Quanta liquidità tenere sul conto corrente aziendale?

Per un’impresa è molto importante trovare il giusto equilibrio tra l’avere una riserva di liquidità molto scarsa (oppure non averla affatto) e, al contrario, tenere troppo denaro fermo sul conto corrente aziendale. Gli eccessi, infatti, non sono mai positivi, né da una parte né dall’altra: se l’assenza di risorse liquide immediatamente spendibili può esporre l’impresa a rischi di insolvenza o persino al fallimento e renderla incapace di affrontare eventuali imprevisti, anche disporre di un surplus di liquidità non correttamente sfruttato può essere altrettanto dannoso per il business. Ma come capire dove si trova il giusto mezzo? In questo articolo vediamo come determinare quanta liquidità tenere sul conto corrente aziendale e cosa si dovrebbe fare con i soldi che avanzano.
Premessa: perché è importante avere una buona riserva di liquidità sul conto
Qualsiasi azienda, indipendentemente dalle proprie dimensioni, dovrebbe assicurarsi di disporre di una riserva di liquidità sufficiente sul proprio conto corrente, alla quale poter attingere in caso di bisogno immediato. Tenere una certa quantità di fondi liquidi sul proprio conto, infatti, permette di tutelarsi da emergenze e imprevisti e mantenersi sempre pronti ad affrontare spese urgenti e inaspettate (come ad esempio la riparazione di un macchinario fondamentale per la produzione in seguito a un guasto improvviso) che, senza il giusto “salvagente”, potrebbero far andare il business a fondo.
La riserva di liquidità sul conto aziendale costituisce, in pratica, una vera e propria polizza assicurativa per l’azienda, in grado di preservarne la stabilità finanziaria e prevenire possibili crisi. Tale riserva permette inoltre di cogliere opportunità di investimento che si presentano in maniera subitanea.
Ne abbiamo parlato più nel dettaglio nel nostro articolo dedicato a come mantenere una riserva di liquidità.
Quanti soldi si dovrebbero tenere sul conto corrente aziendale e come calcolare la cifra giusta?
In termini generali, un’azienda dovrebbe mantenere sul proprio conto corrente una quantità di liquidità sufficiente a coprire le spese operative per circa tre-sei mesi. Si tratta del giusto margine di sicurezza per affrontare eventuali imprevisti senza che ciò intacchi la stabilità dell’impresa.
In base a questo ragionamento, per determinare la quantità adeguata di liquidità da mantenere sul proprio conto corrente aziendale si può procedere come segue:
- Innanzitutto, bisogna determinare quali sono le spese operative mensili (stipendi, affitti, utenze, pagamenti ai fornitori, ecc.) e sommarle.
- Successivamente, occorre moltiplicare l’importo delle spese mensili per il numero di mesi di copertura desiderati che, come detto, prima, vanno indicativamente tra i tre e i sei mesi.
- A questo punto, si può aggiungere al risultato un ulteriore margine di sicurezza che permetta di coprire eventuali necessità non previste.
Quella appena fornita costituisce, ovviamente, un’indicazione generica: un buon punto di partenza per stimare la quantità di liquida necessaria all’azienda, che richiede però ulteriori valutazioni e analisi.
Quali fattori considerare per determinare la riserva di liquidità adeguata?
Per decidere qual è la riserva di liquidità adeguata per la propria impresa occorre prendere in considerazione molte variabili, quali:
- le dimensioni dell’azienda: generalmente, le aziende più grandi richiedono una quantità di liquidità superiore rispetto alle realtà più piccole;
- il settore: alcune industrie, come quelle manifatturiere, necessitano di più liquidità rispetto, ad esempio, a chi si occupa di servizi;
- la stagionalità: le aziende che presentano dei picchi di vendita stagionali potrebbero avere bisogno di più soldi in quei periodi;
- il ciclo operativo: alle aziende che incassano i propri crediti dopo molto tempo (ciclo operativo lungo) serve più liquidità rispetto a quelle con tempi di riscossione dei crediti molto rapidi;
- la situazione finanziaria: le aziende finanziariamente stabili possono permettersi di tenere da parte meno liquidità rispetto a quelle con una situazione finanziaria più debole;
- il profilo di rischio: le aziende meno propense al rischio potrebbero decidere di detenere una riserva di liquidità più ampia, e viceversa.
Oltre a questi fattori, bisogna poi tenere conto di eventuali imprevisti che possono verificarsi e destabilizzare l’azienda, come calamità naturali (terremoti, alluvioni, ecc.) in grado di interrompere le attività, problemi con la catena di approvvigionamento che possono causare ritardi nelle consegne oppure un aumento dei tassi di interesse e dunque, del costo del debito aziendale. Tutte queste situazioni richiedono di integrare la propria riserva di liquidità con un margine di sicurezza aggiuntivo, così da essere pronti a ogni evenienza. Importante, a questo proposito, è anche sviluppare un piano di emergenza dettagliato, che aiuti l’azienda ad affrontare nel modo migliore gli eventi inaspettati che richiedono un apporto di liquidità improvviso.
Per concludere, non esiste una regola univoca per determinare quanti soldi tenere sul conto corrente aziendale, in quanto la quantità ottimale è il risultato di differenti fattori e considerazioni e può inoltre variare nel tempo.
Investire o accantonare: cosa fare con la liquidità in eccesso?
Una volta determinata la somma di liquidità adeguata da accantonare sul proprio conto, bisogna anche capire cosa fare con eventuali surplus, ovvero con il denaro superiore a quello strettamente necessario per coprire il fabbisogno immediato e tutelarsi dalle emergenze. Lasciare troppo denaro fermo sul conto corrente, infatti, è assolutamente sconsigliato in quanto le eccedenze di liquidità sono sottoposte al rischio di svalutazione dovuto all’inflazione e ai tassi negativi sui conti correnti.
La cosa migliore è investire l’eccesso di liquidità, così da generare un rendimento. Prima di arrivarci, tuttavia, occorre esaminare attentamente i flussi di cassa della propria azienda e valutare i rischi e le opportunità di ogni investimento.
Una volta effettuate le opportune analisi e valutazioni, si può scegliere tra un ampio ventaglio di possibilità. In base agli obiettivi finanziari dell’azienda e alla propensione al rischio, si può optare per forme di investimento a breve termine e più sicure, come i conti deposito o i fondi di investimento, oppure considerare opzioni a medio/lungo termine (sopra i 5 anni) maggiormente azzardate.
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Per gestire correttamente la liquidità aziendale, assicurandosi sia di mantenere una riserva adeguata sul proprio conto corrente per affrontare emergenze e imprevisti, sia di utilizzare correttamente eventuali eccedenze, è fondamentale avere una conoscenza approfondita della propria situazione di cassa, così da poter prendere decisioni informate e identificare per tempo eventuali squilibri.
Il modo migliore per monitorare e gestire efficacemente la propria liquidità è affidarsi a un software per la gestione e il monitoraggio del cash flow come Agicap, che ti permette di tenere sotto controllo i flussi di cassa aziendali in maniera semplice e supporta il processo decisionale grazie a:
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