comparabilità delle informazioni pubblicate.
Storia e adozione della CSRD
Adottata per succedere alla NFRD (Non-Financial Reporting Directive) risalente ad agosto 2017, la CSRD è il risultato di un crescente consenso europeo sulla necessità di un approccio unificato e dettagliato alla reportistica legata alla sostenibilità.
La Commissione Europea ha lanciato e validato il testo finale della CSRD alla fine di dicembre 2022. La nuova direttiva si applicherà dal 2024.
Obiettivi e Applicazione della CSRD
L'obiettivo principale della CSRD è stabilire una maggiore trasparenza nella comunicazione delle performance ESG, che includono criteri:
- ambientali;
- sociali;
- di Governance.
Questa standardizzazione mira a fornire a investitori, ai clienti e a tutti i soggetti interessati informazioni affidabili per prendere decisioni consapevoli.
Fino all'adozione della CSRD, non esisteva un quadro armonizzato a livello di Unione Europea, rendendo difficile confrontare le performance ESG tra diverse aziende e settori.
La CSRD mira a colmare questa lacuna stabilendo standard di reportistica dettagliati e richiedendo alle aziende di fornire informazioni su come gestiscono gli impatti sociali e ambientali delle attività, nonché su come integrano i principi di governance.
La direttiva non è solo un esercizio di conformità; si dimostra essere uno strumento di gestione strategica, facendo luce sulle performance dell'azienda oltre agli aspetti finanziari. È vista come una leva per la transizione ecologica e l'accesso ai finanziamenti sostenibili.
In questa prospettiva, la CSRD prevede la convergenza con standard internazionali come quelli dell'International Sustainability Standards Board (ISSB) e della Global Reporting Initiative (GRI), riducendo così l'onere di rendicontazione per le entità interessate e ottimizzando la loro efficienza operativa.
Chi è interessato dalla CSRD?
La CSRD interessa un'ampia gamma di aziende in tutta Europa. In primo luogo, sono coinvolte tutte le aziende quotate sui mercati regolamentati europei, ad eccezione delle microimprese. Ciò include le PMI quotate, che beneficiano di standard di reportistica semplificati.
La direttiva si applica ora a circa 50.000 aziende, rispetto alle 11.700 precedentemente sotto la NFRD. Ciò significa che molte aziende che non erano precedentemente soggette a obblighi di rendicontazione non finanziaria ora lo sono.
Si noti anche che per le aziende non europee, la scadenza è fissata per il 2029 per quanto riguarda la reportistica dell'anno fiscale precedente.
Quando applicare la CSRD?
La pianificazione della relazione non finanziaria deve essere fatta tenendo conto delle recenti direttive e degli obblighi che ne derivano. A seconda della struttura e delle dimensioni della tua azienda, ecco una guida per determinare il momento più opportuno per la preparazione e la presentazione del report, in base all'anno precedente all'anno fiscale di riferimento:
*Fino al 2028, le PMI quotate beneficiano di un periodo transitorio di due anni durante il quale possono scegliere di non conformarsi agli obblighi di rendicontazione imposti dalla CSRD. Tuttavia, durante questo periodo, devono comunque spiegare brevemente nel loro rapporto di gestione le ragioni di questa non applicazione.
Raccomandiamo di fare riferimento alla tabella fornita dalla Commissione Europea, in particolare alla sezione 10 dello standard ESRS 1, per:
- Acquisire una comprensione approfondita delle misure transitorie riguardanti alcune aziende
- Consultare il calendario dettagliato dell'applicazione progressiva di alcuni standard
Qual è stato il ruolo della Commissione Europea nello sviluppo della CSRD?
La Commissione Europea, nello sviluppare la CSRD, ha risposto alla crescente domanda di maggiore trasparenza delle aziende sulle questioni ESG. Ha stabilito standard solidi, con misure transitorie, per guidare le aziende verso una più profonda integrazione della sostenibilità nei loro report finanziari, contribuendo così al Green Deal europeo (rendere l'Europa climaticamente neutrale entro il 2050) e alla strategia di finanza sostenibile dell'UE.
Comprendere l'Atto Delegato della CSRD
L'Atto Delegato della CSRD rappresenta un importante progresso nel quadro normativo europeo. Esploriamone le diverse sfaccettature.
Il processo di adozione dell'Atto Delegato
L'adozione dell'Atto Delegato è un passaggio all'interno del quadro legislativo europeo. Questo processo ha coinvolto la revisione delle proposte della Commissione Europea da parte degli Stati Membri e del Parlamento Europeo, seguita da consultazioni pubbliche.
Questi sono culminati nell'Atto Delegato, pubblicato il 31 luglio 2023, che riflette un consenso e affronta le questioni CSR in modo equilibrato. Stabilisce i 12 nuovi standard europei per la reportistica aziendale e la sostenibilità.
Implicazione dell'Atto Delegato nell'applicazione della CSRD
Una volta adottato, l'Atto Delegato svolge un ruolo guida nell'applicazione della CSRD. Determina gli standard di rendicontazione specifici che le aziende devono seguire.
Questa implicazione garantisce un'implementazione armonizzata della direttiva in tutta l'Unione Europea, soddisfacendo così le esigenze informative di alcuni attori, che a loro volta sono soggetti a obblighi di rendicontazione ESG come gli operatori finanziari.
Collegamento tra l'Atto Delegato e gli Standard ESRS
Gli standard ESRS sono intrinsecamente legati all'Atto Delegato, che funge da quadro normativo per la loro applicazione.
Gli standard definiscono precisamente le informazioni che le aziende devono divulgare, garantendo trasparenza e comparabilità necessarie per analizzare le prestazioni ESG.
Standard ESRS e la loro importanza nella CSRD
Gli standard ESRS (European Sustainability Reporting Standards) sono intrinsecamente legati all'Atto delegato, che funge da quadro normativo per la loro applicazione.
Definizione e obiettivi degli standard ESRS
Gli standard ESRS costituiscono un insieme di linee guida e criteri che specificano come le aziende dovrebbero riportare le informazioni.
Stabiliti da EFRAG (European Financial Reporting Advisory Group), questi 12 standard coprono tre temi principali:
- l’impatto ambientale (inquinamento, clima, biodiversità, economia circolare, conservazione dell'acqua);
- l’Impatto sociale (consumatori e dipendenti);
- l’Impatto sulla governance (condotta aziendale).
L'obiettivo è standardizzare la rendicontazione ESG in tutta Europa. Gli standard ESRS richiedono che i dati riportati siano analizzabili, sia in forma quantitativa sia qualitativa.
Ogni standard è suddiviso in "Disclosure Requirements" (DR), che specificano i dati da raccogliere e includere nel report. Ad esempio, lo standard relativo al clima include DR come strategie di decarbonizzazione, iniziative di adattamento ai cambiamenti climatici, piani di transizione e i mezzi finanziari associati.
Collegamento tra Standard ESRS e Report di Sostenibilità
Il collegamento tra gli standard ESRS e la rendicontazione di sostenibilità è fondamentale. Gli standard ESRS servono come riferimento per strutturare il contenuto dei rapporti di sostenibilità. Forniscono un quadro che guida le aziende nella raccolta e divulgazione di informazioni rilevanti e affidabili. Questi standard sono essenziali per garantire che la rendicontazione soddisfi i requisiti della CSRD e le aspettative degli stakeholder.
Impatto degli Standard ESRS sulle aziende interessate dalla CSRD
L'impatto degli standard ESRS sulle aziende interessate dalla CSRD è significativo. Devono ora integrare nella loro strategia e nei meccanismi di gestione interna per il monitoraggio e l'analisi che soddisfano i criteri degli standard ESRS. Questo può comportare:
- Cambiamenti nei sistemi di rendicontazione interna;
- Formazione del personale;
- Ridefinizione degli obiettivi aziendali per allinearli ai principi di sostenibilità.
Alcuni standard ESRS saranno universali e applicabili a tutte le aziende. Altri saranno specifici per settore (a seconda dell'industria) e determinati a partire da giugno 2024, insieme agli standard specifici per le PMI.
Quali sono gli indicatori della CSRD?
Report di sostenibilità secondo la CSRD
La CSRD ridefinisce i contorni del report di sostenibilità. Esaminiamo le implicazioni di questa direttiva per il contenuto e la preparazione di questi report.
Contenuto del rapporto di sostenibilità
Il contenuto del report di sostenibilità, in conformità con la CSRD, deve includere un'analisi approfondita degli impatti CSR. Questo comprende la divulgazione di informazioni sulla strategia di sostenibilità, rischi e opportunità ESG, nonché risultati e prestazioni in questi ambiti.
Le aziende sono anche incoraggiate a comunicare le loro politiche, obiettivi e impegni riguardanti la sostenibilità, inclusi gli indicatori chiave di performance.
Il report di sostenibilità deve essere pubblicato in formato elettronico in una sezione dedicata del report di gestione.
Poi, nel 2025, l'obbligo si estenderà alle grandi imprese che soddisfano determinati criteri finanziari o dimensionali. Le PMI quotate in borsa avranno tempo fino al 2026 per adeguarsi, beneficiando di standard adattati e di un ulteriore periodo di grazia, se necessario.
Le grandi entità non europee con attività significative nell'UE dovranno conformarsi a partire dal 2028, garantendo una copertura estesa e una maggiore trasparenza per quasi 50.000 aziende.
La soglia per l'applicazione della CSRD è quindi progettata per catturare un ampio spettro di aziende e garantire che le informazioni sulla sostenibilità siano disponibili per investitori e altre entità interessate. L'obiettivo è promuovere decisioni informate negli investimenti sostenibili.
La Tassonomia SFDR e il suo collegamento con la CSRD
La tassonomia SFDR esistente si allinea con la CSRD per migliorare la trasparenza nelle pratiche di finanza sostenibile. Vediamo come:
Cos'è la SFDR?
La SFDR (Sustainable Finance Disclosure Regulation) è un regolamento europeo volto a chiarire la presentazione delle informazioni relative alla finanza sostenibile.
Richiede agli operatori finanziari di divulgare come integrano i rischi di sostenibilità nei loro processi decisionali di investimento e le caratteristiche di sostenibilità dei loro prodotti finanziari.
È stata implementata per combattere il greenwashing, aumentare la trasparenza delle attività finanziarie e indirizzare gli investimenti verso asset più rispettosi dell'ambiente. Questo regolamento si applica a tutti i partecipanti al mercato nell'Unione Europea.
Come influenza la SFDR la CSRD?
La SFDR completa la CSRD imponendo requisiti di divulgazione simili, ma specificamente adattati al settore finanziario. Le informazioni pubblicate ai sensi della SFDR possono fornire dati utili per la rendicontazione di sostenibilità aziendale ai sensi della CSRD, stabilendo un quadro per valutare l'impatto delle attività economiche sugli obiettivi ambientali.
Impatto della tassonomia SFDR sulla rendicontazione di sostenibilità secondo la CSRD
La tassonomia SFDR migliora la rendicontazione di sostenibilità fornendo criteri chiari per determinare se un'attività economica può essere considerata sostenibile.
Allineando le informazioni da divulgare con questi criteri, le aziende possono fornire report di sostenibilità più strutturati e accurati, facilitando la valutazione delle loro pratiche e strategie di sostenibilità.
La CSRD segna un punto di svolta nella regolamentazione europea, con un'applicazione progressiva fino al 2028 che estenderà la trasparenza e rafforzerà la sostenibilità al centro delle aziende.
Con l'adozione di standard di rendicontazione unificati e l'enfatizzazione dei dati ESG, questa direttiva mira non solo a responsabilizzare le aziende per il loro impatto ambientale e sociale, ma anche a fornire loro i mezzi per dimostrare il loro impegno verso una governance responsabile.
